Wall Lamp by Ignazio Gardella for Azucena Brass Opaline Glass Vintage Italy 50s

Code: MODILL0000999

not available
Add to cart
SAFE PAYMENTS
pagamenti sicuri
Request information
Book a date
Go to noleggio.dimanoinmano.it to rent the product
Rent
Wall Lamp by Ignazio Gardella for Azucena Brass Opaline Glass Vintage Italy 50s

Code: MODILL0000999

not available
Add to cart
SAFE PAYMENTS
pagamenti sicuri
Request information
Book a date
Go to noleggio.dimanoinmano.it to rent the product
Rent

Wall Lamp by Ignazio Gardella for Azucena Brass Opaline Glass Vintage Italy 50s

Features

Designer:  Ignazio Gardella , Ignazio Gardella

Production:  Azucena

Model:  LP 12A

Time:  1950s

Description

A wall lamp designed by Ignazio Gardella for Azucena. Brass, opaline glass diffuser. Manufactured in Italy, 1950s-1960s.

Dimensions (cm):
Height: 36
Diameter: 24

Additional Information

Designer:

Ignazio Gardella

Ignazio Gardella (Milano, 30 marzo 1905 - Oleggio, 15 marzo 1999) è stato un architetto, ingegnere e designer italiano. Nato in una famiglia di architetti, il capostipite è l'omonimo bisnonno Ignazio Gardella si laurea in ingegneria al Politecnico di Milano nel 1928. La lunga attività professionale, che inizia prima della laurea alla fine degli anni '20 con il padre Arnaldo Gardella, produce un'enorme quantità di progetti e realizzazioni. Tra i primi edifici si può ricordare il Dispensario Antitubercolare di Alessandria. Prima della guerra sono da rimarcare anche alcune importanti partecipazioni a concorsi d'architettura, come quello per la costruzione della Casa del Fascio di Oleggio insieme all'architetto Luigi Vietti. Nel primo dopoguerra Gardella riprende l'attività con pieno vigore producendo molte opere importanti e alcuni capolavori, come le case Borsalino ad Alessandria (1952). Numerosi i riconoscimenti ricevuti, tra i quali: il premio nazionale Olivetti per l'Architettura (1955), la Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte (1977), il Leone d'oro alla carriera dalla Biennale di Venezia (1996), i titoli di membro onorario del RIBA (Royal Institute of British Architects), di membro dell'Accademia nazionale di San Luca e socio onorario dell'Accademia di Belle Arti di Brera. L'architettura di Gardella mantiene sempre una compostezza che si potrebbe definire classica. Ciò lo si desume sia dalla estrema raffinatezza del dettaglio, che lo accosta talvolta al contemporaneo amico Franco Albini, sia dal controllo del disegno complessivo dell'edificio e dello spazio architettonico. Nella sua architettura c'è la preoccupazione di distaccarsi dall'immediato, dalla moda del momento, e di ricercare un altrove senza tempo.

Ignazio Gardella

Production: Azucena

That of the Azucena is a story born from the dialogue between producer, architect, artisans and customers. It all began in 1947, when a group of young Milanese - Luigi Caccia Dominioni, Corrado Corradi Dell'Acqua, Ignazio Gardella, Maria Teresa and Franca Tosi - decided to start the production of furniture designed by some of them in order to have a repertoire of ready-made furnishings, from sofas to handles, from tables to doorstops, for the homes they are planning. They are experimental furniture and objects that modify custom, contemplating the use without preconceptions of new materials, often combined with traditional ones in a completely surprising way. Even the realization is laborious and complex because their components are many and can come indifferently from industry or crafts. The lacquer, the polished chromed brass, the crystal reveal a constant search for luminosity, brilliance, transparencies, in materials as well as in finishes and colors, to escape from a conventional severe opacity. The furnishings are often called prosaically (Funnel, Boccia, Chrome bands, Ventola, Toro) to indicate, in a synthetic organicistic vision, a form, a constitutive principle; in other cases the names are taken from the toponym (Arenzano, Bordighera, Sant'Ambrogio or San Siro) used to designate the specific architecture that originally contained them and justified their design. At the base, therefore, of every single Azucena piece there is a particular architectural condition that it continues to reverberate, reproducing the echo of a reason for being.

Time: 1950s

1950s
It could also interest you