Lamp by Oluce

Tito Agnoli

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Lamp by Oluce - Tito Agnoli

Features

Tito Agnoli

Designer:  Tito Agnoli

Production:  Oluce

Model:  255/387

Time:  1960 - 1969

Year:  1954

Production country:  Milano, Lombardia, Italy

Material:  Chromed Metal , Travertine

Description

A floor lamp designed by Tito Agnoli for O-Luce, model 255/387. Travertine basement, chromed metal. Manufactured in Italy, 1960s-1970s.

Product Condition:
Good condition. Wear consistent with age and use. Any damage or loss is displayed as completely as possible in the pictures.

Dimensions (cm):
Height: 190
Diameter: 16

Maximum size (cm):
Diameter: 18

Additional Information

Notes historical bibliographic

Bibliography: repertoire of Italian Design, p. 39, Giuliana Gramigna, Allemandi, Turin

Designer: Tito Agnoli

Tito Agnoli was born in Lima, Peru, in 1931 into an Italian family. He returns to Italy after the war. Painter by training (he studied with Sironi), in 1949 he enrolled in the Faculty of Architecture, where he graduated in 1959 and will be assistant to Gio Ponti and Cardo De Carli. Already in the early 1950s, however, he undertook an intense professional activity in the field of design. He designs, among others, for Arflex, Cinova, Lema, Matteo Grassi, Molteni, Montina, Oluce, Pierantonio Bonacina, Poltrona Frau, Schiffini, Ycami. Reported several times at the Compasso d'Oro, in 1986 he won the gold medal at the Neocon in Chicago. Some of his pieces are kept in the permanent collection of the MoMA in New York. He died in Milan in February 2012.

Production: Oluce

Fondata nel 1945 da Giuseppe Ostuni, maestro d'arte, Oluce è, nel campo dell'illuminazione, la più antica azienda italiana di design ancora attiva. Prima del conflitto mondiale esisteva infatti la sola Arteluce di Gino Sarfatti, scomparsa alla fine degli anni '90, nel 1948 nasceranno Azucena e Lamperti, nel 1950 Arredoluce e Stilnovo. Saranno però soprattutto Arteluce, Azucena e Oluce a focalizzare, per lunghi anni, il panorama italiano, costituendosi quali centri di incontro per quei progettisti che, fortemente coinvolti dalla ricostruzione prima e dalla nascita della produzione in serie poi, animavano il dibattito milanese: Vittoriano Viganò e i BBPR, Gigi Caccia Dominioni e Ignazio Gardella, Marco Zanuso e infine Joe Colombo. Già nel 1951 Oluce partecipa, con successo, alla IX Triennale. Un grande successo è sancito da Tito Agnoli con le segnalazioni alla seconda edizione del Compasso d'Oro, nel 1955, di due lampade (il modello da terra 363 e uno speciale modello per libreria). Nel 1956 seguiranno, in rapida sequenza, altre due segnalazioni: per una notevolissima lampada da tavolo in polivinile a lamelle e per un apparecchio a sospensione (mod. 4461) con doppio diffusore in perspex. Fondamentale infine ricordare, nel 1954, l'apparecchio 255/387 (detto ''Agnoli''), esile tige che regge uno spot, a segnare la fine dei paralumi e l'adozione di lampade da terra molto semplificate anche nell'illuminazione domestica. ntanto, nel 1963, in produzione dal 1965, Marco Zanuso disegna per Oluce un dimenticato capolavoro, la lampada da tavolo modello 275 con grande diffusore in perspex bianco orientabile a rotazione su di una base in metallo laccato. Nel 1964/66, nuovamente da un materiale, il vetro stampato detto ''Lente Fresnel'', nascerà, con Joe Colombo, la famiglia di lampade stagne da esterno ''Fresnel'' con base in metallo verniciato e diffusore trattenuto da mollette d'acciaio. Nel 1967 Colombo è però già più avanti e, con il modello ''Coupé'', conservato al MoMa di New York, propone uno stelo curvo di notevoli dimensioni a sorreggere una elegantissima calotta semicilindrica. La Coupé vince, nel 1968, lo ''International Design Award'' dell'American Institute of Interior Designers di Chicago. Nel 1970 infine, entrata in produzione nel 1972, ad un anno dalla prematura scomparsa di Joe Colombo, nasce la ''Lampada alogena'', necessariamente da allora chiamata ''Colombo''.Nel 2001 sassi in bianco vetro di Murano e canne in perspex trasparente popolano lo stand Oluce ad Euroluce. Disegnate da Laudani&Romanelli e da Ferdi Giardini propongono un modo di intendere il design che superi la funzione per farsi poesia. Entra infine nella squadra Oluce, con ''Sorane'' prima e quindi con ''Switch'', Oki Sato, ovvero Nendo, il più raffinato tra i nuovi progettisti giapponesi. Ma questa, ormai, non è più la storia dell'Oluce, piuttosto l'apporto della Oluce al design contemporaneo.

Time: 1960 - 1969

Material:

Chromed Metal

Travertine