'Toy' armchairs by Philippe Starck for Driade 2000s

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'Toy' armchairs by Philippe Starck for Driade 2000s

Features

Designer:  Philippe Starck

Production:  Driade

Model:  Toy

Time:  Post 1999

Production country:  Piacenza, Italy

Material:  Polypropylene

Description

Group of 8 armchairs, molded polypropylene.

Product Condition:
Product in good condition, with small signs of wear.

Dimensions (cm):
Height: 77
Width: 56
Depth: 51

Seat height:  43

Additional Information

Designer: Philippe Starck

Philippe Starck (Paris, January 18, 1949) is a French architect and designer. He began his career with the production of inflatable furniture in 1968 and subsequently received important job assignments. In 1974 he settled in the United States and then returned to Paris two years later. He founded the Starck Product company (1979) to market previous creations. Particularly famous is the Juicy Salif juicer (1991-Alessi) which has become a "cult object". He currently lives and works in Paris. He holds the position of professor at the Ecole Nationale des Arts Décoratifs in Paris. Works: The nightclubs "La Main Bleue" in 1976 and "Les Bains Douches" in 1978 the private apartments of the President of the French Republic at the Elysée in 1982 The Café Costes in 1984, the Restaurant Theatronnel in 1985, the Restaurant Manin in 1987 hotel "Royalton" in 1988 and "Paramount" in 1990 The Groninger Museum in 1993 ENSAD in 1998 Asakusa Brewery (Tokyo, Japan) For Kartell he designs the chair "La Marie", "Ero | S |", "Victoria Ghost "," Louis Ghost "," Dr. NO and Dr. NA "In 1994 he designed the Motò 6.5 2005 Gun Collection for Aprilia for the Italian furniture and lighting company FLOS.

Production: Driade

DRIADE è un laboratorio estetico che nasce a Fossadello di Caorso, in provincia di Piacenza, nel 1968, l'anno dell'immaginazione al potere, con un nome carico di suggestioni che riecheggiano la mitologia greca. DRIADE, i cui prodotti oggi si articolano nelle collezioni Driade, Oikos, Kaos e Pantos, propone una filosofia dell'abitare ispirata all'eclettismo e all'incontro e contaminazione fra culture, nella convinzione che la curiosità e la sorpresa rappresentino il senso ultimo dell'epoca in cui viviamo. DRIADE è «l'ordine e il disordine, la ragione e la follia. La doppia anima che da sempre ha guidato il marchio. Quella fiducia nel rischiare che premette di accogliere il più concettuale minimalismo e il più visionario organicismo». Già i primi passi dell'azienda emiliana sono segnati dalla collaborazione con designer capaci di anticipare nuove linee di ricerca e di tendenza. Ma il vero nucleo fondatore dello stile DRIADE è curiosamente costituito da una triade di valori, e cioè famiglia, cultura e gusto italiano: tutti requisiti in grado di far apprezzare il gusto DRIADE nel mondo (come testimoniano i numerosi riconoscimenti internazionali e le mostre celebrative, tra cui quella tenutasi nel 2006 alla Pinakothek der Moderne, ovvero il museo del design di Monaco, e i numerosi concept store aperti in tutto il mondo, da Roma a Tokio). Ad Antonia Astori, architetto minimalista senza sforzo, si deve la progettazione del sistema Oikos negli anni Sessanta: pannelli limpidi e lineari in grado di organizzare gli spazi domestici all'insegna di una fruibilità leggera e aperta che, se da una parte si ispirava a una filosofia figlia dei fiori, che voleva la casa libera da divisioni nette e borghesismi, senza obblighi e costrizioni della personalità, dall'altra prendeva le mosse dall'utopia delle avanguardie programmatiche e cinetiche, per le quali l'estetica coincideva con l'etica e lo spazio con il pensiero. Enrico Astori, invece, uomo eclettico e curioso, attratto dalle novità e dalle differenze, ha sempre rifiutato schemi rigidi e modelli consolidati, preferendo l'apertura e l'accoglienza alla chiusura e all'esclusione, fino a trasformare l'azienda di famiglia nella grande tribù DRIADE popolata da architetti, artisti e designer. Adelaide Acerbi, che a differenza dei due fratelli architetti nasce scenografa e si laurea con una tesi su Bruno Munari, si occupa di comunicare al mondo la filosofia DRIADE, inducendo la conservatrice borghesia italiana ad accogliere i mobili moderni nelle proprie case. Oggi ai vertici di DRIADE compare la seconda generazione della famiglia, rappresentata da Elisa Astori (figlia di Enrico e Adelaide) e Matteo de Ponti (figlio di Antonia), che continua a proiettare l'immaginazione verso nuovi scenari creativi. Laureata in architettura al Politecnico di Milano, Elisa Astori ha iniziato a lavorare per DRIADE da Parigi dove ha seguito lo scouting di nuovi designer e lo sviluppo di nuovi prodotti con Philippe Starck. Al suo ritorno in Italia nel 2003, Elisa ha vissuto personalmente il rigoglio dell'azienda piacentina, il cui lavoro oggi si articola dalla produzione del complemento d'arredo più piccolo alla realizzazione di progetti d'arredo in formula Contract a livello nazionale e internazionale. Nel giro di pochi anni, infatti, DRIADE diventa non solo sinonimo di design e mobili di qualità, ma si fa anche vettore di un progetto culturale sofisticato e complesso. Oggi il catalogo DRIADE è composto da centinaia di pezzi, tra cui sedie, divani, mobili contenitori, letti, cucine, poltrone, vasi, argenti, vetri, specchi, tappeti, tavoli e tavolini ideati dalle brillanti menti creative dei grandi nomi che dal 1968 hanno unito la loro storia a quella di DRIADE, contribuendo a scrivere pagine indimenticabili nella storia del design italiano e internazionale. Nella convinzione che non bisogna mai accontentarsi delle conquiste fatte, e occorre continuare a sperimentare, DRIADE ha aggiunto ad un già cospicuo catalogo anche la progettazione della luce con i lampadari di Giuseppe Chigiotti, Laudani&Romanelli, Xavier Lust, Ninchi&Locatelli e Jason Ong.

Time: Post 1999

Post 1999

Material: Polypropylene

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