Domenico Fiasella (ambito di), Rinaldo e Armida
Caratteristiche
Artista: Domenico Fiasella (1589-1669) Ambito di
Titolo opera: Rinaldo e Armida
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Allegorico/Mitologico
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Rinaldo e Armida
Olio su tela. Dipinto sicuramente genovese, vicino agli esiti di Domenico Fiasella. La scena raffigura l'episodio della Gerusalemme liberata (canto XIV,strofe 57-68) in cui la maga Armida, dopo aver attirato il cavaliere Rinaldo sull'isola incantata di Oronte, lo trova addormentato e, folgorata dalla sua bellezza, anzichè ucciderlo (come aveva progettato per vendetta poichè aveva liberato i cavalieri cristiani da lei imprigionati) se ne innamora perdutamente. Nel dipinto la maga è raffigurata mentre deterge il sudore dalla fronte di Rinaldo addormentato, sotto gli occhi di Cupido che ha lanciato il suo strale, di un putto che le porge la catena di fiori (ligustri, rose e gigli) con cui incatenare il cavaliere e della ninfa che con il suo canto lo ha fatto addormentare (figure di contorno che si ritrovano nell'analoga opera dipinta da Van Dick nel 1628-29); a sinistra si intravede la barchetta con cui Rinaldo ha raggiunto da solo l'isola, a destra il cocchio con cui è arrivata la maga e sullo sfondo una colonna eretta del suo palazzo. La grande tela è stata restaurata e ritelata.
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 132
Larghezza: 180
Informazioni aggiuntive
Artista: Domenico Fiasella (1589-1669)
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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