Tavolo scrittoio

Codice :  ANTSCR0000181

non disponibile
Tavolo scrittoio

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Tavolo scrittoio

Caratteristiche

Stile:  Neoclassico (1765-1790)

Epoca:  XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Origine:  Firenze, Toscana, Italia

Essenza principale:  Palissandro Pioppo

Materiale:  Acero Massello , Impiallacciatura di Palissandro

Descrizione

Scrittoio retto da quattro gambe tronco-piramidali con strozzatura di raccordo alle fasce. Nel fronte cassetto estraibile. Tutta la superficie è impiallacciata in palissandro con riserve in acero contenute in filettature policrome realizzate in acero, acero tinto verde e noce d'india. Le riserve sono arricchite da intarsi in legni policromi nelle fasce e sulle gambe raffiguranti conchiglie vasi stilizzati e girali fogliacee. Al centro del piano, racchiuso in una cornice unghiata, è intarsiato, su un fondo di acero chiaro, un canestro di fiori e frutti, realizzato in legni policromi; ai bordi del piano, una larga riserva intarsiata con girali di ramoscelli incornicia il tutto. Interni in legno di gattice. Le gambe sono mancanti della tipica peretta tornita che funge da piedino, probabilmente tagliati perché usurati.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.

Dimensioni (cm):
Altezza: 71,5
Larghezza: 98
Profondità: 72

Certificato rilasciato da:  Enrico Sala

Informazioni aggiuntive

Note storico bibliografiche

Si tratta senza particolari dubbi di un arredo realizzato dalla bottega di Marco Calestrini a Firenze nell'ultimo quarto del XVIII sec. Tipico non solo l'intarsio, il motivo della canestra e le girali fogliacce che ritroviamo nelle sue altre produzioni, ma anche le scelte cromatiche , questo abile alternare dei chiari scuri e legni tinti secondo un gusto molto anglosassone. La produzione di scrittoi di Calestrini aveva grande successo tra gli inglesi presenti in Firenze e spesso erano destinati all'esportazione. La siglatura delle gambe è infatti tipica di quella produzione, che veniva inviata via nave smontata e poi rimontata e incollata a destinazione. Per la bibliografia si faccia riferimento a: Simone Chiarugi, Botteghe di mobilieri in Toscana 1780 - 1900, ed. S.P.E.S. 1994 Enrico Colle, Il mobile neoclassico in Italia, ed. Electa 2005

Stile: Neoclassico (1765-1790)

Questo periodo storico comprende una prima fase propriamente definibile di Stile Luigi XVI.
Solo in un secondo momento, con il maturare delle mode archeologiche, si formula e si codifica una nuova visione della civiltà d'arredo, ora compiutamente ascrivibile allo Stile Neoclassico.
Nei fatti, entrambe le tendenze convivono all'unisono fino agli ultimi anni del Settecento.
A pieno titolo, in ambito di ebanisteria, rientrano nell'epoca neoclassica anche gli stili Direttorio, Retour d'Egypte, Consolare e Impero.
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Caminiera Neoclassica, Firenze, ultimo quarto XVIII secolo

Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Essenza principale:

Palissandro

Sotto il termine Palissandro sono stati accomunati vari legni esotici, duri e pesanti, caratterizzati da una colorazione che varia dal rosa al violetto. La loro provenienza è solitamente da America Latina, India e Africa e sono comunque considerati legni molto pregiati. Fino a tutto il '700 sotto questo nome si indicava anche il bois de violette. In generale, i legni di Palissandro iniziarono a essere importati in Europa a partire dal 1750 e furono dapprima utilizzati per impiallacciature ed intarsi in Inghilterra, affiancati, per contrasto, con legni più chiari. In un secondo tempo, vennero fabbricati interi mobili di pregio sia in Inghilterra, principalmente in stile Regency, sia in Francia, a partire dal periodo Neoclassico.

Pioppo

Essenza considerata “povera”, è un legno bianco, con sfumature giallognole o grigiastre, leggero e tenero, che si tarla facilmente. È impiegato per mobili rustici o nella costruzione dei mobili. L'impiego più pregiato che ha avuto nella storia del mobile è in Germania, nell''800, per impiallacciature e tarsie nel periodo Biedermeier.

Materiale:

Acero Massello

Impiallacciatura di Palissandro