Gruppo di Poltrone Neoclassiche - George Jacob
Caratteristiche
George Jacob
Stile: Luigi XVI (1774-1792)
Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800
Anno: Ultimo quarto del XVIII sec.
Origine: Parigi, Francia
Essenza principale: Noce
Descrizione
Gruppo di cinque poltrone laccate in avorio. Quattro gambe tronco coniche rudentate e terminanti a peretta si raccordano alle fasce con una mazzetta decorata da piccolo rosone intagliato; schienale alla reine di forma rettangolare da cui partono i braccioli leggermente mossi che si raccordano alle gambe frontali. Le poltrone presentano restauri conservativi che hanno mantenuto visibili su quattro di esse le stampiglie G-IACOB, stampiglia del famoso ebanista.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni (cm):
Altezza: 88
Larghezza: 60
Profondità: 59
Altezza seduta (cm): 50
Certificato rilasciato da: Enrico Sala
Informazioni aggiuntive
Note storico bibliografiche
Lo stesso modello con schienale cabriolet è pubblicato su LE SIEGE FRANCAIS e assegnato agli anni che vanno dal 1780 al 1785, PAG 189, mentre la seduta senza braccioli è pubblicata su Les arts Decoratifs a pag.119 Madleine Jarry,Le siege francais, ed.Office du livre 1973 Leon de Groer, Les arts decoratifs de 1790 a 1850, ed. Office du livre 1985 Denis Ledoux-Lebard, Les ebaniste parisiens(1795-1830), ed. Librairie Grund 1951 Jean Nicolay, L'art et la Maniere des Maitres ebenistes Francais au XVIII siecle, tomeII, ed. Guy le prat, 1959 Comte Francois de Salverte, Les Ebenistes du XVIII siecles, ed. F.De Noble 1975Stile: Luigi XVI (1774-1792)
Lo stile Luigi XVI precede di molti anni l'avvento al trono del sovrano da cui deriva il nome.La rinnovata prevalenza della compostezza delle forme geometriche che caratterizzano la mobilia di epoca neoclassica, viene accolta come un antidoto alle formulazioni più libere e capricciose imposte dai dettami Rococò.
La fantasia dell'artista opera libere interpretazioni desunte dagli esempi del mondo greco-romano, etrusco o egizio, da cui solo la metrica architettonica viene riproposta con stretta osservanza.
In tal senso, si osservi come solo a partire dagli anni Settanta-Ottanta in ebanisteria si assiste al tramonto della fioritura pittorica a intarsio, in favore di modelli a prevalenza di ornato geometrico.
Viene dunque a maturare un arredo connotato da un estrema eleganza e di virile austerità.
In Italia, lo stile Luigi XVI trova naturale diffusione.
La mobilia tende nella norma fin dagli anni Sessanta-Settanta ad adottare struttura lineare e con forte presenza di decorazioni.
Si predilige l'utilizzo di legni a colorazione bruno-chiara, come il ciliegio.
Il Luigi XVI italiano rimarrà sempre legato alla produzione di complementi d'arredo specificatamente orientati alla tipologia a intarsio.
Si tratta di mobili di dimensioni ben proporzionate, sorretti dalle caratteristiche gambe a piramide troncoconica, vestiti dalle specchiature del piano, dei fianchi e dei pannelli centrati da eleganti decori a valenza geometrica.