Lampada Barovier & Toso

Codice :  MODILL0002104

non disponibile
Lampada Barovier & Toso

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Lampada Barovier & Toso

Caratteristiche

Produzione:  Barovier & Toso

Paese produzione:  Italia

Descrizione

Lampada da soffitto in vetro di Murano. Buone condizioni.

Condizione prodotto:
Lampada in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.

Dimensioni (cm):
Altezza: 49
Diametro: 60

Informazioni aggiuntive

Produzione: Barovier & Toso

La Barovier & Toso è una azienda vetraria di Murano. La Barovier & Toso esiste dalla metà del XIII secolo ed è per questo la quinta impresa familiare più antica del mondo tuttora in attività. I Barovier erano una famiglia di probabili origini trevigiane, sebbene il cognome potrebbe derivare da Berry, regione francese da cui provenivano numerosi soldati di ventura. Dopo aver trascorso un periodo a Castelfranco, passarono a Murano dove sin dalla metà del Duecento è documentato un Antonio di professione phiolarius (soffiatore di fiale, cioè bottiglie). Uno dei figli di Iacopo, Salvatore, è ricordato nel 1447 per aver realizzato dei vetri poi decorati da Elena De Laudo. Tuttavia è a partire da Angelo di Iacopo e dai suoi numerosi figli che si hanno notizie precise su vere e proprie produzioni artistiche. Con la morte di quest'ultimo (1461), l'azienda passava nelle mani dei figli Marino e Maria. Il primo fu particolarmente apprezzato dai contemporanei (è citato nel Trattato del Filarete) anche come produttore di smalti da mosaico, vetri colorati e vetrate dipinte. Sua era una finestra della cappella Ballarin nella chiesa di San Pietro martire, disegnata da Bartolomeo Vivarini e andata distrutta nell'Ottocento. Alla sua morte, avvenuta attorno al 1490, gli successe il fratello Giovanni. Ci è pervenuto un Inventario della bottega risalente al 1496. Vi sono elencati le produzioni più tipiche della fabbrica: coppe di vetro azzurro o bianco (lattimo), vasi di calcedonia, tazze di circostanza. Altri membri della famiglia furono un altro Angelo, forse da identificare con un Anzoletto di Ludovico, noto sin dal 1494 e che lavorò per Isabella d'Este; Giovanni di Iacopo, gastaldo dell'arte nel 1500; Niccolò, giudice di Murano nel 1524 e nel 1531; Marco, altro gastaldo dell'arte (fine XVI secolo); Zuane "Campana", citato come maestro perfeto de cristali (1674); Domenico, attivo a Maiorca e citato nel 1605. La ditta Fratelli Barovier viene ri-fondata nel 1878 da Benvenuto e Giuseppe Barovier, divenendo quindi Artisti Barovier. Alla fine del XIX secolo i fratelli Benvenuto e Giuseppe Barovier introducono la lavorazione detta dei murrini fusi, utilizzata per creare tessuti vitrei per opere figurative, floreale e motivi astratti. All'inizio del XX Secolo la ricerca vetraria sviluppata permette di ottenere due brevetti per la produzione del "vetro madreperla" e il "rosso corniola senza oro". Nel 1926 Ercole Barovier, figlio di Benvenuto, assume la direzione artistica dell'azienda, che nel 1942, si fonde con le vetrerie F.lli Toso, assumendo il nome attuale di Barovier & Toso. Ercole inventò la nuova tecnica della colorazione a caldo senza fusione del vetro. Il Palazzo Contarini a Murano, attuale sede della Barovier & Toso, ospita anche il Museo privato di arte vetraria Barovier & Toso.
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