Madonna Orante

Olio su tela. Intensa immagine della Madonna in atteggiamento di preghiera estatica; rimanda all'opera del Sassoferrato e di altri artisti bolognesi del XVII secolo, periodo in cui l'immagine di Maria fu uno dei soggetti prediletti dalla devozione e venne ripetutamente raffigurata con questi stessi tratti di dolcezza, atteggiamento devozionale e intensa spiritualità. Restaurato e ritelato. E' incorniciato in cornice ovale dipinta.

Incisione del XVIII secolo

Abito delle contadine ragazze nei contorni di Pistoia

Incisione su carta, applicata a tela. Sotto l'immagine è presente il titolo e la dicitura attributiva"In Firenze presso Niccolò Pagni e Giuseppe Bardi". La tavola è tratta dall'opera "I contadini della Toscana" (la serie completa è composta da un frontespizio e da 60 tavole di costumi), incisione in rame all'acquaforte stampata a colori, In basso a sinistra "Ant. Bicci dis."; in basso a destra, “C. Lasino inc.": Carlo Lasinio, incisore e pittore (Treviso, 1759 - Pisa, 1838) diresse la realizzazione dell'opera. Presenta lievi gore di umidità. In cornice coeva di fine '700.

Incisione del XVIII secolo

Abito dei giovani sposi nel contado pisano

Incisione su carta, applicata a tela. Sotto l'immagine è presente il titolo e la dicitura attributiva"In Firenze presso Niccolò Pagni e Giuseppe Bardi". La tavola è tratta dall'opera "I contadini della Toscana" (la serie completa è composta da un frontespizio e da 60 tavole di costumi), incisione in rame all'acquaforte stampata a colori, In basso a sinistra "Ant. Bicci dis."; in basso a destra, “C. Lasino inc.": Carlo Lasinio, incisore e pittore (Treviso, 1759 - Pisa, 1838) diresse la realizzazione dell'opera. Presenta lievi gore di umidità. In cornice coeva di fine '700.

Ritratto di Prelato

Olio su tela. Il ritratto di grandi dimensioni è l'effigie di un prelato di alto livello ecclesiastico, come dimostra la mozzetta foderata di color porpora; seduto su una poltrona intarsiata e foderata in velluto rosso, davanti al suo scrittoio, l'uomo mette in risalto la preziosa Croce d'oro con pietre incastonate, segno di appartenenza a ricca famiglia. Restaurato e ritelato. E' presentato in cornice coeva, da restaurare per piccole mancanze.

Ritratto di cacciatore del XVIII secolo

Olio su tela. Grande ritratto di nobiluomo alla conclusione della partita di caccia: in posa eretta e fiera, egli indica con una mano la muta di cani che lo circondano; alla sua sinistra il servitore che regge con una mano le prede e con l'altra il corno da caccia; alla sua destra il fucile, quasi anch'esso in posa, un altro cacciatore a cavallo che si avvicina, e di sfondo, sulle colline nordiche e sotto un cielo cupo di nuvoloni, si intravvede un'altra battuta di caccia in corso. Nello stile e nella composizione il dipinto ben si colloca nella produzione ritrattistica lombarda del XVIII secolo. In particolare richiama l'opera di Vittore Ghislandi, detto Fra' Galgario (1655-1743) nella cui produzione rientrano ritratti simili. Pur molto vicino nello stile realistico, manca però in questo quell'ironia di raffigurazione con cui il Ghislandi sottolineava e accusava le debolezze della nobiltà in declino. L'opera necessita di pulizia e restauro, presenta un piccolo buco in corrispondenza del volto del servo, piccole cadute di colore diffuse; tracce di precedenti restauri. E' presentata in cornice lignea coeva con inserti fogliacei intagliati e dorati.

La traslazione della Santa casa di Maria

Olio su tela. La scena sacra vede Maria con in braccio Gesù Bambino, portata in cielo su una nube da una schiera di angeli; insieme a lei, sulla nube accanto,è innalzata anche la sua casetta di Nazaret. La storia di questo miracolo permanente inizia nel 1291, anno che segna la caduta dell'ultima roccaforte cristiana in Terra Santa, San Giovanni d'Acri, con la cacciata dei crociati. Proprio qualche giorno prima della loro definitiva sconfitta, ad opera dei musulmani, la Santa Casa di Nazaret fu staccata dalle sue fondamenta e portata in volo dagli angeli a Tersatto, oggi un quartiere della città di Fiume, in Croazia: ciò avvenne, all'improvviso, la notte tra il 9 e il 10 maggio 1291. La sacra dimora dove era nata la Santissima Vergine e che era stata il luogo dell'Annunciazione e dell'Incarnazione di Nostro Signore, dove il Bambin Gesù era cresciuto sotto le cure di Maria e Giuseppe, veniva così provvidenzialmente messa al sicuro dalla minaccia di distruzione per mano turca. Successivamente la casa fu traslata altre quattro volte, approdando da ultimo, nel 1926, a alla collocazione attuale a Loreto. L'opera proposta, restaurata, è presentata in cornice coeva.

Santo Vescovo

Olio su tela. Scuola italiana. Il santo, francescano dalla tipologia di saio, e Vescovo come dichiarano il bastone pastorale e la mitra alla sua destra, è caratterizzato peraltro da un attributo temporale, la corona reale:una corona reale: essa ci rimanda a San Ludovico d'Angiò (1274-1297) , principe della casa reale d'Angiò di Napoli, frate francescano e vescovo di Tolosa, il cui culto è ampiamente diffuso sia in Francia (Tolosa, Valencia, Marsiglia) che in Italia (Napoli, Perugia e Serravalle). Il dipinto è presentato in prima tela. Presenta piccole cadute di colore e necessita di pulizia.

Coppia Boiserie d'Epoca

XVIII Secolo - 1700, XX Secolo - 1900

Boiserie della prima metà del XVIII secolo composta da due elementi facente parte in origine di un arredo più ampio. Assemblata e modificata nel XX secolo. Presenta capitelli intagliati ed ampia cornice. Pannelli imbottiti con stoffe orientaleggianti.

Scena di genere con figure

Olio su tela. Scuola italiana. La scena, con personaggi piuttosto "bamboccianti" nelle figure e nei colori accesi, è ambientata al banco dl pagamento di un dazio, probabilmente per un transito: il gabelliere, seduto quasi annoiato sotto la tenda della sua postazione, conta i denari datigli dal viandante, mentre fuori la compagna, quasi sofferente per il grosso ventre gravido che sorregge con una mano, attende tenendo il cavallo per le briglie. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice in stile, realizzata con legno antico ridorato.

Domenico Paghini

Sacra famiglia

Disegno a penna e acquarello su carta. In basso a destra è presente la firma "Paghini inv." Paghini, nativo di Venezia, si formò artisticamente e lavorò a Udine. Fu musicista (valente violoncellista) e pittore, e in particolare affrescò con delicate vedute e squarci prospettici particolari, numerose ville e palazzi del Friuli. Minore è la sua produzione sacra. L opera presentata è un bozzetto per un dipinto maggiore. E' presentato in cornice di fine' 800. Al retro è presente etichetta di provenienza da importante collezione privata.

Giacomo Maria Giovannini

S.Benedetto spegne l'incendio nel monastero

Acquaforte. In basso a destra il nome dell'incisore, in basso a sinistra il nome di Ludovico Carracci, autore del disegno. L'acquaforte appartiene alla serie di 20 fogli realizzati dal Giovannini e editi a Bologna nel 1694 da Marc'Antonio Fabbri con il titolo: "Il Claustro di S. Michele in Bosco". La pubblicazione riproduceva le storie di san Benedetto affrescate tra il 1603 e il 1604 nel chiostro del convento di S. Michele in Bosco a Bologna da Ludovico Carracci e alcuni dei suoi allievi dell'Accademia. In cornice.

Giacomo Maria Giovannini

San Benedetto guarisce l'indemoniato

Acquaforte. In basso a destra il nome dell'incisore, in basso a sinistra il nome di Ludovico Carracci, autore del disegno. L'acquaforte appartiene alla serie di 20 fogli realizzati dal Giovannini e editi a Bologna nel 1694 da Marc'Antonio Fabbri con il titolo: "Il Claustro di S. Michele in Bosco". La pubblicazione riproduceva le storie di san Benedetto affrescate tra il 1603 e il 1604 nel chiostro del convento di S. Michele in Bosco a Bologna da Ludovico Carracci e alcuni dei suoi allievi dell'Accademia. L'opera presenta diverse macchie di umidità. In cornice.