Angelo dall'Oca Bianca

"Uno di voi mi tradirà"

Codice: ARARNO0071815

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Angelo dall'Oca Bianca - "Uno di voi mi tradirà"

Caratteristiche

"Uno di voi mi tradirà"

Artista:  Angelo Dall'Oca Bianca (1858-1942)

Titolo opera:  "Uno di voi mi tradirà"

Epoca:  XX Secolo - dal 1901 al 2000

Soggetto:  Ritratto/Volto

Tecnica artistica:  Disegno

Specifica tecnica:  Pastello

Descrizione : "Uno di voi mi tradirà"

Pastelli su carta. Siglato A.D.B in basso a destra e datato 1940 in basso a sinistra. Al retro è presente etichetta cartacea, con sigillo in ceralacca, della Galleria d'Arte Moderna del comune di Verona, con titolo, dati dell'opera e firma ad autentica del Soprintendente ai Musei. Di umili origini, Angelo Dall'Oca Bianca, anche una volta divenuto affermato e apprezzato artista, frequentante l'ambiente artistico-culturale italiano e internazionale, mantenne sempre il legame con la sua città, continua fonte di ispirazione per la sua produzione artistica, e per i suoi poveri; nel 1939 costruì a Verona il Villaggio Dall'Oca, a beneficio dei poveri della città, e nel 1941 fece testamento, lasciando tutto il suo denaro e i suoi quadri alla città di Verona per opere assistenziali. Il disegno proposto è un intenso ritratto del Cristo durante l'Ultima Cena, quando rivela che "qualcuno lo tradirà": tutta l'angoscia del tradimento traspare nel suo sguardo. In cornice.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.

Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 48
Larghezza: 36,5
Profondità: 4

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 31
Larghezza: 25

Informazioni aggiuntive

Artista: Angelo Dall'Oca Bianca (1858-1942)

Nato a Nato a Verona da famiglia di umili origini, Angelo Dall'Oca, dovette lavorare fin da giovane come manovale per sostenere la famiglia, a seguito della morte del padre. Incoraggiato dallo scultore concittadino Ugo Zannoni, che si interessò al ritratto "Mio padre", Angelo dal 1873 al 1876 potè frequentare l'Accademia Cignaroli di Verona, ancora legata ai soggetti tradizionali della ritrattistica e del Vedutismo veneti. Nel 1876 ottenne i primi apprezzamenti dalla critica e si trasferì a Venezia dove frequentò corsi liberi di nudo all'Accademia di Belle Arti e lo studio del verista Giacomo Favretto, dal quale apprese anche l'utilizzo della fotografia come elemento preparatorio del dipinto, e aggiunse il suffisso Bianca al proprio cognome. Dal quel periodo cominciò a partecipare alle mostre di pittura italiane. A partire dal 1885 entrò in contatto con i fratelli Vittore e Alberto Grubicy, noti mercanti internazionali d'arte con base a Milano, decisivi nell'incentivare le vendite delle opere di Dall'Oca Bianca e accrescere la sua notorietà; proprio la presenza nella città lombarda agevolò inoltre la sua conoscenza con Giovanni Segantini, Emilio Longoni e altri noti esponenti della corrente divisionista. Per completare la sua formazione pittorica e consolidare i positivi riscontri ottenuti dalla critica, decise di trasferirsi a Roma dove conosce personaggi di rilievo culturale come Giosuè Carducci, Gabriele D'Annunzio e Francesco Paolo Michetti, con il quale si avvicinò al mezzo fotografico che utilizza come bozzetto per i soggetti da trasporre sulla tela; nella capitale venne introdotto alla regina Margherita di Savoia, che gli commissionò vari dipinti. In questo periodo partecipò alle esposizioni Biennali di Venezia. Dal 1911, a seguito di diversi attacchi da parte della critica specializzata e dagli artisti contemporanei pe la sua pittura rimasta legata al soggetto verista, considerato non più attuale e ripetitivo, Dall'Oca tornò a Verona e si appartò, rifiutandosi di partecipare alle mostre, continuando a partecipare solo allo sviluppo della cultura nella sua città, battendosi per la preservazione del suo patrimonio storico. Nel 1939 viene inaugurato a Verona il Villaggio Dall'Oca, costruito a beneficio dei meno abbienti della città grazie ad una donazione del pittore tramite il ricavato della vendita del dipinto Ave Maria e in seguito ampliato con il suo lascito testamentario del 1941. Muore nella sua casa nel 1942.

Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000

IL XX secolo è caratterizzato dal prevalere della borghesia sulla classe operaia e dalla scoperta che la vita continua ad essere una lotta per la sopravvivenza e per migliorarne la qualità. Il progresso tecnologico, anziché favorire tale sviluppo, diventa strumento di meccanizzazione e di inaridimento dell'uomo, che ha bisogno di cercare un “supplemento d'anima” e nuove forme per esprimerlo. Nascono pertanto tutta una serie di correnti artistiche che realizzano opere esprimendo l'interiorità dell'uomo, che evocano dall'intimo la realtà piuttosto che rappresentarla, e la raffigurano utilizzando, in libertà, le forme e i colori. Si hanno perciò, il Decadentismo con l'Art Nouveau, il Fauvismo di Matisse e Braque, il Cubismo di Picasso, poi ancora l'Espressionismo con Munch, l'Astrattismo di Kandinskij e la pittura Metafisica di Carrà e De Chirico. Numerose sono le correnti e i gruppi di artisti e intellettuali che utilizzano l'Arte come un Manifesto del loro pensiero, spesso anche con una connotazione politica.
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Soggetto: Ritratto/Volto

Tecnica artistica: Disegno

Il disegno è il processo di tracciare segni su una superficie tramite l'applicazione di una pressione o il trascinamento di un apposito strumento sulla superficie. Gli strumenti sono: matite in grafite o colorate, penna, pennelli fini con inchiostro, pastelli a cera o carboncini; i supporti tradizionali più frequenti sono carta, cartoncino, tavola, muro, tela, rame, vetro.

Specifica tecnica: Pastello