Ritratto maschile

Olio su tela. Ritratto di gentiluomo al suo scrittoio; risalta la centro l'onorificenza ricevuta dal signore. Si tratta di un membro della famiglia Negri, storica ricca famiglia della borghesia terriera dell'Abbiatense, residenti a Cassinetta di Lugagnano. A destra della figura comparivano alcune scritte, peraltro successive al ritratto, con il nome dell'effigiato. Il dipinto è presentato in cornice coeva, dorata e lavorata.

La morte di Seneca

Olio magro su tela. Negli Annales di Tacito è raccontata con dovizia di particolari la morte di Seneca, voluta dall'imperatore Nerone, di cui Seneca fu maestro, con l'accusa di aver partecipato ad una congiura contro di lui. Il soggetto è stato ampiamente raffigurato nell'arte, per l'intenso pathos che trasmette: Seneca - che scelse il suicidio contro l'esecuzione per mano di un carnefice - è rappresentato sul suo letto di morte, con il medico che lo assiste nel trapasso, mentre detta le sue ultime volontà all'amico e la moglie Paolina piange ai suoi piedi. Il dipinto presenta diffuse cadute di colore, che richiedono un intervento di restauro. E' presentato in cornice dorata coeva di inizio '900.

Agrippina con le ceneri di Germanico

Olio magro su tela. La scena raffigura l'episodio storico raccontato negli Annales di Tacito: nel 20 d.C. sul molo di Brindisi giunse la nobildonna romana Agrippina con le ceneri del marito, il valoroso generale Germanico morto ad Antiochia di Siria all'apice della sua popolarità; la nobildonna accompagnata dai figli più piccoli, fu accolta da una grande folla di amici e veterani. L'arrivo a Brindisi dei resti del grande condottiero ha ispirato diversi pittori anglosassoni del Settecento,tra i quali Benjamin West. Il dipinto necessita di restauro per qualche caduta di colore. E' presentato in cornice dorata coeva, di inizio '800.

Ritratto di Gaetano Negri

Olio su tela. A destra del personaggio compare il nome con la carica: Segr. Gen. delle Acque, parzialmente cancellato. L'effigiato fu fratello del più celebre Antonio Paolo Negri, appartenenti alla storica ricca famiglia della borghesia terriera dell'Abbiatense, residenti a Cassinetta di Lugagnano. Il fratello Antonio Paolo, che fu personalità di spicco nel panorama politico a cavallo tra XVIII e XIX secolo,, fu nominato barone dall'imperatore Napoleone I, ma il titolo decadde per mancanza di un maggiorasco. Il fratello, appunto il Cavalier Gaetano Negri della Torre, ebbe riconfermata l'antica nobiltà ed il titolo comitale nel 1817. Nel ritratto egli tiene in mano una lettera della Direzione Generale delle Acque del Naviglio di Pavia, datata 1808. Inoltre porta appuntata al bavero un'onorificenza con l'aquila bicipite su corona imperiale, e la data 1815. Il ritratto è presentato in cornice coeva, dorata e lavorata.

Ritratto di Giulia Negri

Olio su tela. A sinistra del ritratto , il nome della donna, Giulia Negri nata Valsalli. Si tratta della moglie di Luigi Negri e madre del più noto Gaetano Negri, appartenenti alla illustre e storica famiglia della borghesia terriera milanese, che nel XIX secolo prese parte attiva prima ai moti rivoluzionari per l'Indipendenza d'Italia, e poi alla vita politica del milanese. Il bel ritratto, già restaurato e ritelato, è presentato in cornice dorata coeva.

Ritratto di Luigi Negri

Olio su tela. Il personaggio ritratto, di cui compaiono sulla tela il nome e i dati anagrafici (Luigi Negri 1798-1890), appartenne alla ricca famiglia della borghesia terriera dell'Abbiatense (tra Magenta e Abbiategrasso), che aveva residenza a Cassinetta di Lugagnano, di cui Luigi fu sindaco dopo l'Unità d'Italia, dal 1870 al 1875 Fu il padre del più noto Gaetano Negri, militare, storico e politico, che fu senatore d'Italia e sindaco di Milano. Il ritratto, già restaurato e ritelato, è presentato in bella cornice dorata coeva.

Ritratto della consorte di Gaetano Negri

Olio su tela. In alto a sinistra originariamente era presente il nome della donna effigiata, ora parzialmente cancellato. Si tratta della moglie di Gaetano Negri, già Segretario Generale delle acque agli inizi dell'800, fratello del più celebre Antonio Paolo Negri, appartenenti alla storica ricca famiglia della borghesia terriera dell'Abbiatense, residenti a Cassinetta di Lugagnano. Il ritratto della signora è in coppia con quello del marito. Già restaurato e ritelato, è presentato in cornice coeva dorata e lavorata.

Scorcio marino

Olio su tela. In basso a destra è presente firma non identificata con data 1904. La veduta è sul imitare di una costa rocciosa: una barchetta vela lotta contro il vento le onde per evitare gli scogli. Presentato in cornice coeva in pastiglia dorata con decori e frange fogliate.

Ritratto di Madame Sebastien Bottin

Olio su tela. Al retro della cornice è presente un cartiglio d'epoca che riporta l'identità della donna ritratta e sue notizie anagrafiche. Si tratta di Marguerite Françoise Poincignon (1771-1831), che il 20 agosto 1794 sposò il noto statista e politico francese Sebastien Bottin, che partecipò attivamente alla Rivoluzione francese rinunciando per essa ai voti ecclesiastici ( il matrimonio con la donna ritratta risale difatti a tale periodo), e noto anche come esperto di Statistica; in particolare a lui si deve l" Almanach du commerce de Paris et des principales villes du monde " che da lui prese il nome generico di "bottin". Il ritratto è presentato in cornice dorata coeva.

Carlo Antonio Raineri, attribuibile a

Gruppo di tre composizioni naturalistiche

Tempera su carta applicata a tela. Le composizioni raffigurano differenti uccelli e farfalle che volano su fiori, anch'essi vari. In buone condizioni, è presente qualche piccola macchia d'umidità. Presentate in cornici coeve.

Scultura in Bronzo di Medardo Rosso

Gavroche

Scultura in bronzo. Replica della celebre opera giovanile dell'artista, ideata nel 1881-1882, una delle opere più famose di Medardo Rosso: si tratterebbe del ritratto del giovane aiuto dello scultore, Bustelli, che ride guardando uno spettacolo di pupazzi improvvisato nello studio del maestro. Firmata sulla base .

Madonna con Bambino e Sant' Antonio da Padova

Olio su tela. Scuola emiliana. Su un soggetto ampiamente proposto nell'arte, l'apparizione della Madonna con il Bambino al Santo di Padova, riconoscibile dal saio e dal giglio, è presentata qui un'interpretazione molto domestica e familiare: la Madonna, pur assisa sulle nubi, è in atteggiamento rilassato e tenendo tra le mani le fasce del Figlio, guarda benevolmente il Santo che culla amorevolmente tra le braccia il Bambino e gioca con Lui. Il dipinto presenta tracce di restauro e ritelatura precedenti.