Poltroncine 'Toy' di Philippe Starck per Driade Anni 2000

Codice :  MOSEPO0133848

non disponibile
Poltroncine 'Toy' di Philippe Starck per Driade Anni 2000

Codice :  MOSEPO0133848

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Poltroncine 'Toy' di Philippe Starck per Driade Anni 2000

Caratteristiche

Designer:  Philippe Starck

Produzione:  Driade

Modello:  Toy

Periodo:  Successivo 2000

Paese produzione:  Piacenza, Italia

Materiale:  Polipropilene

Descrizione

Gruppo di 8 poltroncine, polipropilene stampato.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.

Dimensioni (cm):
Altezza: 77
Larghezza: 56
Profondità: 51

Altezza seduta (cm):  43

Informazioni aggiuntive

Designer: Philippe Starck

Philippe Starck (Parigi, 18 gennaio 1949) è un architetto e designer francese. Inizia la sua carriera con la produzione di mobili gonfiabili nel 1968 e riceverà successivamente incarichi lavorativi di rilievo. Nel 1974 si stabilisce negli Stati Uniti per poi tornare a Parigi due anni dopo. Fonda l'impresa Starck Product (1979) per commercializzare precedenti creazioni. Particolarmente famoso è lo spremiagrumi Juicy Salif (1991-Alessi) diventato "oggetto di culto". Attualmente vive e lavora a Parigi. Ricopre la carica di professore alla Ecole Nationale des Arts Décoratifs di Parigi. Opere: I nightclub "La Main Bleue" nel 1976 e "Les Bains Douches" nel 1978 gli appartamenti privati del Presidente della Repubblica francese all'Eliseo nel 1982 Il Café Costes nel 1984, il Restaurant Theatronnel nel 1985, il Restaurant Manin nel 1987 Gli hotel "Royalton" nel 1988 e "Paramount" nel 1990 Il Groninger Museum nel 1993 ENSAD nel 1998 Fabbrica di birra di Asakusa (Tokyo, Giappone) Per Kartell progetta la sedia "La Marie", "Ero|S|", "Victoria Ghost", "Louis Ghost", "Dr. NO e Dr. NA" Nel 1994 disegna per Aprilia la Motò 6.5 2005 Gun Collection per l'azienda italiana d'arredamento e illuminazione FLOS.

Produzione: Driade

DRIADE è un laboratorio estetico che nasce a Fossadello di Caorso, in provincia di Piacenza, nel 1968, l'anno dell'immaginazione al potere, con un nome carico di suggestioni che riecheggiano la mitologia greca. DRIADE, i cui prodotti oggi si articolano nelle collezioni Driade, Oikos, Kaos e Pantos, propone una filosofia dell'abitare ispirata all'eclettismo e all'incontro e contaminazione fra culture, nella convinzione che la curiosità e la sorpresa rappresentino il senso ultimo dell'epoca in cui viviamo. DRIADE è «l'ordine e il disordine, la ragione e la follia. La doppia anima che da sempre ha guidato il marchio. Quella fiducia nel rischiare che premette di accogliere il più concettuale minimalismo e il più visionario organicismo». Già i primi passi dell'azienda emiliana sono segnati dalla collaborazione con designer capaci di anticipare nuove linee di ricerca e di tendenza. Ma il vero nucleo fondatore dello stile DRIADE è curiosamente costituito da una triade di valori, e cioè famiglia, cultura e gusto italiano: tutti requisiti in grado di far apprezzare il gusto DRIADE nel mondo (come testimoniano i numerosi riconoscimenti internazionali e le mostre celebrative, tra cui quella tenutasi nel 2006 alla Pinakothek der Moderne, ovvero il museo del design di Monaco, e i numerosi concept store aperti in tutto il mondo, da Roma a Tokio). Ad Antonia Astori, architetto minimalista senza sforzo, si deve la progettazione del sistema Oikos negli anni Sessanta: pannelli limpidi e lineari in grado di organizzare gli spazi domestici all'insegna di una fruibilità leggera e aperta che, se da una parte si ispirava a una filosofia figlia dei fiori, che voleva la casa libera da divisioni nette e borghesismi, senza obblighi e costrizioni della personalità, dall'altra prendeva le mosse dall'utopia delle avanguardie programmatiche e cinetiche, per le quali l'estetica coincideva con l'etica e lo spazio con il pensiero. Enrico Astori, invece, uomo eclettico e curioso, attratto dalle novità e dalle differenze, ha sempre rifiutato schemi rigidi e modelli consolidati, preferendo l'apertura e l'accoglienza alla chiusura e all'esclusione, fino a trasformare l'azienda di famiglia nella grande tribù DRIADE popolata da architetti, artisti e designer. Adelaide Acerbi, che a differenza dei due fratelli architetti nasce scenografa e si laurea con una tesi su Bruno Munari, si occupa di comunicare al mondo la filosofia DRIADE, inducendo la conservatrice borghesia italiana ad accogliere i mobili moderni nelle proprie case. Oggi ai vertici di DRIADE compare la seconda generazione della famiglia, rappresentata da Elisa Astori (figlia di Enrico e Adelaide) e Matteo de Ponti (figlio di Antonia), che continua a proiettare l'immaginazione verso nuovi scenari creativi. Laureata in architettura al Politecnico di Milano, Elisa Astori ha iniziato a lavorare per DRIADE da Parigi dove ha seguito lo scouting di nuovi designer e lo sviluppo di nuovi prodotti con Philippe Starck. Al suo ritorno in Italia nel 2003, Elisa ha vissuto personalmente il rigoglio dell'azienda piacentina, il cui lavoro oggi si articola dalla produzione del complemento d'arredo più piccolo alla realizzazione di progetti d'arredo in formula Contract a livello nazionale e internazionale. Nel giro di pochi anni, infatti, DRIADE diventa non solo sinonimo di design e mobili di qualità, ma si fa anche vettore di un progetto culturale sofisticato e complesso. Oggi il catalogo DRIADE è composto da centinaia di pezzi, tra cui sedie, divani, mobili contenitori, letti, cucine, poltrone, vasi, argenti, vetri, specchi, tappeti, tavoli e tavolini ideati dalle brillanti menti creative dei grandi nomi che dal 1968 hanno unito la loro storia a quella di DRIADE, contribuendo a scrivere pagine indimenticabili nella storia del design italiano e internazionale. Nella convinzione che non bisogna mai accontentarsi delle conquiste fatte, e occorre continuare a sperimentare, DRIADE ha aggiunto ad un già cospicuo catalogo anche la progettazione della luce con i lampadari di Giuseppe Chigiotti, Laudani&Romanelli, Xavier Lust, Ninchi&Locatelli e Jason Ong.

Periodo: Successivo 2000

Materiale: Polipropilene

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