Teonesto Deabate - Composizione di Fiori e Frutta 1959
Caratteristiche
Composizione di Fiori e Frutta 1959
Artista: Teonesto Deabate (1898-1981)
Titolo opera: Composizione con fiori e frutta
Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000
Soggetto: Composizione Floreale
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tavola
Descrizione : Composizione con fiori e frutta
Olio su tavola. Firmato e datato in basso a destra. Fiori variopinti in un vaso bianco, e alcuni frutti sparsi sul tavolo, sono resi con pennellate larghe e sovrapposte, in colori vivaci su uno sfondo chiaro a creare un effetto luminoso e vivace. Teonesto Deabate è stato un artista torinese che si è dedicato non solo alla pittura, ma anche ad altre forme di arte applicata: la ceramica, la decorazione di interni, l'illustrazione. La sua produzione pittorica appartiene soprattutto al periodo del secondo dopoguerra ed è costituita da paesaggi, nature morte ma anche figure, realizzate ad olio ad acquarello: in essa fondante è la ricerca dei rapporti luce -colore, a creare sensazioni di finezza e sensibilità attraverso sottili accostamenti tonali ed eleganti arabeschi. L'opera è presentata in cornice.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 64
Larghezza: 74
Profondità: 5
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 50
Larghezza: 60
Informazioni aggiuntive
Artista: Teonesto Deabate (1898-1981)
Nato a Torino il 17 giugno 1898,Teonesto Deabate studiò alle scuole tecniche e poi si iscrisse alla Accademia Albertina. Nel 1917 partì volontario per la guerra (restano alcuni disegni). Terminato il conflitto nel 1918 tornò a Torino e iniziò a dipingere e, contemporaneamente, a occuparsi di arte applicata, esponendo per la prima volta, nel 1922 alla LXXXI Promotrice delle belle arti di Torino. Dal 1921 al 1924 iniziò a collaborare con le Manifatture di ceramica a Mondovì, esponendo in questo campo alla I Mostra d'arti decorative di Monza nel 1923. Nello stesso anno iniziò la collaborazione con il pittore-arredatore Gigi Chessa, che proseguì successivamente nel Teatro di Torino e, parallelamente operò come illustratore per diverse riviste. Nell'Esposizione internazionale di Torino del 1928 (dedicata all'anniversario di Emanuele Filiberto e al decennale della Vittoria) realizzò decorazioni parietali per il teatro del padiglione delle feste e della moda, per il padiglione mutualità e assistenza e fornì il progetto completo del padiglione dei ceramisti e vetrai. Sempre nel campo dell'arte applicata collaborò anche, dal 1927, con la ditta Lenci. Dal 1929, anno della fondazione, iniziò l'insegnamento alla Scuola superiore di architettura di Torino (poi facoltà dei politecnico di Torino) che continuerà fino al 1970. Contemporaneamente proseguì un'intensa attività pittorica con paesaggi piemontesi e della Riviera ligure e con esposizioni in varie gallerie private e pubbliche. Nel decennio 1930-40 progettò molti arredamenti innovatori tra i più significativi in quel periodo, a Torno e altre città del Piemonte. Dalla fine della seconda guerra mondiale concentrò la propria attenzione sulla pittura dipingendo paesaggi, nature morte e figure nel solco della tradizione figurativa, ed esponendo in numerose mostre collettive. Dal 1960 al 1980 si recò spesso in soggiorni di lavoro al lago d'Orta, sulla laguna veneta e in valle di Susa e di questi luoghi egli lasciò cicli pittorici ad olio e ad acquerelli. Morì a Torino il 16 maggio 1981.Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000
IL XX secolo è caratterizzato dal prevalere della borghesia sulla classe operaia e dalla scoperta che la vita continua ad essere una lotta per la sopravvivenza e per migliorarne la qualità. Il progresso tecnologico, anziché favorire tale sviluppo, diventa strumento di meccanizzazione e di inaridimento dell'uomo, che ha bisogno di cercare un “supplemento d'anima” e nuove forme per esprimerlo. Nascono pertanto tutta una serie di correnti artistiche che realizzano opere esprimendo l'interiorità dell'uomo, che evocano dall'intimo la realtà piuttosto che rappresentarla, e la raffigurano utilizzando, in libertà, le forme e i colori. Si hanno perciò, il Decadentismo con l'Art Nouveau, il Fauvismo di Matisse e Braque, il Cubismo di Picasso, poi ancora l'Espressionismo con Munch, l'Astrattismo di Kandinskij e la pittura Metafisica di Carrà e De Chirico. Numerose sono le correnti e i gruppi di artisti e intellettuali che utilizzano l'Arte come un Manifesto del loro pensiero, spesso anche con una connotazione politica.Scopri di più sul XX secolo con i nostri approfondimenti:
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