Mario Sturani - Scena Boschiva 1926
Caratteristiche
Scena Boschiva 1926
Artista: Mario Sturani (1906-1978)
Titolo opera: Scena boschiva
Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000
Soggetto: Paesaggio
Origine: Italia
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Tecnica Mista
Descrizione : Scena boschiva
Tecnica mista su carta. Firmato e datato in basso a destra. L'artista torinese Mario Sturani aderì negli anni giovanili al Movimento futurista. Dal 1927 iniziò la sua collaborazione con la manifattura di ceramiche Lenci, dove seppe rinnovare il repertorio formale e decorativo delle ceramiche Lenci in chiave antiretorica, rifuggendo gli stilemi dell'arte di regime. Pur nell'ambito della riproduzione seriale, Sturani seppe esprimere la libertà inventiva dell'ispirazione artistica: sulle superfici dei vasi, ad esempio, traspose i soggetti naturalistici a lui cari, trasfigurandoli a volte in toni favolistici; in altri casi un certo gusto déco, i ritmi dinamici d'ascendenza futurista o le scomposizioni cubiste, al pari delle eleganti stilizzazioni novecentiste. Tra il 1928 e il 1930 Sturani dipinse una serie di quadri di piccole dimensioni, dai toni intimisti, raffiguranti paesaggi o nature morte. Per oltre un trentennio Sturani svolse anche l'attività di entomologo, nell'ambito dell'Istituto di entomologia agraria dell'ateneo torinese, e i suoi studi furono ampiamente apprezzati anche dal mondo accademico per il valore scientifico e il rigore metodologico con il quale furono condotti. Il piccolo disegno qui presentato appartiene alla produzione giovanile di Sturani, ancor prima della collaborazione con la manifattura Lenci. In questo scorcio di campagna con boschi e cerbiatti, si ritrova la sua propensione a trasfondere in chiave favolistica i paesaggi che riproduce. In cornice a vista.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 30
Larghezza: 24
Profondità: 0,5
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 24,5
Larghezza: 16,5
Informazioni aggiuntive
Artista: Mario Sturani (1906-1978)
Nato ad Ancona nel 1906, Mario Sturani segue la famiglia a Torino dove compie gli studi liceali. Aderisce al Movimento futurista e, ancora studente, nel 1923 inizia ad esporre (con lo pseudonimo di Ivan Benzina) alla I Mostra del Secondo Futurismo a Torino e partecipa alla Seconda Mostra d'Arte Nazionale di Foligno dove consegue il secondo premio nella sezione bianco e nero. Nel 1924 si trasferisce a Monza dove per tre anni frequenta l'Istituto Superiore di Arti Decorative diplomandosi nel 1927. Nello stesso anno apre uno studio a Torino e inizia la sua collaborazione con la manifattura ceramica torinese Lenci per la quale realizza numerose opere. Per la sua straordinaria ricchezza inventiva l'artista sarà uno dei principali collaboratori della ditta torinese. Nel 1930 disegna mobili per la ditta Beccaris ed espone alla IV Triennale di Monza; si dedica anche alle arti figurative, esordendo in qualità di scenografo e grafico pubblicitario. Nello stesso anno si reca a Parigi, dove soggiorna due anni, collabora a Vogue ed entra in contatto con il gruppo artistico di Lionello Venturi, rifugiato politico. Nel 1932 rientra a Torino e, dopo aver collaborato come illustratore con la casa editrice Frassinelli, riprende il suo rapporto con la Lenci presso la quale nel 1940 avrà l'incarico di Direttore artistico e rimarrà attivo fino al 1964. Dal 1952 al 1954 collabora con il Pioniere pubblicando tavole illustrate e articoli scientifici di notevole importanza. Sturani fu anche un valente entomologo, e svolse per un trentennio tale attività nell'ambito dell'Istituto di entomologia agraria dell'ateneo torinese, compiendo studi ampiamente apprezzati anche dal mondo accademico per il valore scientifico e il rigore metodologico con il quale furono condotti.Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000
IL XX secolo è caratterizzato dal prevalere della borghesia sulla classe operaia e dalla scoperta che la vita continua ad essere una lotta per la sopravvivenza e per migliorarne la qualità. Il progresso tecnologico, anziché favorire tale sviluppo, diventa strumento di meccanizzazione e di inaridimento dell'uomo, che ha bisogno di cercare un “supplemento d'anima” e nuove forme per esprimerlo. Nascono pertanto tutta una serie di correnti artistiche che realizzano opere esprimendo l'interiorità dell'uomo, che evocano dall'intimo la realtà piuttosto che rappresentarla, e la raffigurano utilizzando, in libertà, le forme e i colori. Si hanno perciò, il Decadentismo con l'Art Nouveau, il Fauvismo di Matisse e Braque, il Cubismo di Picasso, poi ancora l'Espressionismo con Munch, l'Astrattismo di Kandinskij e la pittura Metafisica di Carrà e De Chirico. Numerose sono le correnti e i gruppi di artisti e intellettuali che utilizzano l'Arte come un Manifesto del loro pensiero, spesso anche con una connotazione politica.Scopri di più sul XX secolo con i nostri approfondimenti:
FineArt: Ninfa e Fauno, Giuseppe Siccardi