Napoléon et Marie-Louise - Souvenirs historiques

Caratteristiche

Autore:  M. le baron de Meneval

Editore:  Société Typographique Belge

Luogo di stampa:  Bruxelles

Anno pubblicazione:  1843

Condizione prodotto:
Opera in tre volumi in buone condizioni. Legature in mezza pelle con titoli e ricchi fregi dorati ai dorsi; ai piatti decorazione a secco e filetti d'oro: abrasioni ai piatti, alle cerniere, ai dorsi, ai bordi e agli angoli ricurvi. Tagli lievemente bruniti con tracce di polvere e fioriture. Carte ben conservate con sparse fioriture di differente dimensione ed intensità, soprattutto nei primi due volumi. Testo in francese. Texte en Français.

Pagine:  (2)343,(3);(2),327,(3);(2),312,(2)

Formato:  In sedicesimo

Dimensioni (cm):
Altezza:  16
Larghezza:  11

Descrizione

Dall'Avertissement: L'empereur me dit un jour: “Dans l'ordre de la nature, je dois mourir avant vous; quand je ne serai plus, que ferez-vous? Vous écrirez” Et comme je répondais par un geste négatif, il ajouta: “Vous ne résisterez pas au désir d'écrire des mémoires”. Terza edizione di queste memorie, eccezionale testimonianza di prima mano di uno dei più stretti collaboratori di Napoleone. Claude François Meneval, infatti, dopo essere stato segretario di Giuseppe Bonaparte, venne assunto da Napoleone, all'epoca Primo Console, nell'aprile 1802: dopo un esame sulla sua capacità di reggere i forsennati ritmi di dettatura della corrispondenza di Napoleone, Meneval si trasferì a vivere alle Tuileries, a disposizione giorno e notte nei suoi doveri di primo segretario, carica che ricoprì fino al 1813. Meneval seguì Napoleone in tutte le sue campagne militari e fu quindi presente a tutti gli incontri tra regnanti che scandirono quegli anni turbolenti. Nel 1807 Napoleone e Josephine furono i testimoni delle sue nozze nel Salon d'Honneur delle Tuileries. Meneval seguì Napoleone anche durante la Campagna di Russia da cui tornò gravemente ammalato. Durante il periodo dell'Elba, da Vienna mandava continui rapporti al suo Imperatore e lo raggiunse subito durante i 100 giorni. Lo avrebbe seguito anche a Sant'Elena, ma non gli fu permesso. Rifiutò di collaborare con la Restaurazione: “Non posso, dopo aver servito un così grande uomo”. Si dedicò quindi alla stesura delle sue memorie che furono pubblicate in prima edizione nel 1827, e in seguito nel 1835 e nel 1843.

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