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Selezione Natale Arte Contemporanea

Selezione Natale Arte Contemporanea

Selezione Natale: Arte Contemporanea

Una selezione dedicata all’arte contemporanea: opere originali, lavori unici e idee regalo perfette per chi ama collezionare o regalare arte.

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Dipinto Naif Africano
ARARCO0299935

Dipinto Naif Africano

La Venditrice di Erbe Mediche

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Dipinto Naif Africano

La Venditrice di Erbe Mediche

Olio su tela. Africa occidentale. Il dipinto in stile naif raffigura una venditrice di erbe mediche, che con un cartello indica quali malattie guarisce. Questo tipo di dipinti, usati spesso come pubblicità per le bancarelle del mercato, rimandano ai valori tradizionali africani di maternità, fertilità e prosperità, ma trasposti in un contesto culturale contemporaneo.

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Dipinto di Eliano Fantuzzi
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Dipinto di Eliano Fantuzzi

Figure al Bar

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Dipinto di Eliano Fantuzzi

Figure al Bar

Olio su tela. Firmato in in basso a sinistra. Al retro dichiarazione di autenticità autografata dall' artista. Influenzato nei suoi anni parigini dal contatto con l'Espressionismo, Fantuzzi ha posto nelle sue opere un marcato accento sull'espressione delle emozioni, degli stati d'animo. Domina nelle sue tele il colore nelle sue gamme più marcate, solitamente i toni freddi dei blu, dei verdi e dei viola, che creano contrasti a volte violenti. I temi principali di Fantuzzi sono la solitudine delle metropoli e la difficoltà di comunicazione nei rapporti interpersonali; spesso dipinge figure poco definite, volti privi di occhi. In cornice.

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Dipinto di Luca Caccioni
ARARCO0296734

Dipinto di Luca Caccioni

Senza Titolo 1992

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Dipinto di Luca Caccioni

Senza Titolo 1992

Tecnica mista su carta. Firmato in basso al centro. Al retro il timbro dell'artista con la firma e la data dell'opera. Caccioni, artista che è nato, si è formato e vive tuttora a Bologna, è uno dei protagonisti di una generazione che è giunta ormai ad una definitiva maturazione linguistica e occupa uno spazio di rilievo all'interno del panorama artistico contemporaneo. La sua ricerca utilizza principalmente materiali inconsueti come gli acetati, il pvc e, più recentemente, fondali scenici di opere teatrali dell'Ottocento, sui quali interviene dipingendo forme tratte da una memoria personale e dalle suggestioni provenienti da culture e periodi storici diversi. Elemento ricorrente nell'opera di Luca Caccioni è la scrittura, segno autosignificante che disegna l'opera ed è capace di raccontare pensieri; lavorando per sovrapposizione, le immagini sono costruite per addizione o sottrazione del colore sui vari supporti. Opera in cornice.

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Serigrafia di Giò Pomodoro
ARARCO0299553

Serigrafia di Giò Pomodoro

Sole Produttore

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Serigrafia di Giò Pomodoro

Sole Produttore

Serigrafia, applicata su lastra di metallo. Firmata in basso a destra, il titolo in basso. Edizione 446/500. Il Sole è una tematica molto cara a Giò Pomodoro fin dagli anni '50, tematica che l'artista non ha mai abbandonato, sviluppandolo in particolare dalla seconda metà degli anni '70 fino a pochi anni prima della sua morte, quando, nel 2000, ha donato alla Città di Genova un Sole monumentale in marmo bianco, collocato proprio all'imboccatura del porto, sul Ponte dei Mille. Il Sole Produttore è la rappresentazione metaforica dello sfruttamento equo da parte della società della forza generatrice del sole. Appassionato di astronomia, geometria e poesia, Gio' Pomodoro è da sempre stato affascinato dal potenziale vitale e simbolico dell'immagine dell'astro. In queste opere, l'artista lo rappresenta mediante una forma circolare stilizzata ì, che viene spezzata per accentuare le potenzialità delle forme geometriche elementari (il cerchio, il quadrato, il triangolo) ad aprirsi a tensioni dinamiche differenti. Su queste forme basilari, Pomodoro inserisce poi all' intorno scritte costituite da parole che rimandano a concetti referenziali, come reale, possibile, collettivo, - in questo caso: "Muove, gira, edifica comune raccolto" -, unite ad altre forme inscritte che indicano strutture fisiche, come cardine, ruota, seme.

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Disegno di Luciano Minguzzi
ARARCO0295772

Disegno di Luciano Minguzzi

Toro

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Disegno di Luciano Minguzzi

Toro

Acquarello e carboncino su carta. Firmato in basso a destra. L'opera è corredata di autentica su foto della Fondazione Museo Luciano Minguzzi. Scultore, incisore, medaglista, Minguzzi realizzò anche numerosi disegni, spesso bozzetti per pere scultoree. Il disegno è presentato in cornice.

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Gruppo di Disegni di Remo Brindisi
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Gruppo di Disegni di Remo Brindisi

Bozzetti per l'Aida

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Gruppo di Disegni di Remo Brindisi

Bozzetti per l'Aida

Tecnica mista su carta. Sette bozzetti firmati e datati, e, in alto, la riproduzione della firma dell'artista. Sono lavori dell'importante pittore italiano Remo Brindisi la cui pittura, legata nelle opere giovanili ad un impianto descrittivo e realistico, aggiunge nella maturità sfumature espressioniste, dando vita a un suo linguaggio neofigurativo. La sua produzione è sempre impregnata di intenti sociali e politici. Brindisi lavorò anche come scultore, illustratore, scrittore, scenografo, curatore di iniziative culturali. Proviene da collezione privata milanese. Speciale fu la sua collaborazione per la realizzazione delle grandiose scene e dei costumi per l'edizione dell'Aida all'Arena di Verona del 1974, di cui qui è proposta una serie di sette bozzetti, firmati e datati. In cornice

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Opera di Piero Dorazio
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Opera di Piero Dorazio

Multiplo in Feltro 1974

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Opera di Piero Dorazio

Multiplo in Feltro 1974

Collage di frammenti di feltro su pannello. Al retro firmato e datato, e numero di serie n. 28/75. Dorazio dipinge quadri astratto-geometrici, con sviluppi negli anni di forme diverse: dopo un'iniziale produzione di opere monocromatiche, introduce il colore all'inizio degli anni '60, realizzando composizioni geometriche su ampi schemi liberi, con stesure di colori piatti; dalla seconda metà degli anni '60 lavora a situazioni formali dinamiche racchiuse in griglie orizzontali; dagli anni '70 infittisce il tessuto di minimi tracciati ancora ad andamento orizzontale di segno-colore, ricorrendo a materiali diversi. Opera in cornice.

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Dipinto di Nicola Benois
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Dipinto di Nicola Benois

L'uomo in Cucina

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Dipinto di Nicola Benois

L'uomo in Cucina

Tecnica mista su carta. Firmato in basso al centro. Il celebre scenografo, pittore e disegnatore russo, Nicola Benois, che dal 1935 fu lo scenografo principale del Teatro Alla Scala di Milano, nel 1977 collaborò con alcuni suoi disegni all'illustrazione di un libro di Francesco de' Rogati "La cucina dell'uomo solo" (SM editore, 1977). È qui proposto un disegno originale da cui poi fu tratta un' illustrazione per il testo, stampato in formato più piccolo. In cornice.

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Disegno di Remo Brindisi
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Disegno di Remo Brindisi

Bozzetto per Costumi de "L'Aida" 1974

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Disegno di Remo Brindisi

Bozzetto per Costumi de "L'Aida" 1974

Carboncino su carta. Firmato e datato in basso a destra, con indicazione del personaggio (per Amneris). Corredato di autentica su foto del Catalogo Generale e Archivio delle opere dell'artista. E' opera dell'importante pittore italiano Remo Brindisi la cui pittura, legata nelle opere giovanili ad un impianto descrittivo e realistico, aggiunge nella maturità sfumature espressioniste, dando vita a un suo linguaggio neofigurativo. La sua produzione è sempre impregnata di intenti sociali e politici. Brindisi lavorò anche come scultore, illustratore, scrittore, scenografo, curatore di iniziative culturali. Speciale fu la sua collaborazione per la realizzazione delle grandiose scene e dei costumi per l'edizione dell'Aida all'Arena di Verona del 1974, di cui qui è proposto un bozzetto per la principessa Amneris. Opera presentata in cornice.

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Dipinto Opera di Hsiao Chin
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Dipinto Opera di Hsiao Chin

Orizzonte, 1962

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Dipinto Opera di Hsiao Chin

Orizzonte, 1962

Acrilico e tecnica mista su tela. Firmato e datato in basso al centro. Hsiao Chin, artista di origine taiwanese ma che ha vissuto e lavorato a lungo a Milano, ha concepito l'arte come un percorso di crescita e conoscenza, un viaggio spirituale attraverso il tempo e lo spazio, che va al di là di qualsiasi limite geografico e culturale. Nelle sue opere le pratiche spirituali dell'Oriente si coniugano perfettamente con le sperimentazioni artistiche dell'Occidente, da lui conosciute per i lunghi soggiorni in diversi paesi del mondo. Se da un lato i suoi dipinti possono far pensare a una pagina scritta in cui l'artista fa appello alla simbologia orientale, realizzando un messaggio fatto di segni sottili, quasi ideogrammi, cui si alternano forme geometriche evocatrici di significati atavici e condivisi (cerchi, quadrati, spirali…); dall'altro le audaci scelte cromatiche, cariche di energia, e le pennellate, talvolta frenetiche e sfavillanti, talaltra più liquide e calibrate, appaiono “occidentali”. Di sè l'artista ha detto: “Oggi la questione se la mia arte sia cinese o globale non è più importante per me. Cerco di andare oltre questi confini, con l'intento di creare nuove opere che non siano condizionate da tecniche e idee.” (Hsiao Chin, 2016). L'opera qui presentata, datata 1962, appartiene al periodo trascorso da Hsiao Chin in Europa prima e a New York poi, in cui entra in contatto con tutte le nuove correnti dell'astrattismo, che determinano nella sua pittura “un nuovo corso”, in cui appare evidente l'avvicinamento al minimalismo americano e alla pittura hard edge (pittura dai "contrasti netti", ovvero stile pittorico caratterizzato da bruschi e netti contrasti tra diverse aree di colore, che possono essere semplici forme geometriche compiute o linee rette. Il colore di ogni area è prevalentemente omogeneo e monocromo) . L'opera è presentata in cornice. L'opera proviene da una collezione privata milanese, che documenta i contatti diretti della famiglia con l'artista attraverso una serie di immagini fotografiche in sua compagnia (allegate copie).

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Composizione 1933

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Dipinto di ORAZI

Composizione 1933

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Sul retro presente parziale etichetta della Galleria Pesaro di Milano. L'opera appartiene al primo periodo dell' artista francese ORAZI (nome che voleva scritto in maiuscolo), periodo ancora legato alla pittura figurativa, influenzata dalle avanguardie storiche in particolare dal post- impressionismo; già in questa prima fase la ricerca sul colore ha un posto dominante nella rappresentazione di personaggi ed oggetti. In questa composizione i colori rosso e blu dei libri, dell'etichetta della bottiglia, della piuma, spiccano sulle cromie tenui e omogenee degli altri oggetti, tra i quali il mascherone in pietra domina l' emicampo sinistro. L'opera proviene dalla famiglia d'origine dell'artista. È presentata in cornice in stile.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Scena con Figure 1950 ca.

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Dipinto di ORAZI

Scena con Figure 1950 ca.

Olio su tela. Essa appartiene ad un gruppo di opere dette Jeux de Symboles, creata dal 1945 al 1950 circa, in cui la pittura dell' ORAZI si avvia verso la produzione della cosiddetta Peinture du Mouvement, caratterizzata dal lavoro sugli effetti dinamici del corpo umano (e degli animali) in movimento, enfatizzati dalla forza del colore. Il colore domina questa scena, colore forte, acido, sgargiante, che delinea figure umane e animali quasi geometriche, dai contorni marcati e netti, in cui paiono riconoscersi due etnie diverse a confronto. La tela presenta piccole cadute di colore. PRviene da collezione della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Lo Scialle Ritratto di Donna Messicana 1950 ca.

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Dipinto di ORAZI

Lo Scialle Ritratto di Donna Messicana 1950 ca.

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Il pittore francese ORAZI nel1955 prima e poi nel 1956-57 soggiornò in Messico, che costituiva un mondo eccezionalmente attrattivo per intellettuali e artisti di allora. Lo scenario naturale, i costumi e le tradizioni della popolazione locale furono i temi che confluirono nella serie di dipinti denominata Peintures sur le Mexique, paesaggi, composizioni e ritratti senza cedimento verso il gusto per l'esoticità, con un lavoro estremamente curato sul colore per rappresentare, senza descrittivismo, gli elementi della natura e le figure di uomini e donne, già proiettati verso l'astrattismo. Tale serie pittorica, composta da 35 pezzi, fu poi esposta nel 1957, al suo ritorno in Francia, presso la Galleria Vendôme di Parigi. Il dipinto proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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Pannello Scultura con Composizione Astratta
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Pannello Scultura con Composizione Astratta

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Pannello Scultura con Composizione Astratta

Lastra di rame brunito e lavorato, con decori a macchie più chiare, sbalzi e fori, montato su pannello di compensato tinto di rosso.

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Pannello Scultura in Rame e Ottone Anni  70
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Pannello Scultura in Rame e Ottone Anni 70

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Pannello Scultura in Rame e Ottone Anni 70

Pannello in rame e ottone, lavorato a figure geometriche irregolari. Ispirato alle opere dello scultore e pittore Lino Bersani (Genova 1935). Montato su pannello ligneo laccato bianco.

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Due disegni di Jean Cocteau
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Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

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Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

Gouache su carta. Al retro son presenti adesivi di provenienza da Asta Sotheby's con il nome dell'artista e il titolo originale "Three faces eight leaves". Si tratta di due disegni simili, con lo stesso soggetto seppur con piccole differenze, e colorati con tecniche diverse. Jean Cocteau fu artista poliedrico: scrittore, drammaturgo, commediografo, si dilettò anche di arti visive, amando sperimentare tutte le avanguardie del suo secolo. Jean Cocteau pubblicò il suo primo libro di disegni nel 1923, a soli 36 anni. In esso il poeta ha ritratto i suoi amici Raymond Radiguet, Pablo Picasso, Erik Satie, Francis Poulenc, ma anche numerose scene di vita quotidiana parigina, i balletti russi di Nijinski, allegorie, caricature, immagini poetiche. Cocteau si rivela un bozzettista pieno di talento, ma soprattutto un artista capace di cogliere l'essenza dei volti, dei comportamenti, delle debolezze umane. Opera in cornice.

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Bill Davis
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Bill Davis

Serratura Indiscreta 2019

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Bill Davis

Serratura Indiscreta 2019

Tecnica mista: opera su plexiglas con inserti in tessuto e rifiniti con oli. Firmato e datato al retro. L'artista dice di sè: 'E' il grande amore per l'arte che mi ha spinto a concretizzare emozioni e visioni coloristiche che da sempre vivevano nella mia vivace immaginazione. Suggestioni che derivano da varie influenze pittoriche che ho rivisitato in una personale interpretazione'.

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