Attilio Pratella - Scorcio di vigneto
Caratteristiche
Scorcio di vigneto
Artista: Attilio Pratella (1856-1949)
Titolo opera: Scorcio di vigneto
Epoca: XIX Secolo - dal 1801 al 1900
Soggetto: Paesaggio
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Compensato
Descrizione : Scorcio di vigneto
Olio su compensato. Firmato in basso a destra. Pur originario di Lugo di Ravenna, Attilio Pratella è annoverato tra i più importanti paesaggisti napoletani dell'800, essendosi formato e avendo poi vissuto e lavorato sempre a Napoli. Pur privilegiando gli scorci del golfo partenopeo e delle sue isole, di cui esaltava la bellezza e la luminosità, e gli angoli caratteristici della città resi negli aspetti anche folcloristici della vita che la animava, non sono mancati nella sua produzione scorci e paesaggi anche della campagna circostante. Il dipinto è presentato in cornice in stile.
Condizione prodotto:
Prodotto in condizioni molto buone che può mostrare lievi tracce di usura; può aver subito interventi di restauro effettuati da un esperto.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 39
Larghezza: 48
Profondità: 6
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 24
Larghezza: 32
Informazioni aggiuntive
Artista: Attilio Pratella (1856-1949)
Nato a Lugo di Romagna nel 1856, Attilio Pratella si iscrisse inizialmente all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, ma ottenuta una borsa di studio, si trasferì a Napoli dove studiò al fianco di Puccinelli, Palizzi e Morelli. Qui esercitò la sua attività artistica fino alla morte, affiancato da Casciaro e Dalbono. Pratella riprese le tematiche della cosiddetta Scuola di Posillipo, ma con un tratto di maggiore modernità e freschezza superando, rispetto ad altri pittori coevi, l'aspetto puramente pittoresco e realizzando opere di grande suggestione poetica. Realizzò soprattutto marine e, in formati di media-piccola misura, gli angoli di una Napoli in via di estinzione, i vicoli, i bassi, le viuzze, i mercati popolari. Come Casciaro e numerosi altri artisti attivi nella città campana, il Pratella predilesse la pittura ad olio, pur adottando talvolta anche la tecnica del pastello. A partire dal 1881, espose ininterrottamente nelle mostre napoletane della Promotrice Salvator Rosa, fino al secondo decennio del Novecento. A partire da questa data, infatti, infastidito dalla popolarità creata attorno ai grandi nomi della pittura napoletana novecentesca, non volle prendere più parte alle esposizioni collettive, preferendovi esporre i suoi quadri solo in sue mostre personali.Epoca: XIX Secolo - dal 1801 al 1900
Le rivoluzioni in Europa tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, accelerando cambiamenti sociali, politici ed economici, favoriscono la nascita di un nuovo movimento artistico, il Romanticismo, che pone al vertice dei valori umani il sentimento e l'amor di patria e che, distaccandosi dalle forme del Neoclassicismo, propone uno stile che mostra le emozioni profonde dell'uomo, suscitate dalla vita reale. In particolare nella pittura si impongono i soggetti storici, le scene di vita popolare e di lotta patriottica, il paesaggio come espressione dell'amore per la natura e i soggetti orientalisti. Per esprimere emozioni e sentimenti, si cominciano ad utilizzare colori vivi, si sfumano i contorni, aumentano i contrasti di luci, per arrivare poi progressivamente ad una pittura, con i Macchiaioli prima econ gli Impressionisti poi, “en plein air”, pura esaltazione delle emozioni, degli effetti cromatici, delle impressioni soggettive.Scopri di più sul XIX secolo con i nostri approfondimenti:
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