Tobiolo e l'angelo
Caratteristiche
Titolo opera: Tobiolo e l'Angelo
Scuola Artistica: Scuola Emiliana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Scena con Figure
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Tobiolo e l'Angelo
Olio su tela. Scuola emiliana. La scena è tratto dal libro biblico di Tobia, in cui si narra che Tobi, uomo giusto e povero, invocò l'angelo Raffaele affinchè accompagnasse suo figlio Tobia, spesso chiamato Tobiolo, a riscuotere un credito di dieci talenti d'argento contratto dieci anni prima. Durante il viaggio Raffaele indicò a Tobiolo la strada più sicura e lo salvò più di una volta, senza mai rivelarsi come angelo, se non alla fine della vicenda. Nel dipinto proposto è raffigurato l'episodio in cui l'angelo, in veste di viandante, fa catturare a Tobiolo un pesce dal Tigri, salvandolo dal morso che l'animale stava per dargli al piede (con la bile del pesce il ragazzo guarirà la cecità del padre). Anche il cagnolino fa parte del racconto tradizionale, come compagno di Tobia che volle seguire nel viaggio. Questo soggetto fu piuttosto ricorrente soprattutto nella Firenze del Rinascimento, poiché era associato alla protezione dei giovani che partivano in viaggio,spesso per formarsi al fianco dei padri come commercianti, o inviati presso le filiali commerciali all'estero. Il dipinto , già restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 79
Larghezza: 65
Profondità: 4
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 65
Larghezza: 51
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Emiliana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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