Libreria doppio corpo

Codice :  ANTLIB0000168

non disponibile
Libreria doppio corpo

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Libreria doppio corpo

Caratteristiche

Stile:  Direttorio (1790-1804)

Epoca:  XIX Secolo - dal 1801 al 1900

Anno:  Inizi del XIX sec.

Origine:  Firenze, Toscana, Italia

Essenza principale:  Abete Ciliegio

Descrizione

Libreria composta da otto ante costruite a telaio con pannelli ciechi nella base e con vetri le quattro nell'alzata. Le quattro ante a vetri presentano una griglia in listelli di ciliegio molto geometrica di gusto inglese, bocchette a scudo intarsiate in ebano, gli interni in abete dell'alzata sono laccati sul tono del verdino, piedi a mensola, cerniere a pollice e serrature con placca a vista acciaiata.

Condizione prodotto:
Prodotto che mostra segni di usura dovuti all'età. Richiede piccoli interventi di restauro.

Dimensioni (cm):
Altezza: 240
Larghezza: 256
Profondità: 41

Certificato rilasciato da:  Enrico Sala

Informazioni aggiuntive

Note storico bibliografiche

Nel XVIII secolo e ancora agli inizi del secolo successivo l'influenza anglosassone sull'arredo toscano è decisiva, non solo grazie agli scambi commerciali ma anche per l'insediarsi di una corposa colonia inglese. E' questo il motivo per cui ritroviamo questo arredo realizzato con materiali e ferramenta fiorentina che tuttavia ci appare come un bookcase Giorgio III.

Stile: Direttorio (1790-1804)

In questo breve lasso temporale si assiste, nella mobilia, ad un accentuarsi del rigore archeologico e nel contempo si formula un accentuata severità lineare che di fatto prelude e anticipa forme e ornamentazioni che saranno poi tipiche dello stile Impero.
L'arredo di epoca Direttorio abbandona le delicate cromie pastello che caratterizzano la produzione Luigi XVI in favore della cupa magnificenza del mogano, che nella sua vasta gamma di essenze risulterà il legno di gran lunga più apprezzato in questo periodo.
A questo si aggiunga un generale abbandono delle tendenze a intarsio floreale a cui si preferiscono semplici filettature a legno tinto a ebano o in amaranto, gran moda conosce l'inserimento di lieve profilature lineari in ottone.
Le novità si innestano su una tendenza che di norma trova tipologie già diffuse in epoca neoclassica, e in taluni casi non mancano significative innovazioni: le sedie, sovente tinteggiate a colori chiari e motivi archeologici, si distinguono per il tipico schienale tappezzato o rifinito a traforo che si arrotola "en crosse" e ad "S".
Le gambe posteriori sono di gran moda se incurvate a sciabola e si diffonde la tipologia a schienale avvolgente, detto a gondola.
Per gli studi e le biblioteche si diffondono modelli di sedie caratterizzate dall'alto schienale concavo, detto "en hémicycle", con struttura di norma massiccia e con sedile rivestito in cuoio.
L'uso del secrétaires trova vasta diffusione e del tutto nuova è la tipologia della toilette, ora simile a una console sulla quale poggia uno specchio basculante entro piastrini imperniati.
Certamente la novità di maggior fantasia di questo periodo è la leggiadra psiche, costituita da un grande specchio ovaliforme o rettangolare, montato entro alti sostegni lignei e generalmente retto da gambine sciabolate.
E questa l'epoca dove conosce grande diffusione il tavolo da pranzo, ovale o rotondo, mentre la scrivania continua a mantenere la foggia dei modelli à bureau plats già nota in epoca precedente.
In questo periodo non si segnalano particolari novità tecnico-costruttive, le tecnologie rimangono quelle già in uso fin dall'inizio della metà del Settecento.
Scopri di più sul Direttorio con i nostri approfondimenti:
Il tavolino da gioco, questo sconosciuto

Epoca: XIX Secolo - dal 1801 al 1900

Essenza principale:

Abete

Legno tenero di conifera, usato per mobili rustici o per costruire la cassa, cioè la struttura, di mobili poi lastronati in essenze più pregiate. Fu usato fin dall'antichità, il suo impiego più pregiato è, nella variante Abete Rosso, negli intarsi di mobili antichi francesi del '700. L'abete rosso, più tipico dell'Europa settentrionale, in Italia cresce soprattutto nelle Alpi Orientali ad altitudini superiori ai 1300 m. L'utilizzo più nobile di quest'essenza fu nella costruzione di violini, chitarre e violoncelli: Stradivari stesso produsse con questo legno i suoi celeberrimi violini.

Ciliegio

Ricavato dal prunus cerasus, pianta di origine orientale, è un legno duro e di colore chiaro e delicato, con una venatura tendente al rossiccio. Per la sua diffusione e disponibilità venne impiegato in Europa in mobili popolari. In ebanisteria, nel '600, fu largamente impiegato in Francia e Inghilterra per lavori d'intarsio. In Italia riscosse molto successo a Lucca. Fu molto diffuso anche negli Stati Uniti per la fabbricazione, dal tardo '600, di mobili di uso comune.
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