Gruppo di tredici incisioni del XVII secolo - Scene dalla Gerusalemme liberata
Caratteristiche
Scene dalla Gerusalemme liberata
Artista: Giacomo Franco (1556-1620) Nello stile di
Titolo opera: Gruppo di tredici incisioni a soggetto epico
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Storico
Tecnica artistica: Stampa
Specifica tecnica: Incisione
Descrizione : Gruppo di tredici incisioni a soggetto epico
Incisioni su carta. Presentano tutte un numero e le prime tre (in base alla numerazione progressiva) presentano anche, inciso in lastra, il monogramma G.F. Le scene di soggetto epico, rimandano verosimilmente al poema del Tasso "La Gerusalemme Liberata"; la serie e il formato li assegnano ad una edizione illustrata del poema: la prima, con illustrazioni delle stesse dimensioni qui proposte, fu edita nel 1590, con incisioni di Agostino Carracci e Giacomo Franco (1556 -1620); quest'ultimo realizzò e firmò 11 stampe della serie; due sole sono le stampe siglate dal Carracci, ma la critica attribuisce all'artista bolognese le rimanenti sette stampe ed anche il frontespizio. Le incisioni qui proposte, pur non corrispondendo a quelle della prima edizione citata, le sono molto vicine per stile e qualità e il monogramma farebbe pensare ad una seconda edizione del Giacomo Franco. Peraltro il capolavoro del Tasso ebbe tale fermento intellettuale e tanta popolarità da generare un fiorire di raffigurazioni iconografiche in vari stili ed epoche. Le incisioni proposte sono presentate in cornici in stile.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 29
Larghezza: 23
Profondità: 1,5
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 20
Larghezza: 14
Informazioni aggiuntive
Artista: Giacomo Franco (1556-1620)
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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