Adrian Van der Werff, attribuito a - Venere dormente e Cupido
Caratteristiche
Venere dormente e Cupido
Artista: Adrian Van der Werff (1659-1722)
Titolo opera: Venere dormiente e Cupido
Scuola Artistica: Scuola Nord Europa
Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800
Soggetto: Soggetto Allegorico/Mitologico
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tavola
Descrizione : Venere dormiente e Cupido
Olio su tavola. Scuola Nord-europea. Al retro è presente vecchia scritta attributiva a Van der Werff. Di tale artista olandese, che fu pittore di corte per Giovanni Guglielmo del Palatinato, ricercato anche presso le altre corti di Europa, si ricordano soprattutto le opere di piccolo e medio formato, in cui applicava una minuziosa cura del dettaglio, una raffinata sensualità e una consistenza cerulea degli incarnati, che ricorda la porcellana. Nella scelta dei temi, secondo il gusto prevalente di tal periodo, egli si orientò prevalentemente verso la pittura di genere spesso a tema allegorico, poi nelle scene mitologiche, storiche e bibliche, nonché nei ritratti. Il soggetto mitologico del dipinto proposto, raffigura Venere che dorme, esponendo tutta la sua sensualità agli occhi dello spettatore, vegliata dal piccolo Cupido intento ad affilare la punta di una delle sue frecce. Presentato in cornice in stile.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 44
Larghezza: 53
Profondità: 6
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 32
Larghezza: 42
Informazioni aggiuntive
Artista: Adrian Van der Werff (1659-1722)
Scuola Artistica: Scuola Nord Europa
Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800
Nel secolo dell'Illuminismo, ovvero dell'esaltazione della ragione e della scienza come unici strumenti che possono liberare l'uomo dall'ignoranza e dal giogo della Chiesa e della nobiltà, l'arte passa dall'intento del Barocco di raccontare le verità religiose o di imitare la natura, con forti contrasti chiaroscurali ed eccessi artificiosi, alle forme più leggere e vaporose (talora anche frivole e leziose) del cosiddetto Barocchetto o Rococò, per sfociare nel Neoclassicismo che, guardando all'arte antica dei Greci e dei Romani, vuole riproporre la scoperta del bello, nella ricerca dell'armonia, delle proporzioni, degli equilibri.Scopri di più sul XVIII secolo con i nostri approfondimenti:
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