Comò Luigi XVI - Stampigliato C.C. Saunier
Caratteristiche
Stampigliato C.C. Saunier
Stile: Luigi XVI (1774-1792)
Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800
Anno: Terzo quarto del '700
Origine: Parigi, Francia
Essenza principale: Essenze Varie
Materiale: Impiallacciatura , Marmo Nero
Descrizione
Comò a tre cassetti. Montanti sporgenti terminanti in piedi leggermente mossi e rastremati, cartelle in rilievo sui fianchi, cassetti con traversa a scomparsa. Tutta la superficie impiallacciata in bois de rose presenta in palissandro una bordura e un filetto che si intreccia in una greca negli spigoli della riserva del fronte e dei fianchi. Prese a rosoni con pendenti in bronzo dorato, scarpette e fregio decorativo nel grembiale, piano in marmo nero, interni in rovere. Stampigliato C.C. SAUNIER sul montante destro.
Condizione prodotto:
Prodotto che mostra segni di usura dovuti all'età. Richiede piccoli interventi di restauro.
Dimensioni (cm):
Altezza: 87
Larghezza: 131
Profondità: 60
Certificato rilasciato da: Vittorio Cuoccio
Informazioni aggiuntive
Note storico bibliografiche
Claude- Charles Saunier, 1732-1807, figlio d'arte ottiene la propria maitrise già nel 1752, è conosciuto soprattutto per le produzioni in stile Luigi XVI, arredi simili a questo proposto sono noti e pubblicati nell'ampia bibliografia che lo cita. -Jean Nicolay, L'art et la Maniere des Maitres ebenistes Francais au XVIII siecle, tome II, ed. GUY LE PRAT 1959, pag. 112 -Comte Froncois de Salverte, Les ebeniste s du XVIII siecle, ed F. De Nobele 1957, pagg.297-298,planche LXIII - Alexandre Pradere, Les Ebenistes Francais de Louis XIV a la Revolution, ed. Ste Nlle des Editions du Chene 1989Stile: Luigi XVI (1774-1792)
Lo stile Luigi XVI precede di molti anni l'avvento al trono del sovrano da cui deriva il nome.La rinnovata prevalenza della compostezza delle forme geometriche che caratterizzano la mobilia di epoca neoclassica, viene accolta come un antidoto alle formulazioni più libere e capricciose imposte dai dettami Rococò.
La fantasia dell'artista opera libere interpretazioni desunte dagli esempi del mondo greco-romano, etrusco o egizio, da cui solo la metrica architettonica viene riproposta con stretta osservanza.
In tal senso, si osservi come solo a partire dagli anni Settanta-Ottanta in ebanisteria si assiste al tramonto della fioritura pittorica a intarsio, in favore di modelli a prevalenza di ornato geometrico.
Viene dunque a maturare un arredo connotato da un estrema eleganza e di virile austerità.
In Italia, lo stile Luigi XVI trova naturale diffusione.
La mobilia tende nella norma fin dagli anni Sessanta-Settanta ad adottare struttura lineare e con forte presenza di decorazioni.
Si predilige l'utilizzo di legni a colorazione bruno-chiara, come il ciliegio.
Il Luigi XVI italiano rimarrà sempre legato alla produzione di complementi d'arredo specificatamente orientati alla tipologia a intarsio.
Si tratta di mobili di dimensioni ben proporzionate, sorretti dalle caratteristiche gambe a piramide troncoconica, vestiti dalle specchiature del piano, dei fianchi e dei pannelli centrati da eleganti decori a valenza geometrica.