Visione di Sant'Antonio da Padova
Caratteristiche
Titolo opera: Visione di Sant'Antonio da Padova
Scuola Artistica: Scuola Piemontese
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Sacro
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Visione di Sant'Antonio da Padova
Olio su tela. Il Santo è qui rappresentato in ginocchio, in adorazione dell'Infante apparsogli; dietro di lui il giglio ed il libro completano l'iconografia. L'apparizione del Bambin Gesù si diffuse nel '500 dopo la pubblicazione del Liber Miraculorum, che introdusse appunto il racconto della visione. Il nuovo soggetto pittorico ebbe grande diffusione fin dal '500 soprattutto in Spagna, per poi diffondersi anche in Italia. L'insieme sapiente della composizione e l'ottima qualità esecutiva, ben evidente soprattutto nella figura e nel volto di S. Antonio, rimandano all'opera di eccellenti pittori piemontesi, tra i quali, per citarne uno nel quale vediamo somiglianza, Bartolomeo Caravoglia (Crescentino, 1619-1691). L'opera è stata restaurata e reintelata.
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 196
Larghezza: 130
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Piemontese
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
Tra Barocco e Barocchetto
Erminia incontra i pastori, Camillo Gavassetti / XVII Secolo