Disegno di Angelo Dall'Oca Bianca

Ritratto d'uomo con cappello

Codice :  ARTOTT0000937

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Disegno di Angelo Dall'Oca Bianca

Ritratto d'uomo con cappello

Codice :  ARTOTT0000937

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Disegno di Angelo Dall'Oca Bianca - Ritratto d'uomo con cappello

Caratteristiche

Ritratto d'uomo con cappello

Artista:  Angelo Dall'Oca Bianca (1858-1942)

Titolo opera:  Ritratto d'uomo con cappello

Epoca:  XIX Secolo - dal 1801 al 1900

Soggetto:  Ritratto/Volto

Tecnica artistica:  Disegno

Specifica tecnica:  Tecnica Mista

Descrizione : Ritratto d'uomo con cappello

Tecnica mista su carta. Firmato in basso a destra, con dedica "al Conte Ottavio questo Poeta dei Pitochi". Di umili origini, Angelo Dall'Oca Bianca, anche una volta divenuto affermato e apprezzato artista, frequentante l'ambiente artistico-culturale italiano e internazionale, mantenne sempre il legame con i suoi poveri; nel 1939 costruì a Verona il Villaggio Dall'Oca, a beneficio dei poveri della città, e nel 1941 fece testamento, lasciando tutto il suo denaro e i suoi quadri alla città di Verona e ai suoi poveri. In cornice.

Condizione prodotto:
Prodotto in condizioni molto buone che può mostrare lievi tracce di usura; può aver subito interventi di restauro effettuati da un esperto.

Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 54
Larghezza: 40
Profondità: 2

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 3
Larghezza: 20

Informazioni aggiuntive

Artista: Angelo Dall'Oca Bianca (1858-1942)

Nato a Nato a Verona da famiglia di umili origini, Angelo Dall'Oca, dovette lavorare fin da giovane come manovale per sostenere la famiglia, a seguito della morte del padre. Incoraggiato dallo scultore concittadino Ugo Zannoni, che si interessò al ritratto "Mio padre", Angelo dal 1873 al 1876 potè frequentare l'Accademia Cignaroli di Verona, ancora legata ai soggetti tradizionali della ritrattistica e del Vedutismo veneti. Nel 1876 ottenne i primi apprezzamenti dalla critica e si trasferì a Venezia dove frequentò corsi liberi di nudo all'Accademia di Belle Arti e lo studio del verista Giacomo Favretto, dal quale apprese anche l'utilizzo della fotografia come elemento preparatorio del dipinto, e aggiunse il suffisso Bianca al proprio cognome. Dal quel periodo cominciò a partecipare alle mostre di pittura italiane. A partire dal 1885 entrò in contatto con i fratelli Vittore e Alberto Grubicy, noti mercanti internazionali d'arte con base a Milano, decisivi nell'incentivare le vendite delle opere di Dall'Oca Bianca e accrescere la sua notorietà; proprio la presenza nella città lombarda agevolò inoltre la sua conoscenza con Giovanni Segantini, Emilio Longoni e altri noti esponenti della corrente divisionista. Per completare la sua formazione pittorica e consolidare i positivi riscontri ottenuti dalla critica, decise di trasferirsi a Roma dove conosce personaggi di rilievo culturale come Giosuè Carducci, Gabriele D'Annunzio e Francesco Paolo Michetti, con il quale si avvicinò al mezzo fotografico che utilizza come bozzetto per i soggetti da trasporre sulla tela; nella capitale venne introdotto alla regina Margherita di Savoia, che gli commissionò vari dipinti. In questo periodo partecipò alle esposizioni Biennali di Venezia. Dal 1911, a seguito di diversi attacchi da parte della critica specializzata e dagli artisti contemporanei pe la sua pittura rimasta legata al soggetto verista, considerato non più attuale e ripetitivo, Dall'Oca tornò a Verona e si appartò, rifiutandosi di partecipare alle mostre, continuando a partecipare solo allo sviluppo della cultura nella sua città, battendosi per la preservazione del suo patrimonio storico. Nel 1939 viene inaugurato a Verona il Villaggio Dall'Oca, costruito a beneficio dei meno abbienti della città grazie ad una donazione del pittore tramite il ricavato della vendita del dipinto Ave Maria e in seguito ampliato con il suo lascito testamentario del 1941. Muore nella sua casa nel 1942.

Epoca: XIX Secolo - dal 1801 al 1900

Le rivoluzioni in Europa tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, accelerando cambiamenti sociali, politici ed economici, favoriscono la nascita di un nuovo movimento artistico, il Romanticismo, che pone al vertice dei valori umani il sentimento e l'amor di patria e che, distaccandosi dalle forme del Neoclassicismo, propone uno stile che mostra le emozioni profonde dell'uomo, suscitate dalla vita reale. In particolare nella pittura si impongono i soggetti storici, le scene di vita popolare e di lotta patriottica, il paesaggio come espressione dell'amore per la natura e i soggetti orientalisti. Per esprimere emozioni e sentimenti, si cominciano ad utilizzare colori vivi, si sfumano i contorni, aumentano i contrasti di luci, per arrivare poi progressivamente ad una pittura, con i Macchiaioli prima econ gli Impressionisti poi, “en plein air”, pura esaltazione delle emozioni, degli effetti cromatici, delle impressioni soggettive.
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Soggetto: Ritratto/Volto

Tecnica artistica: Disegno

Il disegno è il processo di tracciare segni su una superficie tramite l'applicazione di una pressione o il trascinamento di un apposito strumento sulla superficie. Gli strumenti sono: matite in grafite o colorate, penna, pennelli fini con inchiostro, pastelli a cera o carboncini; i supporti tradizionali più frequenti sono carta, cartoncino, tavola, muro, tela, rame, vetro.

Specifica tecnica: Tecnica Mista