Acquaforte di Jacques Callot

Il mercato degli schiavi a Parigi,1629

Codice :  ARTPIT0001758

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Acquaforte di Jacques Callot

Il mercato degli schiavi a Parigi,1629

Codice :  ARTPIT0001758

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Acquaforte di Jacques Callot - Il mercato degli schiavi a Parigi,1629

Caratteristiche

Il mercato degli schiavi a Parigi,1629

Artista:  Jacques Callot (1592-1635)

Titolo opera:  Il mercato degli schiavi a Parigi

Epoca:  XVII Secolo - dal 1601 al 1700

Soggetto:  Scene di Genere

Tecnica artistica:  Stampa Multiplo

Specifica tecnica:  Acquaforte

Descrizione : Il mercato degli schiavi a Parigi

Xilografia su carta. In basso a destra in incisione la scritta "Callot f. à Paris 1629, Israel excudit". Jacques Callot fu grande incisore francese, di Nancy, le cui opere più famose sono Les Misères et Malheurs de la Guerre, serie di 18 tavole in acquaforte che dipingono episodi della Guerra dei trent'anni, negli aspetti più brutali. Tra il 1628 e il 1631 Callot soggiornò più volte a Parigi, dove a partire dal 1629 affidò a Israël Henriet, amico d'infanzia, l'edizione delle sue lastre. L'opera presentata appartiene a questo periodo. Pare peraltro che Callot avesse progettato quest'opera nel 1619/1620 con di sfondo un porto italiano, che alla morte dell'artista venne sostituito dall'Henriet con una veduta della città di Parigi (che avvale all'opera il titolo "Piccola veduta di Parigi") . L'opera è presentata in cornice.

Condizione prodotto:
Prodotto in discrete condizioni che mostra alcuni segni di usura.

Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 24
Larghezza: 34
Profondità: 0,5

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 11
Larghezza: 21

Informazioni aggiuntive

Artista: Jacques Callot (1592-1635)

Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700

Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.
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Soggetto: Scene di Genere

Tecnica artistica: Stampa Multiplo

Specifica tecnica: Acquaforte

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