Loth e le figlie
Caratteristiche
Titolo opera: Loth e le figlie
Scuola Artistica: Scuola Veneta
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Sacro
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Loth e le figlie
Olio su tela. Scuola veneta. La scena riprende l'episodio biblico raccontato nel libro della Genesi: Lot, fuggito con le due figlie da Sodoma distrutta da Dio per la sua empietà, si era rifugiato a vivere in solitudine in una grotta. Le due ragazze, per timore di rimanere senza discendenza, fecero ubriacare il padre per unirsi incestuosamente a lui. Il soggetto è stato ampiamente ripreso nell'arte. Questo proposto rimanda nei modi pittorici alla produzione di Giovan Battista Langetti (1635-1676), il pittore genovese che importò a Venezia una pittura definita "tenebrosa", influenzata dalla scuola del Ribera prima e dall'esempio di Luca Giordano poi, caratterizzata da un franco realismo rappresentativo, inizialmente giocato soprattutto sui chiaroscuri, successivamente aperto al colore veneziano; essa portò comunque un'onda di rinnovamento nell'ambito pittorico veneziano e fu ampiamente ripresa da molti autori lagunari successivi. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice in stile.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 110
Larghezza: 90
Profondità: 6
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 88
Larghezza: 68
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Veneta
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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