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Orazì – Pittura in movimento

Ci piace presentare un gruppo di opere di Orazio Orazi, proveniente dalla collezione dei suoi discendenti.

La nostra presentazione va a seguire tutti gli sviluppi della ricerca stilistica dell’artista, proponendo esempi di (quasi) tutte le linee evolutive: dalla figurazione all’astrattismo piano, fino alla pittura astratta in rilievo.

Le origini e la formazione

Nato in Italia, a Cannobbio, Orazi seguì studi classici, interessandosi in particolare a storia, filosofia, estetica greca e romana, storia dell’arte, oltre a studiare pianoforte e composizione. A partire dalla scuola secondaria si impegnò anche nella pittura e nello studio delle tecniche artistiche. Egli ebbe dunque una formazione approfondita nelle scienze umane e nell’arte, che avrebbe costituito una solida base per le sue successive esperienze artistiche.L’arte e la pittura sarebbero diventate la sua vocazione e la passione della sua vita, come notò la critica d’arte francese Hélène Parmelin nel 1980.

Gli anni della figurazione e il contesto veneziano

Apprezzabile per la sua intensa ricerca, che lo portò a frequentare ambienti ed artisti diversi, Orazi si trovava verso la fine degli anni Venti a Venezia, dove erano presenti artisti come Filippo De Pisis e Leonardo Dudreville.

Dudreville lo considerava un suo pupillo e nel 1927 disegnò un suo bellissimo ritratto. Quando, nel 1934, Orazi espose con una personale alla Galleria Pesaro, Dudreville scrisse la prefazione al catalogo (che sarà esposto insieme ai dipinti).

Parigi e i grandi saloni internazionali

Spinto dal desiderio di nuovi stimoli, fondò un suo atelier a Parigi nel 1932. Partecipò alla Biennale di Venezia nel 1934 e 1936, e alla Quadriennale di Roma nel 1935.

Nel 1937 la Galerie de Paris organizzò una personale, e nello stesso anno e nel 1938 prese parte al Primo e Secondo Salon des Jeunes Artistes.

Questa fase figurativa post-impressionista, attiva fino al 1945 circa, è caratterizzata da un uso del colore come veicolo di emozione (vedi nostro numero 1).

La Peinture du Mouvement (dal 1947)

Dalla fine degli anni ’40, Orazi sviluppò un nuovo stile definito Peinture du Mouvement dal critico Jean-Pierre Pietri. Centrata sugli effetti dinamici del corpo in movimento, questa pittura esprimeva la vitalità attraverso spirali cromatiche.

“Attraverso una costruzione a base di spirali […] ORAZI obbliga lo sguardo a seguire sulla tela un cammino di eternità […] il movimento è in lui passione […] il dipinto si muove.”
(J.-P. Pietri, Les Lettres Françaises, 1949)

Opere come Corrida (a cavallo) e Bagarre à la sortie de l’usine ne sono esempio.

Orazio Orazi - Peinture du Mouvement

L’astrattismo lirico e la Peinture en Relief (1958–1968)

Negli anni Cinquanta Orazi si orientò verso l’astrattismo, in cui il colore assumeva un ruolo fondamentale. La stampa francese notava come le sue variazioni monocromatiche (oro, rosso, blu) possedessero “una vita propria”.

Dal 1958 al 1968 esplorò un nuovo linguaggio materico: raccolse sabbie, semi, cortecce, creando opere in rilievo che fuoriuscivano dalla tela. La serie venne chiamata Peinture en Relief, e mostra l’immaginazione e la padronanza tecnica dell’artista.

La Ligne Circulaire (1970–1977) e le Têtes-Paysage

Nei lavori della Ligne Circulaire, le forme circolari diventano protagoniste. I dipinti evocano la nascita dei pianeti e l’armonia dell’universo, in una tavolozza più delicata e contemplativa.

Un altro ciclo, Têtes-Paysage, rappresenta teste mitologiche e fauniche in cui le linee si intrecciano in paesaggi celesti e terrestri.

Orazio Orazi - Têtes-Paysage

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Orazì, pittura in movimento
Il 7 e 8 giugno ti aspettiamo nel nostro negozio di Cambiago per scoprire una collezione unica di dipinti del maestro Orazio Orazì, proveniente dalla collezione dei suoi discendenti.

Un’occasione speciale per ammirare dal vivo tutte le fasi evolutive della sua arte, dalla figurazione fino alla pittura astratta in rilievo.

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