Ulric Neisser
Aldo Martello - Giunti

Lev S. Vygotsky
Giunti Barbera

Jens Allwood, Lars-Gunnar Andersson, Östen Dahl
Società editrice il Mulino

Andrea Bonomi
Bompiani

Richard I. Evans
La Nuova Italia editrice

Rinaldo Rinaldi
UNICOPLI

Donato Valentini
Messaggero

Carmelo Pandolfi, Rafael Pascual
Ateneo pontificio Regina Apostolorum

Questo volume pubblica gli Atti della Giornata di Studi Ildegarda di Bingen, santa, mistica, scienziata, filosofa e artista, organizzata dall'Istituto Scienza e Fede dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione con la Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali, tenuto a Roma lo scorso 21 marzo 2018. Ildegarda, la Sibilla del Reno, dottore della Chiesa, è qui studiata nel suo genio femminile non per correttezza "politica", ma per la freschezza del suo cantare il creato, buono dalla Bontà del Padre, lavato dal Sangue dell'Agnello e verdeggiante nello Spirito Santo. Il libro raccoglie saggi e contributi dei professori Marina Alfano, Mario Gargantini, Flavia Grossi, Octavio Ortiz de Montellano, Carmelo Pandolfi, Marta Rodríguez, Cristina Siccardi, Francesco Tasini, Annalisa Terranova e Jesús Villagrasa.

Arrigo Minerbi
Off. Graf. Esperia

Enrico Crispolti
Giorgio Mondadori & Associati

Galeazzo Cora
Sansoni

Roberta Orsi Landini, Bruna Niccoli
Pagliai Polistampa

Firenze, 1539: l'arrivo di Eleonora di Toledo, figlia del viceré di Napoli e giovane sposa di Cosimo de' Medici, porta in città un clima nuovo. La moda fiorentina, ancora sotto l'influenza del moralismo del Savonarola, si apre, grazie allo stile della duchessa, al gusto internazionale. Ma, pur essendo amante del lusso e delle novità che giungono dalle principali corti europee, Eleonora è attenta a non urtare la suscettibilità dei suoi sudditi attraverso un'eccessiva ostentazione. Adotta uno stile sobrio, in cui elementi della tradizione si combinano con le novità, modello di misura e armonia per le successive sovrane di Firenze. Il guardaroba della duchessa, ricostruito sui documenti d'archivio, quasi nella sua completezza, permette un'analisi accurata di ogni singolo capo di vestiario, visivamente individuato nella ritrattistica coeva; di ogni capo si segue l'evoluzione di foggia e di gusto nel corso di quarant'anni circa.

Società pavese di storia patria
Industrie Grafiche P.M.

Carlo Zaghi
UTET

Waltraud Herbstrith
Città Nuova

Società pavese di storia patria
Industrie grafiche pubblicità

Guido Jansen, Bert W. Meijer
Mazzotta

Società pavese di storia patria
Industrie Grafiche P.M.

Società pavese di storia patria
Industrie grafiche pubblicità

Società pavese di storia patria
Industrie grafiche pubblicità

Tommaso d'Aquino
Marietti

A cura di Francesco Boni, Gigi Montini
Giorgio Corbelli editore

Giorgio Salvatori
Vallecchi

Roberto Schena
Magenes Editoriale

Non solo grattacieli. Ronchetto delle Rane e Muggiano tra rogge e fontanili ancora vivi, ai piedi delle case coloniche, Macconago con un castello medievale che nessuno conosce e il suo borgo ancora in piedi (per poco), cascina Campazzo nel parco del Ticinello, il vero parco storico della città, dove comprare latte appena munto, Chiaravalle con la sua abbazia importante come il Duomo, Assiano misconosciuta e la sua vasta area naturalistica frequentata da aironi e gazze ladre e molto, molto altro ancora. Ed è Milano! All'interno del suo perimetro comunale, la città possiede un tesoro più unico che raro: una settantina di borghi, fra antichi comuni, splendidi gruppi cascinali, villaggi medievali, corti, vie, strade e piazze d'epoca. La città dei 70 borghi è un libro che racconta qualcosa delle loro vicende, ma soprattutto mostra la (trascurata) bellezza della città orizzontale. "Non sembra neanche Milano", verrebbe da dire, osservando alcuni angoli degli antichi borghi. E, invece, più Milano di così si muore, perché l'identità della città, dopo che i navigli sono stati coperti, è stata custodita proprio lì, nelle parti ai margini, meno considerate e per questo divenute ancora più preziose, della città. Sono molti i borghi milanesi che hanno conservato più o meno lo stesso paesaggio di quando Milano fu occupata da Napoleone e visitata dal Stendhal. Essi costituiscono un patrimonio immenso. Purtroppo, mostra segni di crescente rovina. Questo lavoro vuole segnalare ai milanesi le condizioni in cui versa ogni angolo storico del loro territorio, autentica rete di ecomusei.