Antonio Ferretti Milán

Estantería de oficina de los años 30, fabricada en roble con tres estantes, con listones laterales atornillados y ruedas bajo los pies para su desplazamiento, etiqueta de producción en metal "Antonio Ferretti - Milán

Período de la República China 1912-1949

Dos figuras de porcelana Dehua "Blanc de Chine" que representan a dos inmortales taoístas sentados sobre nubes estilizadas.

Cuatro sillas vintage con estructura de madera ebonizada, asiento y respaldo con tejido floral original de la época. Asientos por restaurar.

Italia Segundo Cuarto Siglo XIX

Sillón Luigi Filippo en nogal, apoyabrazos culminados en rizos, patas torneadas, asiento, respaldo y apoyabrazos acolchados. Italia, segundo cuarto del siglo XIX.

Italia, finales del siglo XIX

Grupo de seis sillas Umbertinas en nogal, respaldo acolchado, columnas torneadas y cimacio tallado con motivos florales y de hojas, asiento originalmente de caña y posteriormente acolchado y patas torneadas. Italia, finales del siglo XIX.

Mediados del siglo XX

Vitrina estilo Chippendale al gusto del famoso ebanista inglés. Base sostenida por montantes torneados con dos puertas y sección superior con par de puertas de vidrio perfiladas con múltiples filas de marcos de nogal.

185 x 126 centímetros

Alfombra Bujara de lana, nudo fino, hecha a mano.

Muriel Foster
Arnoldo Mondadori Editore

Silvano Fausti
EDB

Il volume è frutto di una lectio continua settimanale, tenuta dall'autore in questi anni nella chiesa di S. Fedele a Milano, insieme a Filippo Clerici, sul Vangelo di Matteo, considerato il Vangelo della comunità, centrato sulla parola del Figlio che ci rende figli del Padre facendoci fratelli tra noi.

Antonio Ferrara
UP Feltrinelli

Enrico Musacchio e Giuseppe Monorchio
Cappelli Editore

Hermann Usener
Guida editori

Paolo Tablino
E.M.I.

Stefano Coronese
E.M.I.

Valentino Salvoldi
Editrice Missionaria Italiana

Massimo Montanari
Edizioni Laterza

Perché il pane è un simbolo di civiltà? Cosa può insegnarci la pasta sul rapporto tra forma e sostanza? Che cosa significa dividere le carni, e non poter dividere la minestra? Ricercare la ricetta perfetta è ideologicamente corretto? Le ricette di cucina hanno qualcosa in comune con le ricette del medico? Perché al barbecue cucinano sempre i maschi? I piccoli gesti della vita quotidiana hanno un senso quasi mai banale. Aiutano a riflettere su quello che accade ogni giorno intorno a noi, sul nostro rapporto col mondo, con gli altri, con noi stessi. "Un'idea a cui sono particolarmente affezionato", scrive Montanari, "è che le pratiche di cucina non solo costituiscono un decisivo tassello del patrimonio culturale di una società, ma in molti casi rivelano meccanismi fondamentali del nostro agire materiale e intellettuale. La cucina può così essere assunta come metafora della vita, a meno che non ammettiamo che la vita stessa sia metafora della cucina".

Pasquale Anatriello
E.M.I.

Gello Giorgi
E.M.I.

Chu Ching-Ning
TEA

"Questo libro non vuole farvi sentire meglio. (Anche se sono sicura che sarà così, dopo che lo avrete letto.) Il suo scopo ultimo è fornire alle donne le strategie necessarie per superare gli ostacoli nel cammino verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nelle pagine seguenti imparerete a vincere senza arrivare al confronto diretto: armonizzare i vostri valori etici con le necessità pratiche legate al doversi guadagnare da vivere; sviluppare la fondamentale capacità di vedere il "quadro generale" e padroneggiare una linea di pensiero strategica... Cosa forse ancora più importante, imparerete a tradurre le strategie dell'Arte della guerra di Sun Tzu in strumenti utilizzabili per riuscire in qualsiasi cosa facciate."

Joan Nathan
Knopf Doubleday Publishing Group

This rich tapestry of more than three centuries of Jewish cooking in America gathers together some 335 kosher recipes, old and new. They come from both Sephardic and Ashkenazic Jews who settled all over America, bringing with them a wide variety of regional flavors, changing and adapting their traditional dishes according to what was available in the new country.

What makes Jewish cooking unique is the ancient dietary laws that govern the selection, preparation, and consumption of observant Jews. Food plays a major part in rituals past and present, binding family and community. It is this theme that informs every part of Joan Nathan's warm and lively text.

Every dish has a story–from the cholents (the long-cooked rich meat stews) and kugels (vegetable and noodle puddings) prepared in advance for the Sabbath, to the potato latkes (served with maple syrup in Vermont and goat cheese in California) and gefilte fish (made with white fish in the Midwest, salmon in the Northwest, haddock in New England, and shad in Maryland). Joan Nathan tells us how lox and bagels and Lindy's cheesecake became household words, and how American products like Crisco, cream cheese, and Jell-O changed forever Jewish home cooking.

The recipes and stories come from every part of the U.S.A. They are seasoned with Syrian, Moroccan, Greek, German, Polish, Georgian, and Alsatian flavors, and they represent traditional foods tailored for today's tastes as well as some of the nouvelle creations of Jewish chefs from New York to Tuscon.

When Jewish Cooking in America was first published in 1994, it won both the IACP / Julia Child Cookbook Award for Best Cookbook of the Year and the James Beard Award for Best Food of the Americas Cookbook. Now, more than ever, it stands firmly established as an American culinary classic.

Shalom Alechem
Giangiacomo Feltrinelli Editore

Bernard Mac Laverty
Feltrinelli