Aldo Buttini: La natività. L'ultima cena

Giulia Bologna
Electa

AA.VV
Electa

Luciano Caramel
Electa

Graziella Buccellati, Anna Marchi
Università degli studi di Milano

Gian Alberto dell'Acqua
Cariplo - Cassa di Risparmio delle Province Lombarde

Fausto Lorenzi
Edizioni AAb

Giorgio Piccinato
Officina Edizioni

Maria Silvia Proni
Tipografia Campisi

Fernando Mazzocca
Silvana Editoriale

Monica Maffioli, Silvestra Bietoletti
Giunti

Catalogo della mostra: Firenze, Galleria dell'Accademia, 18 febbraio-18 maggio 2014. Nell'ambito del 450° anniversario della morte di Michelangelo, la mostra è stata ideata per ricostruire le vicende della diffusione dell'interesse per il Buonarroti nel corso dell'Ottocento da parte di pittori, scultori e fotografi. Le immagini scattate dai principali laboratori fotografici e il lavoro di confronto tra i protagonisti delle varie arti hanno contribuito a costruire il "mito" Michelangelo, attraverso la fotografia (di Pagano, Finn, Struth, Amendola, Newton, Basilico, Mapplethorpe, ecc.) e le opere d'arte (di Medardo Rosso, Matisse, Mollino) per suggerire nuove possibilità interpretative e proporre opere in qualche modo "nutrite" di Michelangelo.

Flavio Arensi, Xavier Tricot
Allemandi & C.

Catalogo della mostra, curata da Flavio Arensi e Xavier Tricot, dedicata a James Ensor dalla Città di Legnano, il volume è anche il catalogo ragionato dell'opera grafica del grande maestro di Ostenda. Sono riprodotte 133 acqueforti e le due suites litografiche Scènes de la vie àu Christ e La Gamme d'Amour, provenienti dalla collezione KBC Bank. I temi delle stampe sono vari quanto quelli dei dipinti. Ensor passa con disinvoltura dal paesaggio al ritratto, all'autoritratto, alla natura morta, e ai più svariati temi fantastici e religiosi. A proposito del suo immaginario fantastico Eugène Demolder ebbe a scrivere: "Vedendosi circondato di ostilità e di scherno, di quello scherno di bassa lega che il tipico critico belga lascia cadere come una bava su ciò che non capisce, sentendosi poi abbandonato da alcuni che si erano ispirati a lui, immaginò di essere circondato da maschere del carnevale della vita: allora godeva nel dipingere maschere e nel lanciarle bizzarramente conciate sul pubblico".

Piero Pacini
Galleria d'arte moderna Falsetti