Frankreich, des XX Jhs

Tisch aus antikem Holz, Frankreich des 20. Jahrhunderts. Pappelplatte mit Buchöffnung, Schublade im Band, gedrechselte Beine. Innenausstattung aus Pappel und Tanne.

Italien, XX Jhd

Couchtisch im Barockstil. Tanne furniert in Bois de Rose und Bois de Violette, Schublade im unteren Band, gewellte Beine, Marmorplatte mit gemeißelten und vergoldeten Bronzen eingefasst. Mängel. Italien, 20. Jahrhundert.

Italien

Kerzenhalter aus geprägtem Blech mit neoklassizistischen Motiven. Drei Lichter, plissierter Lampenschirm. Italien, 19. Jahrhundert.

Größe 40

Zweireihiger Mantel aus weicher schwarz-weißer Wolle und Mohair. Reverskragen. Innen gefüttert.

Europa, Ende des XX Jhs

Mit Blumenmotiven verzierte Holztischuhr mit vergoldeten Bronzeapplikationen mit Blattrollen und einer kleinen zentralen Maske. Emailliertes Metallzifferblatt mit römischen Stundenzahlen. Mechanismus gekennzeichnet mit FHS Franz Hermle Sohn Deutschland.

Landschaft mit Figuren

Öl auf Leinwand, aufgetragen auf die Tafel. Unten links signiert. Auf der Rückseite befindet sich eine Kartusche mit fachmännischer Beglaubigung aus dem Jahr 1944, signiert von einem Mailänder Kunstkritiker. In der weiten Ebene, grün, aber mit wenigen Bäumen, die an die lombardische Ebene erinnert, arbeiten zwei Bauern in der Nähe eines Teiches, in der Nähe ihres Bauernhauses; Im Hintergrund sind die Berggipfel der Alpenkette zu erkennen. Das Thema fällt in die stark naturalistische Produktion des Malers, der in Modena geboren wurde, aber künstlerisch in und um Mailand aufwuchs, Orten, die häufige Themen seiner Landschaftsproduktion waren. Das Gemälde wird in einem historischen Rahmen präsentiert.

290 x 168 cm

Kelimteppich aus Wolle, fein geknüpft und handgefertigt.

Italien, Ende des XIX Jhs

Uhrensockel aus geschnitztem, lackiertem und vergoldetem Holz. Dekorationen mit Steinen und Akanthusblättern. Stoffbezug oben.

162 x 104 cm

Kars-Wollteppich, fein geknüpft und handgefertigt.

Antonio Amadelli
Giorgio Nada Editore

Lampe mit ausziehbarem Spiralkabel, aus emailliertem Aluminium und Diffusor aus Methacrylat.

Giorgio Colli
Adelphi

Raynor Winn
Feltrinelli

Guido Cavalcanti
Imprimerie Nationale

Natale Tedesco
EPOS

Cyril Mango
Faber and Faber/Electa

Giacomo Quarenghi
Electa

Charles Diehl
Editori Laterza

Simon Foster
Mondadori

Nell'aprile del 1945 gli Alleati tentarono di prendere l'isola di Okinawa, ultimo baluardo nel Pacifico in difesa dell'impero nipponico. Una delle azioni più importanti del secondo conflitto mondiale, in cui la flotta statunitense affrontò i continui attacchi dei kamikaze subendo gravi perdite. Il volume di Simon Foster offre una ricostruzione documentata di quegli ottantuno giorni di feroce battaglia.

Benedetto Croce
Adelphi

"La scrissi nell'occasione che ebbi a studiare le carte dei Poerio-Imbriani: uno dei non so quanti archivi privati di uomini del Risorgimento e di letterati, che io ho preso cura di ricercare, ordinare ed esaminare" annota Croce a proposito di questa monografia dedicata ai Poerio. Ma la pacata semplicità di uno studioso della grandezza di Croce rischia oggi di risultare fuorviante: perché questo scritto, frutto di un accurato scavo d'archivio non meno che di una vastissima documentazione, è in realtà il racconto - limpido e trascinante nel suo intreccio di filosofia, politica e letteratura - di settant'anni fra i più tumultuosi e risolutivi della storia d'Italia, dall'ultimo scorcio del Settecento al 1866. Rivivremo così la giovinezza wertheriana di Giuseppe Poerio che, giunto a Napoli nel 1795 dopo studi impregnati della più moderna cultura europea, contribuisce in maniera decisiva al trionfo francese e repubblicano, si batte valorosamente contro i sanfedisti e viene condannato al carcere a vita nella fossa della Favignana (lo salva l'indulto, nel 1801); poi la sua evoluzione politica, tipica di un'intera generazione, giacché nel prendere via via le distanze dalle astrattezze giacobine Poerio rivaluta la reazione popolare antifrancese e abdica all'odio antimonarchico, alimentando il partito liberale moderato; infine il suo esilio con i sodali in Toscana e in altri Paesi europei.

J. M. Lucas, J. Colerus
Quodlibet

Giuseppe Lodigiani
Iperborea

Errico Malatesta
Spartaco

Malatesta fu sempre restio a scrivere le sue memorie nonostante le pressioni di amici e compagni di partito. Riteneva molto più utile impegnarsi nella propaganda per la rivoluzione, senza vivere di propaganda. Era convinto che "il più grande pericolo per il movimento operaio è la tendenza dei leaders a considerare la propaganda e l'organizzazione come un mestiere". Il rifiuto dell'autobiografismo era anche rifiuto dell'eccesso di individualismo, a difesa dei principi anarchici anti-personalistici. Questo volume raccoglie brani tratti da lettere ad amici, da autodifese nei processi, da articoli di giornale. Scritti di carattere pubblico, dunque, che prospettano azioni da compiere nel futuro e spiegano perché quell'autobiografia non fu mai scritta.

Ranuccio Bianchi Bandinelli, Antonio Giuliano
BUR Rizzoli