Horst Denkler, Lia Secci
De Donato editore

Gianfranco Ravasi
Mondadori

"Il 'beato' cristiano è colui che leva lo sguardo verso l'alto, verso l'eterno e l'infinito e ascolta un messaggio controcorrente, sconcertante e fin provocatorio. Poveri, sofferenti, miti, affamati e assetati, misericordiosi, puri, artefici di pace, perseguitati sono convocati da Cristo come suoi discepoli, chiamati a edificare quel Regno di Dio da cui sono esclusi coloro che conoscono solo la frenesia del piacere, del potere e del possesso." È questo il contenuto rivoluzionario delle Beatitudini, nucleo centrale della "buona novella", paradosso che sconvolge le fragili certezze del senso comune. Un affascinante "mondo alla rovescia" in cui si addentra il cardinale Gianfranco Ravasi, partendo da una rigorosa analisi del testo originale, nelle due diverse versioni di Matteo e di Luca. A chi sono destinate le Beatitudini? Come dobbiamo leggerle? In una prospettiva squisitamente religiosa o di emancipazione sociale? L'autore ricorda l'universalità dell'impegno di vita che le parole di Cristo propongono e sottolinea come le legittime istanze di giustizia terrena che evocano vadano ricondotte a una visione d'insieme trascendente. La dimensione antropologico-sociale non può prescindere, quindi, da quella teologico-spirituale. Seguendo queste coordinate, Ravasi esplora i più suggestivi sentieri dello spirito, cercando le tracce delle Beatitudini già tra le righe dell'Antico Testamento, e proponendo uno stimolante confronto con le Beatitudini ebraiche.

Gregor von Rezzori
Guanda

"Tracce nella neve", ambientato in Bucovina, ripercorre gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza di Von Rezzori. Le pagine si popolano di figure famigliari: innanzittutto i genitori e la sua sorellina ma anche Cassandra, l'amata balia, e Straussìna, l'educatrice. Gregor Von Rezzori ricostruisce le atmosfere di un mondo entrato in crisi allo scoppio della prima guerra mondiale, e definitivamente cancellato dalle bufere successive.

Stephen K. Hayes
Edizioni Mediterranee

Il ninja rappresenta tuttora un mito vivente. È straordinario pensare che ancora oggi questi personaggi mitici e misteriosi, i ninja, sono tra noi. Confusi nell'anonimato delle grandi città, sia in Oriente che in Occidente, essi si tramandano silenziosamente antichi segreti. Il loro codice morale sfugge ai comuni canoni, ma non perché vi si oppone, bensì perché li supera. Infatti, pur essendo un'arte marziale di straordinaria efficacia, il ninja ha radici mistiche che originano nelle profondità del pensiero orientale. È quanto l'autore svela in questo quarto volume, in cui illustra dettagliatamente nuove tecniche segrete, con l'aiuto di numerose foto e dando anche ragione della loro esistenza.

Stefano Ulliana
Armando Armando editore

Alessandro Carrera
Lanfranchi editore

Nato da un costante dialogo con l' insegnamento di Carlo Sini e posto a confronto con l'eredità di Husserl, Heidegger e Derrida, il testo si interroga sulla proposta di un'etica della scrittura come prassi alternativa alla metafisica. Quale strategia di scrittura ci hanno consegnato Socrate e Platone? Qual è la temporalità dell'interpretazione? È proprio sul terreno dell'istante che il tempo mostra il suo difficile legame con la scrittura. Lo scorrere del tempo che tormenta l'Occidente è perfettamente parallelo allo scorrere lineare ed irreversibile della scrittura alfabetica. Nondimeno, la scrittura non può scrivere l'istante, non può farne esperienza. Sappiamo di viverlo, ma la consapevolezza di averlo vissuto ci raggiunge con lo stesso ritardo della civetta al crepuscolo. Nell'esistenza privata il sapere dell'istante è già sempre orlato di oblio. Nell'esistenza pubblica è già sempre segno di una storia, di un monumento, forse di una rovina. Platone, Aristotele, Plotino, Agostino, sono gli antichi custodi di queste rovine. Ma è in epoca moderna con Nietzsche, Heidegger, Benjamin, Bloch, Michelstaedter, che l'istante si è legato sempre più strettamente all'etica della decisione. Per questo l'etica dell'istante consiste nel lasciarlo passare e nel lasciarlo ritornare, senza illudersi di edificare utopie sul suo abissale fondamento.

Jean-Louis Cianni
RCS Libri

Che se ne fa un disoccupato della filosofia? Molto, come afferma il libro di Jean-Louis Cianni. Cianni sa di cosa parla: ha provato sulla sua pelle cosa significa perdere il lavoro (o non riuscire a trovarlo). Per non farsi travolgere, Cianni si è messo a rileggere la sua biblioteca di studente di filosofia. Grazie alle pagine dei filosofi, ha recuperato l'autostima, riconsiderato il suo rapporto con gli altri e ritrovato il mezzo per dirigere la sua coscienza. Infine, ha scritto questo libro per offrire a chi si trova senza lavoro la sua singolare terapia.

Italia Último cuarto del siglo XIX

Columna con jarrón de mayólica con decoraciones grotescas en tonos amarillos, ocres, verdes, azul claro sobre fondo azul cobalto. El jarrón tiene dos asas laterales en forma de máscaras y motivos vegetales. En el vientre del vaso pintado en el interior de la reserva, una escena que representa a Rinaldo y Armida de Jerusalén liberados por Torquato Tasso.

Canal veneciano desde arriba, 1949

Óleo sobre contrachapado. Firmado y fechado abajo a la derecha. Título en el reverso. Rino Villa es conocido como uno de los iniciadores (junto con Seibezzi, Da Venezia, Ravenna, Bergamini, Mori, Dalla Zorza, etc.) del resurgimiento impresionista de la pintura veneciana. Se consolidó principalmente como paisajista, especialmente representando vistas de Venecia, dominadas por el gris de sus cielos lagunares. La obra se presenta enmarcada.

Italia Primera Mitad del Siglo XX

Cómoda Art Déco con espejo, chapa de nogal y palisandro. Tres cajones al frente, más dos más pequeños bajo la tapa, montantes redondeados rematados con piñas. Espejo biselado, tiradores de metal bruñido, con piezas faltantes. Italia, primera mitad del siglo XX.

Génova, principios del siglo XVIII

Consola Luis Felipe de nogal, tablero de una sola tabla con borde en forma de vaina. Cajón en la parte inferior, patas curvas talladas con motivos de hojas que descansan sobre una base perfilada. Génova, principios del siglo XVIII.

Italia a principios del siglo XX

Pareja de sillones bergera en tela ricamente bordada con motivos florales y de hojas, con patas curvas de nogal unidas por travesaños. Italia, principios del siglo XX.

Filippo Maria Beltrami
s.e.

Conjunto de tres lámparas de techo o pared vintage en metal y metacrilato.

Ogobesia (El juglar) III, 1990

Plastografía a color (grabado plástico) sobre papel. Firma, lugar (Lagos) y fecha (noviembre de 1990) en la esquina inferior derecha. Título en la esquina inferior izquierda. Bruce Onobrakpeya es un artista nigeriano que lideró un movimiento artístico en su país, arraigado en las tradiciones estéticas africanas. Ha creado grabados en alto relieve, bronces, dibujos, pinturas e instalaciones con influencias de las artes decorativas, la filosofía y la historia de África Occidental. La obra que se presenta aquí presenta a un "Minstrel", una figura nigeriana de cantante, músico y actor itinerante que formó parte de la tradición oral y social, creando arte basado en eventos sociales y ejerciendo como crítico social. El juglar está representado aquí a lomos de un gran bovino, sobre el cual porta todo su equipo artístico. La obra se presenta enmarcada.

China del siglo XX

Jarrón de porcelana con decoraciones de motivos vegetales en tonos azules.

Librería italiana de nogal del siglo XX con estantes y compartimentos abiertos, y tablero con puertas correderas de cristal. Buen estado.

Italia a principios del siglo XX

Cómoda neoclásica de nogal, con frente de tres cajones, el primero, el más bajo, en la banda bajo la tapa, con filetes de arce en el frente y los laterales. Patas piramidales truncadas y tiradores de metal bruñido. Italia, principios del siglo XX.

China del siglo XX

Jarrón de porcelana con decoraciones de motivos vegetales por toda la superficie y motivos repetidos a lo largo de los bordes.

Talla S/M

Vestido de jersey con estampado de los años 70 en tonos naranja y marrón sobre fondo crema. Su firma es Leonard Paris, una marca de moda francesa fundada en 1958 por Jacques Léonard, famosa por sus tejidos estampados y sus atrevidas colecciones con motivos florales y gráficos. Gracias a su corte holgado, el vestido se puede usar hasta la talla 44 (largo 107 cm).

Elsa De' Giorgi
Arnoldo Mondadori Editore

China del siglo XX

Jarrón de porcelana con decoraciones vegetales en forma de remolino en tonos azules.

Número 40

Escote colorido y original, con estampado floral en tonos verdes, azules y fucsia, de la colección P/V 2016. Dado el estado de la suela y el tacón, probablemente nunca se hayan usado. Solo tienen una ligera mancha en la punta derecha, posiblemente debido al almacenamiento.