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ARTE, DIPINTI, QUADRI E SCULTURE ANTICHE E CONTEMPORANEE

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Dipinto di Angelos Giallinas
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Dipinto di Angelos Giallinas

Scorcio di Corfù con Monaco

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Dipinto di Angelos Giallinas

Scorcio di Corfù con Monaco

Acquarello su carta. Firmato in basso a sinistra. Angelos Giallinas, nato a Corfù, si distinse per le numerose vedute della sua isola nativa, anche se la sua produzione paesaggistica include scorci della Grecia, di altre isole greche, di città italiane e orientali. I suoi scorci ad acquarello sono pervasi da un'atmosfera sospesa, velata. Il dipinto presenta lievi graffi. In cornice.

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure
ARARPI0267163

Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

Olio su tela. Seconda metà del XVIII secolo. Una porzione di una grande struttura architettonica in rovina riempie tutta la scena: un porticato sormontato da una balaustra, invasa da piante, cinge un cortile ove diverse figure popolari si muovono, impegnati nelle loro attività. Un cielo azzurro e luminoso sormonta la struttura e la luce filtra da uno degli archi a creare un gioco di luce e ombre sotto il porticato. Sul retro del telaio è presente un'attribuzione a Gaetano Vetturali (1701-1783), anche se la qualità delle figure appare qui superiore a quelle dell'artista lucchese, affermatosi nel suo territorio per i capricci architettonici di grande impatto scenografico. Il dipinto è presentato in cornice dorata in stile.

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Bozzetto di Francesco Paolo Michetti
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Bozzetto di Francesco Paolo Michetti

Studio per Vegetazione

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Bozzetto di Francesco Paolo Michetti

Studio per Vegetazione

Matita su carta. Firmato in basso a destra. Il Michetti, originario dell'Abruzzo, studiò pittura all'Accademia di Belle Arti di Napoli, ove formò il suo stile realistico e naturalistico. Ma l'Abruzzo rurale, con la sua natura ancora incontaminata, fu sempre la sua fonte di ispirazione principale. Qui è presentato un piccolo studio di vegetazione campestre. In cornice.

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Dipinto Paesaggio con Pastorella e Pecore
ARARPI0264745

Dipinto Paesaggio con Pastorella e Pecore

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Dipinto Paesaggio con Pastorella e Pecore

Olio su tela. Scuola centro-europea della fine del '700. Il grande dipinto propone un paesaggio rurale, con un'abitazione contadina sulla sinistra, la pastorella in primo piano a sinistra che guarda il suo gregge di pecore all'abbeverata nel vicino torrente. L'atmosfera dai colori smorzati e le luci soffuse, con nuvole rosate nel cielo, rimanda ad un crepuscolo quieto e tranquillo. In prima tela, il dipinto è presentato in cornice coeva ridorata.

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Dipinto di Achille Zo
ARAROT0266486

Dipinto di Achille Zo

Ritratto Femminile

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Dipinto di Achille Zo

Ritratto Femminile

Olio su tela. Firmato a destra, a metà tela. E' il ritratto di una donna che porta il lutto, una giovane vedova, come si desume, non solo dall'abito nero, ma piuttosto dal copricapo e soprattutto dal cammeo con un ritratto maschile, che porta appeso al collo. Achille Zo fu un artista francese (di Bayonne, paese dei Pirenei che subì l'influenza culturale dei Paesi baschi) , che pur avendo soggiornato ripetutamente a Parigi e Bordeaux, ove si formò artisticamente, fece poi diversi viaggi in Spagna, sia a Madrid (nel 1856) che in Andalusia (1860) , producendo per diversi anni opere a soggetto storico o scene di genere spagnole. Alla fine degli anni '60, si volse invece all'orientalismo. Diversi anche i ritratti nella sua produzione. Il dipinto qui proposto, in prima tela, è presentato in bella cornice coeva della seconda metà del XIX secolo.

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Dipinto Scena Biblica
ARARPI0264522

Dipinto Scena Biblica

Davide che suona l'Arpa

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Dipinto Scena Biblica

Davide che suona l'Arpa

Olio su tela. Scuola nord- italiana del XVII secolo. La scena raffigura l'episodio biblico tratto dal Primo libro di Samuele che così racconta :"Ora quando il cattivo spirito permesso da Dio investiva Saul, Davide prendeva l'arpa e si metteva a suonare; Saul si sentiva sollevato, stava meglio, e il cattivo spirito se ne andava da lui." Nel dipinto le figure risultano possenti e vigorose, sia il re Saul come le guardie che lo trattengono, raffigurate in un intreccio di figure che occupa tutta la parte sinistra della scena; sulla destra invece sta Davide, che seppur giovane e semplice pastore, sie ne sta calmo davanti al re furioso, suonando il suo strumento con dignità e fermezza. Sullo sfondo a destra , in un corridoio del palazzo, assistono alla cena sgomenti i sacerdoti e i consiglieri del re. Sulla cornice del dipinto è posta una targhetta attributiva a Bernardo Strozzi. Il dipinto restaurato e ritelato a metà '900, è posta in cornice dorata in stile.

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Dipinto Stendardo da Processione
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Dipinto Stendardo da Processione

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Dipinto Stendardo da Processione

Dipinto su tela. A differenza della maggior parte degli stendardi coevi, questo è dipinto a mano e non stampato su tela. La scena è divisa in tre parti, racchiuse entro una cornice dipinta a motivi floreali e separate dal disegno di colonnine. Al centro sono raffigurati la Madonna con Gesù in trono, ai lati due angeli con sembianze di fanciulle. Il dipinto è poi incorniciato da una passamaneria.

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Dipinto Il Suicidio di Porzia
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Dipinto Il Suicidio di Porzia

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Dipinto Il Suicidio di Porzia

Olio su tela. La donna rappresentata nella scena è riconducibile a Porzia, la nobildonna romana moglie di Bruto, vissuta quindi nel I secolo a.C.: secondo la leggenda ella si suicidò inghiottendo un carbone ardente, ed è in tale fatale momento che è qui raffigurata. Il dipinto è molto vicino ai modi pittorici dell' omonimo dipinto della scuola del Cignani, attribuito al suo allievo Marcantonio Franceschini e conservato presso Palazzo Tozzoni ad Imola. La figura di Porzia, collocata in un interno con elementi classici, occupa tutto il campo della scena, ed è rappresentata seduta davanti al braciere ardente, nell'atto di mettersi in bocca il carbone; la sua espressione rivela la sofferenza del gesto che sta compiendo, ma anche la sua determinazione, lo sguardo che guarda lontano già la colloca lontana dalla vita che sta lasciando. Il dipinto è stato restaurato e ritelato. E' presentato in cornice antica del XVIII secolo.

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Dipinto di Michiel Caree
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Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

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Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

Olio su tela. Firmato in basso a destra. In uno splendido paesaggio classico, con colline verdeggianti che si affacciano su un corso d'acqua, ruscello in primo piano che diventa poi un ampio fiume in lontananza, sono inseriti le figure di un pastore ed una pastorella che portano il loro gregge all'abbeverata. Le scene pastorali di questo tipico hanno caratterizzato la produzione dell'artista olandese Michiel Carree, che fu pittore di corte del re di Prussia nei primi decenni del XVIII secolo. Il dipinto, in prima tela, è presentato in cornice dorata coeva, in legno intagliato e dorato.

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Dipinto Cleopatra scioglie una Perla in una Coppa di Aceto
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Dipinto Cleopatra scioglie una Perla in una Coppa di Aceto

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Dipinto Cleopatra scioglie una Perla in una Coppa di Aceto

Olio su tela. Scuola romana della seconda metà del XVII secolo. La scena racconta un episodio della storia d'amore tra la regina d'Egitto e il triumviro romano Antonio: Cleopatra, per dimostrare la sua ricchezza e sedurre il bel generale, allestisce un sontuosissimo banchetto, durante il quale sceglie una perla di inestimabile valore e la scioglie nell'aceto, offrendo poi la bevanda, considerata un potente afrodisiaco, ad Antonio. Nel dipinto la regina si sta accingendo a mettere la perla nella coppa: particolare è il nastro cui è legata la perla, che ricorda quello del dipinto omonimo di Carlo Maratta (1625 -1713). Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice lignea di fine '800.

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La Continenza di Scipione
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La Continenza di Scipione

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La Continenza di Scipione

Olio su tavola. Scuola nord-europea del XVII secolo. La scena raffigura un episodio della vita di Scipione narrato da Tito Livio e da Valerio Massimo. Publio Cornelio Scipione, poi noto come Scipione l'Africano, nel 209 a.C. durante la campagna di Spagna, dopo la presa di Cartagena ricevette come omaggio personale una bellissima vergine, che si trovava nel gruppo degli ostaggi. Ma egli, ascoltando le suppliche della sua famiglia, la rispettò rimandandola ai genitori e al fidanzato, con l'unica raccomandazione che il suo promesso sposo si adoperasse per la pace tra Roma e Cartagine. Nella raffigurazione Scipione è al centro, seduto sul suo trono, e si rivolge a sinistra, ai genitori supplici della fanciulla, mentre con un gesto clemente, indica loro di riprendersi la figlia, in piedi a destra, affiancata dal fidanzato. All'intorno , soldati e seguaci del re. La scena è ricca di figure, luminosa e colorata, e sottolinea la positività del re, personaggio centrale e potente, ma capace di mitezza e clemenza. Il dipinto, restaurato, è stato rinforzato al retro con listelli lignei. E' presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Scena con Filatrice 1876
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Dipinto di Scena con Filatrice 1876

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Dipinto di Scena con Filatrice 1876

Olio su tela, applicata a tavola. Scuola francese. Firmato F. Barthélemy e datato 1876 in basso a sinistra. La scena è di gusto e ambientazione orientaleggiante, e suggerisce l'educazione, domestica e intellettuale, di una giovinetta (si impone il richiamo seppur laico all'Educazione della Vergine!): una fanciulla, in piedi al centro della scena, mentre è intenta ad un lavoro di ricamo ascolta l'insegnamento della madre, che tiene tra le mani dei fogli scritti; la donna anziana è vestita in abito orientale e adagiata su un triclinio, mentre, alle sue spalle, una serva scosta la tenda, lasciando apparire lo sfondo di un imponente tempio classicheggiante. La scena è caratterizzata da particolari dell'ambientazione curati e ricchi di dettagli, come nel mazzo di fiori sul tavolo da ricamo, nel tessuto che ricopre il triclinio su cui è adagiata la madre; l'atmosfera intima e domestica è sottolineata dai colori di terra delle mura del palazzo, su cui spiccano le tinte vivaci delle figure, ben illuminate dalla luce erompente dall' esterno. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi
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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi

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Gruppo di Antichi Libretti Figurati Giapponesi

Composti da fogli xilografati, cuciti insieme e in parte colorati, con figure e testi abbinati. Il gruppo è composto da 23 libretti, dei quali due in tre copie ed uno in quattro copie; un'altra coppia presenta stessa copertina ma contenuti differenti. I libretti si possono considerare come "manga" del XIX secolo: la parola "manga" ancor oggi può designare tante produzioni diverse, come vignette singole, disegni sparsi, illustrazioni più elaborate, strisce a fumetti, albi a fumetti, nonché disegni animati. Partendo quindi dall'assunto che non esiste una “forma manga” ma diversi modi di concepire oggetti e forme grafiche tutti denominabili con tale parola, il termine manga si può attestare nell'uso letterario e saggistico in Giappone già nel XVIII secolo per indicare, come detto sopra, disegni e bozzetti. Ma è dalla prima metà dell'Ottocento che si afferma, grazie alla progressiva pubblicazione, a partire dal 1814, dei 15 volumi di illustrazioni, studî, divertimenti grafici e dettagliate stampe bicromatiche di Katsushika Hokusai. Se invece si vuole dare alla parola il significato più specifico di “storie disegnate in sequenza”, l'esordio allora va collocato alla seconda metà del XIX secolo, analogamente a come avvenuto in Europa e negli Stati Uniti per i fumetti. I libretti si presentano in buone condizioni.

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Natura Morta con Fiori Uva e Funghi
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Natura Morta con Fiori Uva e Funghi

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Natura Morta con Fiori Uva e Funghi

Olio su tela. Scuola lombarda di fine '600-inizio '700. La ricca composizione propone un grande mazzo di fiori variopinti in un vaso sbalzato, vicino a un ciotola piena di funghi porcini e ad un grappolo d'uva: con diverse intensità di colore, i vari elementi naturalistici emergono dallo sfondo completamente scuro, creando effetti di luci ed ombre. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino
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Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

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Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

Olio su tela. Nella bella composizione si vedono, appoggiati su una credenza di legno intarsiato, un cestino colmo di ciliegie, di cui alcune sparse sul piano, e un piatto colmo di ribes rosso, frammisti a foglie e a qualche fiorellino di ciliegio. Sul manico del cesto è appoggiato un cardellino; a incorniciare la composizione, sulla destra un grande mazzo di fiori variopinti in vaso, sulla sinistra un tendaggio rosso. Spiccano i colori vivaci dei frutti, dei fiori e della tenda, mentre il mobile d'appoggio si confonde con lo sfondo scuro, così come l'uccellino, distinguibile dallo sfondo scuro solo per il piumaggio bianco sulle ali e il contorno rosso degli occhietti. L'opera rientra nell' ampia produzione emiliana del XVII secolo di tale tipologia di soggetto, altamente decorativa. Il dipinto, restaurato e ritelato, presenta un cretto marcato e cadute di colore lungo i bordi.

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Natura Morta con Fiori Frutta e Zucche
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Natura Morta con Fiori Frutta e Zucche

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Natura Morta con Fiori Frutta e Zucche

Olio su tela. Scuola lombarda di fine '600-inizio '700. La ricca composizione propone un grande mazzo di fiori variopinti in un vaso sbalzato, vicino a due grosse zucche e a frutta mista (uva e pesche): con diverse intensità di colore, i vari elementi naturalistici emergono dallo sfondo completamente scuro, creando effetti di luci ed ombre. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Paesaggio con San Gerolamo Penitente
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Paesaggio con San Gerolamo Penitente

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Paesaggio con San Gerolamo Penitente

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVII-XVIII secolo. In un ampio paesaggio collinare piuttosto brullo, che si allarga sfumando sulla destra, si inserisce un alto roccione, conformato ad arco, sotto il quale vi è San Gerolamo penitente, raffigurato in atto di preghiera e di adorazione della Croce. Conformemente ai canoni della pittura del XVII-XVIII secolo, la figura del Santo, adeguata all'iconografia nelle vesti e nell'atteggiamento, è però inserita in un paesaggio poco consono, vicino a quello del pittore che si rifaceva alla realtà paesaggistica a lui nota. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Bestiame e Pastorella
ARARPI0262390

Dipinto Paesaggio con Bestiame e Pastorella

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Dipinto Paesaggio con Bestiame e Pastorella

Olio su tela. In un paesaggio di tipo nordico, con catene di monti di sfondo e verdi colline, è collocata in primo piano una piccola mandria di vacche, guardate da una pastorella che, seduta a riposare sul ciglio della strada, indica al cane al suo fianco il castelletto, probabile meta del loro tragitto. Il dipinto, ritelato, presenta piccole ma diffuse cadute di colore e graffi. E' presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto con Scena di Danza 1923
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Dipinto con Scena di Danza 1923

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Dipinto con Scena di Danza 1923

Tempera su tela. firmato Mimy e datato in basso a destra. La scena ambientata in un elegante salotto, vede un gruppo di signore e gentiluomini che durante un ricevimento si intrattengono musicalmente: mentre una donna suona la spinetta, una giovane coppia danza. L'opera è presentata in cornice in stile, con grossa mancanza nella parte superiore.

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Dipinto Il Sacrificio di Ifigenia
ARARPI0262151

Dipinto Il Sacrificio di Ifigenia

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Dipinto Il Sacrificio di Ifigenia

Olio su tela. Scuola romana del XVII secolo. Il cruento episodio del sacrificio di Ifigenia, raccontato anche nell'Iliade, prende origine dall' ira di Artemide, dea della caccia, che offesa con Agamennone per le sue vanterie di cacciatore, impedisce alla flotta greca di salpare alla volta di Troia; l'indovino Calcante allora profetizza che si potrà placare 'ira della dea solo sacrificandole la figlia minore dello stesso re Agamennone, Ifigenia, e così avviene. Al centro della scena è raffigurata la fanciulla prostrata ai piedi dell'ara sacrificale, mentre viene preparata dai sacerdoti secondo i rituali; nell'angolo a sinistra si intravvedono il padre Agamennone (con la corona abbandonata ai suoi piedi) con la madre Clitennestra che, disperati, non osano guardare. In alto, assiste alla scena la dea Artemide, riconoscibile dalla luna sulla chioma, dall'arco che tiene in mano e da un cervo, suo animale simbolico, ai piedi del baldacchino: secondo una versione meno violenta del mito, al momento del sacrificio Ifigenia viene sostituita da Artemide con una cerva, come potrebbe indicare la presenza dell'animale in questa rappresentazione. L'opera qui presentata deriva dal dipinto di Pietro Testa, pubblicata tra il 1640 e il 1642 (oggi presso la Galleria Spada a Roma) e dalle sue incisioni: da esso viene ripresa tutta la composizione delle figure, sebbene modificate negli abiti, nei colori e in diversi particolari. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900, coeva al restauro.

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Coppia di Mori Veneziani Reggicero
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ARARAR0240096

Coppia di Mori Veneziani Reggicero

Venezia Prima Metà XIX Secolo

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Coppia di Mori Veneziani Reggicero

Venezia Prima Metà XIX Secolo

Coppia di mori reggicero poggianti su basi, Venezia prima metà XIX secolo. Mori intagliati e laccati, abbigliati con veste e calzari dorati a mecca e variopinti; con il braccio alzato sorreggono una base per cero, mentre nell'altra impugnano un piccolo piatto. I due mori poggiano su altrettante basi ottagonali laccate, decorate da elementi marmorizzati e da coppia di protomi leonine intagliate e dorate. Piatti non coevi.

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Dipinto di Joseph Haier
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Dipinto di Joseph Haier

Corteggiamento al Pozzo 1873

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Dipinto di Joseph Haier

Corteggiamento al Pozzo 1873

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Haier fu un pittore e fotografo viennese, ma vissuto a lungo nella Repubblica ceca. Nella su produzione pittorica rientrano ritratti e molte scene di genere, ambientate come questa nell' ambiente rurale ceco. Si ha un venditore di giare, trasportate sul dorso del suo somarello, che si intrattiene presso un pozzo in conversazione amorosa con una fanciulla, la quale intanto porge un ciuffo di erbetta alla docile bestia. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Giuseppe Casciaro
ARARNO0257879

Dipinto di Giuseppe Casciaro

Paesaggio con Figure

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Dipinto di Giuseppe Casciaro

Paesaggio con Figure

Tecnica mista su cartone. Firmato in basso a sinistra. Al retro timbro dello studio dell'artista. Il pittore di origini pugliesi Giuseppe Casciaro, pittore e docente dell'Istituto di Belle Arti di Napoli ove si formò, fu essenzialmente un paesaggista e produsse in particolare vedute dei dintorni di Napoli, dell'Irpinia (Nusco) e della Puglia. Predilesse la tecnica pittorica del pastello in cui eccelse. Qui è proposto lo scorcio di una campagna mediterranea, traversata da un sentiero con viandanti. E' presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Pastori ed Armenti
ARARPI0257876

Dipinto Paesaggio con Pastori ed Armenti

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Dipinto Paesaggio con Pastori ed Armenti

Olio su tela. La grande scena, ambientata in una campagna collinare, con un borgo e rovine di sfondo a sinistra, è completamente occupata dal gruppo compatto delle numerose figure viventi: seduta al centro la famiglia del pastore, che osserva la compagna che tiene tra le braccia il bambinello in fasce; tutti intorno, gli animali, dal fido cane pastore alle bestie del gregge, pecore, capre e mucche, anch'essi a riposo. Spicca il grande naturalismo delle figure di animali, che rimanda come modalità pittorica alle opere della scuola di Philipp Peter Roos, detto Rosa da Tivoli (1657-1706), il pittore tedesco considerato uno dei migliori pittore di animali attivi in Italia nel XVII secolo, caratterizzato dalla peculiare capacità di evocare il vello e gli sguardi degli animali. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice dorata in stile.

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