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PITTURA ANTICA

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In questa sezione si possono trovare tutte le opere di Pittura Antica disponibili nel nostro catalogo online. Un’ampia e raffinata selezione che comprende Paesaggi, Nature Morte, Ritratti, volti, Soggetti Sacri, scorci e vedute con cui poter arricchire ogni ambiente della tua casa.

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Sacra Famiglia con San Giovannino
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ARARPI0125327

Sacra Famiglia con San Giovannino

Bartolomeo Ramenghi, scuola di, prima metà XVI secolo

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Dipinto Paesaggio con Armenti e Pastorella
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ARARPI0302791

Dipinto Paesaggio con Armenti e Pastorella

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Dipinto Paesaggio con Armenti e Pastorella

Olio su tela applicata a tavola (si tratta probabilmente di frazione di un dipinto di dimensioni maggiori). In un paesaggio vasto in cui s intravvede un borgo, una pastorella conduce le sue vacche al pascolo. Le tinte degli animali e della figura umana si confondono con quelle della terra, delle case, sotto un cielo pallido per la luce calante del tramonto. L'opera è presentata in cornice in stile.

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Dipinto Madonna in Adorazione del Bambino Dormiente
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ARARPI0302697

Dipinto Madonna in Adorazione del Bambino Dormiente

Copia da Guido Reni

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Dipinto Madonna in Adorazione del Bambino Dormiente

Copia da Guido Reni

Olio su tela. L'opera è una delle numerose repliche, con alcune varianti, del celebre soggetto realizzato dal pittore bolognese Guido Reni (1574 -1642) e dalla sua bottega. La composizione, che vede la Vergine in preghiera piegata ad adorare il Bambino addormentato, è considerata una invenzione della geniale vena del Reni, la quale, in seguito al grande successo tra i collezionisti del tempo, venne poi ripresa da altri autori del XVII secolo, tra cui spicca il nome di Giovan Battista Salvi detto "Il Sassoferrato". Le due varianti più celebri di questa affascinante scena vedono la Vergine con le mani giunte in preghiera, come in questo caso, fatta propria dal Salvi, oppure quella con le mani al petto tipicamente reniana. Altre variazioni riguardano la posizione del capo del Bambin Gesù addormentato, rivolto verso l'alto come in questa versione, piuttosto che reclinato di lato; infine cambiano i tessuti di sfondo. Comunque spicca anche in questa replica l'intensità della scena: ad occuparla trasversalmente il corpo abbandonato nel riposo del bambino, ove la natura divina soggiace nel sonno a quella umana; sopra di esso, inclinato in gesto protettivo e allo stesso contemplativo, il corpo di Maria, che esprime tutta la tenerezza materna ma anche, nel gesto delle mani, l'adorazione del mistero incarnato rappresentato dal figlioletto. Le cromie vive dei tessuti - il cuscino su cui è adagiato Gesù, il tendaggio retrostante, gli abiti della Madre -, fanno risaltare la luminosità degli incarnati. Il dipinto, ritelato a metà '900.

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Dipinto Scena ad Intarsio Ligneo
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ARARPI0302794

Dipinto Scena ad Intarsio Ligneo

Caino e Abele

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Dipinto Scena ad Intarsio Ligneo

Caino e Abele

Intarsio ligneo. L'ambientazione della scena è una campagna con alberi che richiamano gli ulivi e una città di sfondo; in primo piano a sinistra un uomo picchia furiosamente con un bastone un altro a terra, sotto lo sguardo allarmato di un contadino. La scena richiama l'episodio biblico dell' uccisione di Abele, contadino, da parte del fratello Caino, cacciatore. L'opera è presentata in cornice del XVIII secolo.

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Dipinto San Girolamo Penitente
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ARARPI0297334

Dipinto San Girolamo Penitente

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Dipinto San Girolamo Penitente

Olio su tela. La grande tela è quasi interamente occupata dalla figura del santo che, seduto sulla roccia in uno spoglio ambiente esterno appena accennato, è intento alla meditazione; il santo è accompagnato dai suoi tradizionali simbolo iconografici: il libro, ovvero secondo la tradizione la Vulgata, di notevoli dimensioni a sottolinearne l'importanza; il leone, animale a cui il santo nel deserto tolse una spina dalla zampa rendendolo docile e fedele e che è diventato simbolo delle passioni domate; il santo tiene con la mano destra un sasso con cui si batte il petto, in segno di penitenza, ed è parzialmente avvolto da una veste rossa e bianca, la veste cardinalizia, che però gli cade dalle spalle, segno dell'abbandono della carica. Lo stile pittorico è vicino ai modi di Johann Carl Loth (1638 -1698), pittore tedesco attivo soprattutto in Italia, che raffigurò più volte il santo, sempre con grande attenzione al libro sacro e che ebbe contatti con il Caravaggio e la sua pittura. La figura qui presentata emerge con grande potenza dallo sfondo scuro e appena accennato, con grande risalto della muscolatura dell' uomo e dei suoi connotati, realizzato con potenti effetti di luci e ombre e con l' utilizzo prevalente del colore rosso, nella veste ma anche nelle sfumature dell' incarnato e nel pelo dell'animale, ad evocare la passione e la forza interiore del santo. l dipinto, già sottoposto in passato a restauro e ritelatura, è presentato in cornice antica ridorata.

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Dipinto Maddalena Penitente
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ARARPI0300849

Dipinto Maddalena Penitente

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Dipinto Maddalena Penitente

Olio su tela. Scuola nord-italiana della fine '600-inizio '700. La Maddalena è qui raffigurata in primo piano, con i lunghi capelli disciolti, in atteggiamento di preghiera e meditazione nel deserto, che qui compare di sfondo come un paesaggio nordico. L' opera è stata in precedenza, probabilmente ad inizio '900, restaurata e ritelata. È presentata in cornice dorata di inizio '900 (piccoli danni lignei e ridoratura).

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Dipinto San Giuda Taddeo
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ARARPI0299934

Dipinto San Giuda Taddeo

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Dipinto San Giuda Taddeo

Olio su tela. Il santo è riconoscibile in Giuda Taddeo, uno dei Dodici Apostoli, per l'alabarda che tiene tra le mani, strumento del suo martirio; un altro simbolo ricorrente nell' iconografia del Santo e che compare in questa sua raffigurazione, è il libro, simbolo della Parola di Dio di cui Taddeo fu fervente divulgatore. Il dipinto presenta segni di restauro e ritelatura pregressi. È presentato in cornice lignea antica.

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Dipinto di Girolamo Forabosco e Aiuti
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Dipinto di Girolamo Forabosco e Aiuti

Jefte e la figlia

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Dipinto di Girolamo Forabosco e Aiuti

Jefte e la figlia

Olio su tela. Il dipinto rappresenta Jefte e la figlia, due personaggi biblici veterotestamentari. La ragazza è raffigurata di profilo, vestita con l'abbigliamento di una dama veneziana del XVII secolo: il vestito scollato, stretto in vita da una cintura dorata e dalle maniche vaporose; i capelli biondi raccolti e intrecciati con fili di perle, alle orecchie orecchini pendenti. Con una mano si porta al volto una stoffa, per asciugarsi le lacrime, mentre con l'altra trattiene la mano del padre. Jefte indossa invece un'armatura, sul braccio destro è appoggiato un pesante mantello rosso e sembra indicare fuori dal quadro; l'espressione sofferente. I sentimenti espressi dai protagonisti - disperazione al limite della follia nel personaggio in questione, mite rassegnazione nella fanciulla piangente, che stringe la mano dell'uomo quasi a volerlo consolare - illustrano bene la tragica vicenda del guerriero tornato vittorioso ma costretto da un voto a sacrificare la propria figlia. Secondo l'analisi della storica dell'arte dottoressa Ludovica Trezzani, di cui è allegata l'expertise, il dipinto qui in esame costituisce una replica, variata per dimensioni e per l'inquadratura lievemente ravvicinata, di una composizione di Girolamo Forabosco, che peraltro è nota con il titolo "Medoro e Angelica", perchè il soggetto del dipinto è stato sempre ricercato nell'ambito del poema ariostesco. La dottoressa Trezzani ripercorre nella sua analisi la sequenza di ipotesi che hanno portato a leggere piuttosto nell' opera il soggetto vetero-testamentario. L'esperta definisce il dipinto "prezioso nella materia e abile in molti passaggi ma non altrettanto felice in altri e quindi probabilmente eseguito nella bottega del Forabosco e in parte col suo intervento diretto ma con ampia responsabilità di uno o più aiuti, come era del resto prassi nelle botteghe del tempo." Il dipinto presenta segni di restauro e ritelatura pregresse. È presentato in cornice.

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure
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ARARPI0300275

Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVIII secolo. L'opera era stata attribuita all'ambito di Hendrick Mommers (1623 -1693) in un' asta da Christie's del 1991. Presenta un classico capriccio architettonico, ovvero un vasto paesaggio in cui sono inserite le rovine di una maestosa costruzione classicheggiante; in quest' opera sono presenti anche numerose figure che transitano sul sentiero antistante le rovine, il mandriano con il suo gregge, una donna con il bambino, una coppia in passeggiata galante. L'opera è ancora in prima tela, in ottime condizioni di conservazione. È presentata in cornice dorata in stile.

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Gruppo di Acqueforti di Marco Alvise Pitteri, 1742
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Gruppo di Acqueforti di Marco Alvise Pitteri, 1742

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Gruppo di Acqueforti di Marco Alvise Pitteri, 1742

Acqueforti. In basso i nomi dell' incisore e del pittore. La serie, derivata da disegni di Giovanni Battista Piazzetta (1682 -1754), comprendeva quindici stampe, ed era titolata I" Dodici Apostoli ovvero Opera dipinta da Giambattista Piazzetta (1683 -1754) incisa da Marco Pitteri Veneto con Privilegio dell'Ecc.mo Senato". Agli undici apostoli (escluso il traditore Giuda) furono aggiunti il volto di Maria, l'immagine del Padre con lo Spirito Santo, e San Paolo. In questa serie manca la rappresentazione di Cristo. Le stampe presentano macchie e gore di umidità. Sono presentate in cornici del XVIII secolo in legno laccato, con vetri coevi.

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Dipinto Paesaggio con Architetture e Figure
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Dipinto Paesaggio con Architetture e Figure

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Dipinto Paesaggio con Architetture e Figure

Dipinto antico paesaggio con architetture e figure olio su tela. Si tratta di un classico capriccio architettonico, ovvero di un paesaggio in cui sono inserite delle strutture architettoniche, spesso rovine, di imponenti edifici classici, con figure popolari appartenenti invece all' epoca dell' opera. Il dipinto è ancora in prima tela. È presentato in cornice in stile.

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Coppia di Acqueforti di Michelangelo Pergolesi
ARARPI0298312

Coppia di Acqueforti di Michelangelo Pergolesi

Ornamenti e Antichi Vasi

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Coppia di Acqueforti di Michelangelo Pergolesi

Ornamenti e Antichi Vasi

Acqueforti colorate a mano. Realizzate da Michelangelo Pergolesi nel 1777-1778; il decoro a colori è postumo, già del XIX secolo. Il Pergolesi disegnò e progettò mobili, caminetti, soffitti, lampadari, porte e ornamenti murale, di gusto neoclassico, lavorando soprattutto in Inghilterra. I disegni di tali acqueforti sono numerati, e appartengono probabilmente alla di "Disegni per Vari Ornamenti per 70 Piatti" pubblicato tra il 1777 e il 1801. Le due acqueforti sono presentate in cornici a vista.

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Dipinto Sacra Famiglia con Santo Francescano
ARARPI0297818

Dipinto Sacra Famiglia con Santo Francescano

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Dipinto Sacra Famiglia con Santo Francescano

Olio su tela. La Sacra Famiglia si rivolge in quest' opera ad un giovane frate in saio francescano, che probabilmente rimanda alla committenza dell' opera: le mani protese del Bambino si protendono ad accoglierlo, sotto lo sguardo protettivo di Maria e Giuseppe. Già in precedenza restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica del XVIII secolo, ridorata.

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Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure
ARARPI0296314

Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure

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Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure

Olio su tela. Paesaggio di campagna in cui scorre un piccolo corso d'acqua, in prossimità del quale si erge un aggregato di edifici rurali; sul sentiero alcune figure. L'opera presenta tracce di restauro pregresso e ritelatura. Macchie di sporco. È presentato in cornice antica coeva.

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Dipinto Paesaggio con Edificio e Figure
ARARPI0296313

Dipinto Paesaggio con Edificio e Figure

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Dipinto Paesaggio con Edificio e Figure

Olio su tela. Paesaggio di campagna in cui scorre un piccolo corso d'acqua, su cui navigano barchette ed è costeggiato da piccoli aggregati di abitazioni rurali. In primo piano transitano sul sentiero una donna con il suo bambino. L'opera presenta tracce di restauro pregresso e ritelatura. Macchie di sporco. È presentato in cornice antica coeva.

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Disegno XVII Secolo Raccolta di Frutti
ARARPI0294997

Disegno XVII Secolo Raccolta di Frutti

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Disegno XVII Secolo Raccolta di Frutti

Pastelli su carta. Scuola genovese del XVII secolo. Già attribuito a Luca Cambiaso (1527-1585), il disegno è da considerarsi leggermente successivo. Raffigura due putti intenti a raccogliere frutti da un albero, allegoria della vita. È presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Armenti e Pastori
ARARPI0296318

Dipinto Paesaggio con Armenti e Pastori

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Dipinto Paesaggio con Armenti e Pastori

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII-XVIII secolo. In un paesaggio con pendii rocciosi e brulli, è raffigurata in primo piano una mandria di buoi e capre, accudita da una coppia di pastori che si spostano su asinelli. L'opera è presentata in cornice in stile. Precedentemente ritelata, presenta alcune piccole cadute di colore.

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Dipinto Madonna con Bambino e San Giovannino
ARARPI0296319

Dipinto Madonna con Bambino e San Giovannino

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Dipinto Madonna con Bambino e San Giovannino

Olio su tela applicata a tavola. Le tre figure risultano raffigurate nella sola parte superiore, ad evidenziare i volti dei tre personaggi: al centro Maria con il piccolo Gesù, sui quali è centrata la luce dell' opera; entrambi guardano verso il piccolo Giovanni, riconoscibile dai suoi segni iconografici (il bastone sormontato dalla Croce e la pelle di bestia che lo riveste) il quale, più in ombra nell'angolo inferiore destro, riceve la benedizione del Cristo. Il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto Madonna con Bambino
ARARPI0293777

Dipinto Madonna con Bambino

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Dipinto Madonna con Bambino

Olio su tavola di noce. Il dipinto segue i modelli toscani di inizio '500 (ad esempio il modo pittorico di Domenico Puligo), ma è di produzione leggermente più tarda e di mano più debole, da produzione "periferica". Il soggetto assolutamente tradizionale, propone la Madonna che allatta Gesù Bambino, incorniciati da un tendaggio; il piccolo, mentre sugge al seno materno, guarda verso lo spettatore, mentre la madre fissa teneramente il figlio. Sul retro della tavola compare il monogramma C. P., probabilmente indicante l'autore. La tavola presenta diverse piccole cadute di colore.

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Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure
ARARPI0295005

Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure

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Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure

Olio su tela. Scuola nord-italiana dell' inizio XVIII secolo. Nel paesaggio su rilievi collinari rocciosi è collocato un borgo di edifici turriti, che si erge in prossimità di una costa marittima, visibile sullo sfondo a destra; in primo piano, lungo una piccola insenatura costiera, ferve la vita popolare, con molteplici figure intente a diverse attività. Il dipinto presenta segni di restauro e ritelatura pregressi; attualmente risulta ben marcato il cretto, ma ancora integro il colore. Il dipinto è presentato in cornice antica, con lievi mancanze.

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Dipinto Matrimonio Mistico di Santa Caterina
ARARPI0293483

Dipinto Matrimonio Mistico di Santa Caterina

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Dipinto Matrimonio Mistico di Santa Caterina

Olio su tavola di castagno. Scuola centro-europea del XVI secolo. La tradizionale scena, presenta Gesù Bambino che, in braccio alla Madre con la quale scambia un tenero sguardo, sui accinge a infilare al dito di Caterina D'Alessandria l'anello nuziale, simbolo del matrimonio mistico che la giovane santa volle contrarre con il Divin Bambino. La santa è raffigurata, come da sua consueta iconografia, con la corona in testa e vestita di abiti regali e gioielli, per sottolineare la sua origine principesca. Il dipinto è probabilmente opera di autore fiammingo che guarda ai modelli italiani del '400 -'500. La tavola presenta segni di restauro pregresso.

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Dipinto Apollo e Dafne
ARARPI0288036

Dipinto Apollo e Dafne

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Dipinto Apollo e Dafne

Olio su tela. Scuola toscana del XVIII secolo. La grande scena racconta la storia tragica di Apollo e Dafne, raccontata nelle Metamorfosi di Ovidio. Secondo il mito il dio Apollo, avendo schernito Cupido, viene da lui colpito con una freccia d'amore che lo fa innamorare della ninfa Dafne, colpita invece d auna freccia di piombo, capace di far finire l'amore. Apollo colpito dalla freccia si innamora perdutamente di Dafne e corre verso di lei, ma la ninfa respinge il dio e scappa. Per evitare di essere presa Dafne chiede al padre Peneo, divinità eponime del fiume Peneo, di essere trasformata per non doversi sottomettere ad Apollo. Peneo ascolta la sua richiesta e quando Apollo sta per afferrarla, Dafne si trasforma in un albero di alloro, pianta che da quel momento diventa sacra al dio. L'opera presenta in alcune parti vicinanze ai modi pittorici di Giuseppe Zocchi (1711 -1767), a cui l'autore ha probabilmente guardato in particolare nella rappresentazione degli alberi e della vegetazione. La tela presenta diverse cadute di colore, soprattutto in basso a sinistra, ed una serie di fori (di dimensioni diverse lungo i bordi e al centro) causati da precedenti chiodi messi a rinforzo. In cornice.

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Dipinto con Il Ratto delle Sabine
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Dipinto con Il Ratto delle Sabine

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Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini
ARARPI0206730

Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

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Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

Olio su tela. La grande composizione propone un paesaggio che vede centrale un grande albero. a sormontare con le sue rade frasche la campagna sottostante, traversata da un corso d'acqua e animata da diverse figure di popolani intenti ad attività o a riposo; in alto a destra si erge una fortezza, che domina la vallata. Già attribuito al marchigiano Peruzzini, il dipinto si può ricondurre senz'altro al suo ambito, per i tratti pittorici veloci e poco aggregati. Antonio Francesco si specializzò nella pittura di paesaggio, subendo l'influenza di Salvator Rosa e di paesaggisti come Pietro Montanini e Pandolfo Reschi, e ulteriori influssi gli vennero anche da pittori nordici attivi in Italia, soprattutto da Pieter Mulier detto il Tempesta. Nelle sue prime opere si distingue già l'originalità della sua pittura data una stesura rapida e da un timbro cromatico intenso e brillante. Dal principio degli anni Novanta iniziò il lungo legame artistico di Antonio Francesco Peruzzini con Alessandro Magnasco, in seguito al loro incontro avvenuto a Milano, ove il Peruzzini si era stabilito; da questo periodo in poi la sua pittura sembra sfaldarsi, attraverso forme che si fanno più dinamiche e leggere, quasi fantastiche, per approdare infine ad uno stile improntato ad una sempre maggiore disgregazione delle forme della natura ed al loro movimento. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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