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QUADRI E DIPINTI ANTICHI

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In questa sezione si possono trovare tutte le opere di pittura antica disponibili nel nostro catalogo online. Un’ampia e raffinata selezione che comprende paesaggi, nature morte, ritratti, volti, soggetti sacri, scorci e vedute con cui poter arricchire ogni ambiente della tua casa.

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Dipinto la Guarigione del Cieco Nato
ARARPI0270147

Dipinto la Guarigione del Cieco Nato

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Dipinto la Guarigione del Cieco Nato

Olio su tela. La scena racconta l'episodio evangelico della guarigione del cieco nato da parte di Gesù. Al centro della scena, Gesù sta compiendo il miracolo, toccando gli occhi dell' uomo, che manifesta la sua fede con un atteggiamento di preghiera, come è narrato dal Vangelo di Giovanni :"Gesù sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Siloe». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva." Particolari i personaggi di contorno: sulla sinistra alcune figure spiano il fatto, nascosti dietro una colonna; sulla destra il gruppo degli apostoli in seconda linea si riconoscono dai tratti fisiognomici Pietro e Giovanni -, mentre un uomo davanti a loro osserva la scena attraverso una lente di ingrandimento: Tale strumento simboleggia solitamente lo spirito di ricerca, forse qui la ricerca razionale che non permette di guardare con gli occhi della fede e di ottenere il miracolo. Il dipinto è stato restaurato e ritelato.

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Dipinto Paesaggio con Torrente Mulino e Figure
ARARPI0281872

Dipinto Paesaggio con Torrente Mulino e Figure

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Dipinto Paesaggio con Torrente Mulino e Figure

Olio su tela. Scuola veneta del XVIII secolo. Grande paesaggio di colline prealpine, traversato da un torrente che arriva al mulino in primo piano a destra, mentre numerose figure di popolani animano il sentiero che conduce all'edificio, intenti a diverse occupazioni; in particolare in primo pian al centro spiccano i due pescatori con i retini. Già attribuito a Giuseppe Zais (1709 -1784), pittore veneto affermatosi per i suoi paesaggi ampi e animati da figure, caratterizzati da un'ariosa luminosità e una cura nella descrizione della natura. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto Paesaggio con Cascata e Figure
ARARPI0277340

Dipinto Paesaggio con Cascata e Figure

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Dipinto Paesaggio con Cascata e Figure

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII secolo. Al retro è presente cartiglio da collezione. In un paesaggio collinare di rocce e macchie d'alberi, sovrastante un piccolo borgo sulla sinistra, scorre un torrente a formare una cascata spumeggiante; sulle rive alcune figure di contadini in transito o in conversazione; sulla destra spicca l'uccello dalla lunga coda, posato su un arbusto secco. Sullo sfondo, le colline sfumano nel cielo denso di nuvoloni. Il dipinto è presentato in cornice di fine '800 ridorata.

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La predicazione di San Giovanni Battista
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ARARPI0148161

La predicazione di San Giovanni Battista

Bottega di Fans Francken II

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Dipinto con Scena Mitologica
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ARARPI0183429

Dipinto con Scena Mitologica

Amore e Psiche

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Dipinto con Scena Mitologica

Amore e Psiche

Olio su tela. Scuola nord -Italia del XVII secolo. La scena si rifà, con alcune variazioni ma molto vicina nelle dimensioni, ad una parte del grande affresco intitolato "Banchetto degli dei" nella Camera di Cupido ( o Camera di Amore e Psiche) di Palazzo Té a Mantova, grande raffigurazione di oltre nove metri realizzata da Giulio Romano con la sua bottega nel XVI secolo. La scena proposta (che a Mantova è collocata sulla destra del grande banchetto), vede Amore e Psiche sdraiati su un triclinio, mentre una piccola figura alata li incorona d'alloro e due ninfe lavano la mano di Amore; sullo sfondo a destra un gruppo di satiri sta sacrificando una capra all'ara di una divinità, mentre al centro, in lontananza, una città brucia. Il banchetto degli dei è il momento conclusivo del mito dei due innamorati, che, dopo molte prove e peripezie, ottengono il permesso di Venere per sposarsi. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice antica.

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Ritratto di Nobile XVII Secolo
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Ritratto di Nobile XVII Secolo

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Ritratto di Nobile XVII Secolo

Olio su tela. Ritratto di un nobiluomo, fiero con la mano posata sull' elsa della spada e vestito di un manto bordato di ermellino. In alto a destra compare lo stemma della sua casata, che vede un leone rampante rosso coronato e impugnate una spada; di traverso una fascia con tre gruppi di palle disposte a fiore. Un leone rampante simile a questo si ritrova nello stemma di alcune città del centro-Italia, quali Faenza. Restaurato e ritelato, il dpinto è presentato in cornice coeva in legno intagliato e laccato.

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Dipinto Paesaggio Costiero con Edifici e Figure
ARARPI0273769

Dipinto Paesaggio Costiero con Edifici e Figure

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Dipinto Paesaggio Costiero con Edifici e Figure

Olio su tela. Di grande formato e sagoma ottagonale, la tela presenta un paesaggio inscritto in una cornice dipinta con fregi, rientrando nella categoria della pittura settecentesca concepita a scopo d'arredo. Il paesaggio propone un villaggio in prossimità della costa, con barchette di pescatori sulla riva del mare; sulla sinistra domina in primo paino la rovina di un colonnato, sotto il quale conversano due figure. La tela, già in passato restaurata e ritelata, presenta diffuse cadute di colore, piccoli buchi e macchie.

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Disegno, Volta della Sala delle Aquile
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Disegno, Volta della Sala delle Aquile

Domus Aurea Vincenzo Brenna

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Davide e Abigail
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Davide e Abigail

Vincent Malò ,quarto decennio del XVII secolo

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Dal perduto affresco con allegoria dell'Asia
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Dal perduto affresco con allegoria dell'Asia

Andrea Appiani

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Dipinto Scena di Pentimento di un Re
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Dipinto Scena di Pentimento di un Re

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Dipinto Scena di Pentimento di un Re

Olio su tela. Al centro della scena un re si inginocchia in atteggiamento contrito davanti ad un uomo anziano, che si china verso di lui con atteggiamento di benevola accoglienza; all'intorno i soldati del seguito e altri dignitari assistono partecipi e ossequianti. Potrebbe trattarsi dell'episodio biblico del pentimento di re Davide davanti al profeta Natan, che gli ha aperto gli occhi sul suo peccato di concubinato con Betsabea e di omicidio del marito Uria, e gli assicura poi il perdono del Signore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile, composta con elementi antichi, con diverse mancanze.

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Dipinto Il Giudizio di Paride
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Dipinto Il Giudizio di Paride

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Dipinto Il Giudizio di Paride

Olio su tela. Il grande dipinto racconta il famoso episodio mitologico del Giudizio di Paride, l'evento che contribuì a scatenare la guerra di Troia. Paride, principe troiano, fu chiamato a dirimere la controversia tra le tre dee Era, Atena e Afrodite, su chi meritasse l'assegnazione del pomo d'oro da assegnare "alla più bella", gettato dalla dea Discordia sulla mensa degli dei. Ognuna delle tre dee promise a Paride una ricompensa in cambio della mela, ed egli scelse Afrodite, che gli aveva promesso la donna più bella del mondo, ovvero Elena la moglie di Menelao, re di Sparta. Nella grande scena Paride è seduto al centro, tra le gambe della dea Afrodite, alla quale tende la mela con il braccio alzato; Afrodite con una mano sta prendendo il pomo, mentre si volta verso l'alto a indicare al dio Cupido, volteggiante sopra di lei, di svolgere il suo incarico. Sulla sinistra le altre due dee danno le spalle, indignate e corrucciate, mentre in alto il dio Mercurio decreta la vittoria di Afrodite, indicandola con il suo bastone, il caduceo simbolo dell' accordo raggiunto, e il dio Cupido, su indicazione di Afrodite, prepara lo strale infuocato con cui farà innamorare Elena di Paride. Completa la scena un putto che dall'alto rovescia da un vaso dell'acqua, forse una sorta di battesimo, ovvero consacrazione della scelta. Le figure, imponenti e fortemente carnali, riempiono la scena in un intreccio di corpi, che con la variazione dei colori degli incarnati - pallidi quelli delle divinità, più acceso quello del principe pastore, (l'unico mortale del fatto!), ma giocati tutti in un' unica gamma cromatica-, realizzano una omogeneità cromatica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Michiel Caree
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Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

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Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

Olio su tela. Firmato in basso a destra. In uno splendido paesaggio classico, con colline verdeggianti che si affacciano su un corso d'acqua, ruscello in primo piano che diventa poi un ampio fiume in lontananza, sono inseriti le figure di un pastore ed una pastorella che portano il loro gregge all'abbeverata. Le scene pastorali di questo tipico hanno caratterizzato la produzione dell'artista olandese Michiel Carree, che fu pittore di corte del re di Prussia nei primi decenni del XVIII secolo. Il dipinto, in prima tela, è presentato in cornice dorata coeva, in legno intagliato e dorato.

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Louis Dorigny attribuibile a
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Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

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Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

Olio su tela. La grande tela racconta un episodio tratto dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, in cui la giovane Erminia, principessa d'Antiochia segretamente innamorata di Tancredi, assiste al ferimento in duello dell'amato. Spinta dall'amore indossa quindi le armi della guerriera Clorinda, sua intima amica, e di notte esce per raggiungere l'amato Tancredi e curarlo. Ma al campo cristiano un raggio di luce lunare la illumina e, scambiata per Clorinda dalle sentinelle, è costretta ad una fuga precipitosa: capita così in un villaggio abitato da pastori che vivono lontani dalla guerra in uno spazio idilliaco, dove chiede e ottiene di essere ospitata per qualche tempo nella speranza (vana) di dimenticare il suo amore infelice. L'opera, già attribuito a Carlo Loth, è piuttosto rimandabile alla produzione di Louis Dorigny, il pittore parigino che visse a lungo in Italia, a Roma, a Venezia e infine definitivamente a Verona, ove ottenne numerose commesse da veronesi ma anche da committenti veneti e lombardi, estendendo la sua attività di affrescatore da Bergamo sino a Udine. A Verona fin dall'inizio del secolo, le preferenze in campo pittorico andavano verso un linguaggio classicistico complesso nella composizione, ma pacato ed elegante, anche nelle grandi opere decorative. A questa pittura si uniforma il Dorigny, che in questa tela coniuga l'equilibrato classicismo di Simon Vouet (di cui era nipote) con i chiaroscuri appresi a Roma e la pacata eleganza veneta. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto di Maximilian Pfeiler
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Dipinto di Maximilian Pfeiler

Natura morta con Uva, Fichi, Melagrana e Pesche

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Dipinto di Maximilian Pfeiler

Natura morta con Uva, Fichi, Melagrana e Pesche

Olio su tela. Firmato “Max. PF.” sulla cornice superiore del capitello. La natura morta è composta da uva, melagrana e pesche poste su un capitello, nella composizione è presente anche un vassoio d'argento; sullo sfondo un paesaggio con alberi e rovine, sulla sinistra si intravvede un angolo di cielo ceruleo, appena velato da nuvole. Maximilian Pfeiler si affermò per le sue nature morte in cui, a fare da sfondo ai fiori e ai frutti, collocava un frammento architettonico, introducendo già quel gusto verso le rovine antiche che si consoliderà a pieno nel XVIII secolo. Il dipinto è stato ritelato e restaurato (piccole ridipinture). E' presentato in cornice in stile.

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Ritratto di Donna con Manicotto
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Ritratto di Donna con Manicotto

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Ritratto di Donna con Manicotto

Olio su tela. Scuola veneta del XVIII secolo. Il ritratto propone la figura di una giovane donna che indossa un abito d'uso quotidiano, ma impreziosito dai bordi in pelliccia maculata; curiosamente, ella ostenta con il braccio alzato un manicotto di pelliccia infilato su una mano, probabilmente un vezzo per sottolineare una moda del tempo. IL dipinto presenta segni di restauro, con conservazione della tela originale, seppur rimontata su telaio nuovo. E' presentato in cornice ovale coeva, ma sormontata da fregio ligneo aggiunto in epoca posteriore.

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Dipinto David con la Testa di Golia
ARARPI0240139

Dipinto David con la Testa di Golia

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Dipinto David con la Testa di Golia

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII secolo. Il dipinto richiama nello stile pittorico la produzione di Angelo Caroselli (1585-1652), artista barocco romano che fu pittore, copista, restauratore, ma anche pasticheur e conoscitore in materia d'arte, ovvero realizzatore di dipinti “alla maniera di” – nella “tecnica” e nello “stile” di un determinato tempo artistico o di un determinato autore, anche assemblando “parti” tratte da dipinti diversi. Inizialmente di stampo caravaggesco, Il Caroselli sviluppò in seguito un suo linguaggio artistico personale, che fu copiato da molti artisti minori. In quest'opera risalta l'espressività fissa e quasi esasperata del personaggio, la cui eleganza del vestito secentesco e i tratti quasi femminei del volto dal roseo incarnato, contrastano con la crudezza della testa di Golia, sanguinolenta, con l'ampia ferita da taglio che spicca sul pallore mortale. Il dipinto è stato restaurato e ritelato, conservando il telaio ligneo originale. E' presentato in cornice lignea coeva.

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta
ARARPI0240147

Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

Olio su tela. Scuola italiana del XVII-XVIII secolo. Una grande composizione di fiori variopinti, in vasi di metallo sbalzato, e alcuni frutti sparsi per terra, sono collocati a ridosso di una parete che dà su un paesaggio marittimo: la luminosità del cielo e del mare sulla destra contrasta con la zona d'ombra sulla sinistra, sulla quale spiccano i colori dei fiori. Il dipinto, ritelato e restaurato, presenta un cretto marcato. E' presentato in cornice coeva laccata e dorata.

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Dipinto Giovane che accende la Pipa
ARARPI0229465

Dipinto Giovane che accende la Pipa

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Dipinto Giovane che accende la Pipa

Olio su tela. Il dipinto propone il ritratto a mezzo busto di un giovane uomo che, in deshabillé, sta accendendo la pipa attingendo il fuoco con un bastoncino dalla candela posata davanti a lui, sul tavolo ove è appoggiata anche una spada: forse si tratta di un giovane cavaliere in un momento di riposo. E' proprio la candela, unica fonte di luce della scena, a suggerire che l'artista guardasse alla produzione di Georges De La Tour (1593 -1652), il pittore francese di stampo caravaggesco che si affermò per le sue scene "notturne", caratterizzate da figure, solitamente gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati, illuminate dalla luce di una candela, a creare una speciale atmosfera di intimità. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Natura morta con Frutta, Ortaggi e Gatto
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Dipinto Natura morta con Frutta, Ortaggi e Gatto

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Dipinto Natura morta con Frutta, Ortaggi e Gatto

Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. La grande composizione presenta una varietà di alimenti su un tavolo di cucina: a sinistra un grande canestro di vimini pieno di ortaggi, sormontato da un gruppo di pesci appesi; altri ortaggi sono posati sul piano del tavolo, accanto a un piatto di ciliege, ad uno con una forma di pane, e più indietro un altro con gamberi; sulla destra spicca un vaso colmo di fiori variopinti e, seduto sul rialzo di una madia, un gatto nero che si lecca tranquillamente la zampa. Spicca la nitidezza dei colori, esaltati dai riflessi di luce alcuni alimenti, come le ciliege o i gamberi, e sulla brocca in rame davanti ai fiori. Il dipinto, restauratoe ritelato, è presentato in cornice a listello.

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Dipinto di Hercules Sanders
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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

Olio su tela. Sulla botte in basso a sinistra è presente la firma H.Sanders. La scena, ambientata in esterno in una via di una città fiamminga, con il canale di sfondo sulla sinistra, vede in primo piano una venditrice di ortaggi dietro il suo banchetto, che è allestito con una variegata composizione di ortaggi invernali, una natura morta composta da cavolfiori, verze, carote, pannocchie; al fianco della donna, un passante che porta in spalla un arpione, le sta offrendo dei pesci, evidentemente il frutto del suo pescato che vuole vendere. L' ambientazione fa pensare ad Amsterdam, città ove nacque e visse il pittore olandese Hercules (o Herkules) Sanders, che si affermò prevalentemente come ritrattista, ma di cui è nota una scena di genere in interno, attualmente presso il Detroit Institute of Arts, datata 1647 e intitolata "Donna che pulisce il pesce", la cui figura femminile molto somiglia alla venditrice dell'opera qui presentata. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
ARARPI0220299

Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII-XVIII secolo. La grande scena si svolge in un vasto paesaggio nordico, all'interno di un bosco ricco di piante ritorte, e sulla destra una città sormontata da picchi rocciosi. All'interno del bosco un folto gruppo di figure, figure popolari ma anche altolocate, tutti in abiti orientali, che fanno cerchio intorno a Giovanni Battista, ritratto nel suo costume iconografico tradizionale (vestito di pelli, con il bastone sormontato dalla Croce e avvolto dal cartiglio, un agnellino ai piedi): lo sguardo di Giovanni è rivolto verso l'alto, in linea con un uccello che vola sopra le cime degli alberi, raffigurazione simbolica dello Spirito Santo che ispira le parole del predicatore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800 - inizio '900.

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni
ARARPI0209156

Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

Olio su tela. L'episodio biblico raffigurato si riferisce alla storia di Daniele, il profeta alla corte di re Dario il Medo che, per aver pregato il suo Dio, venne condannato ad essere gettato nella fossa dei leoni. Ma Dio salvò Daniele, mandando un angelo a chiudere le fauci delle belve, e il re graziò Daniele facendo invece condannare chi lo aveva denunciato. Il soggetto è stato più volte raffigurato nell'arte, per il fascino legato alla storia ma anche per il suo sapore esotico per la presenza delle belve; in particolare si ricorda la versione di Rubens del 1615, ove il profeta è raffigurato, nudo nella fossa sottoterra, mentre prega ardentemente, circondato da una folla di leoni feroci. L'opera qui presentata propone invece una versione centrata sul dialogo tra il profeta e l'angelo, che si fronteggiano spiccando con i colori vividi delle loro vesti sullo sfondo scuro di una prigione; c'è un solo leone, accucciato mansuetamente ai piedi dell'angelo, e prevale quindi la dimensione spirituale e salvifica dell'evento biblico. Secondo il famoso storico dell'arte Maurizio Marini specialista nella pittura di Caravaggio e dell'arte barocca, che aveva avuto anni fa l' occasione di visionare il dipinto, l'opera potrebbe essere attribuibile ad Antonio Maria Vassallo (1620 -1664) per le scelte compositive e cromatiche. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato con cornice listello.

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Dipinto di Paesaggio con Figure ed Armenti
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ARARPI0184974

Dipinto di Paesaggio con Figure ed Armenti

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Dipinto di Paesaggio con Figure ed Armenti

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. All'interno di un paesaggio piuttosto brullo, con rovine architettoniche sulla sinistra e cime innevate di sfondo a destra, transitano sul sentiero alcuni pastori, che conducono le loro greggi di mucche, pecore e capre. Nell' ambientazione paesaggistica nordica, la sfumatura rosata del cielo e il carattere pastorale della scena conferiscono quella atmosfera idealistica propria della pittura di paesaggio settecentesca, in cui prevaleva l' appagamento del sentimento più che l'intento di trasposizione realistica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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