Martin Wood
Frances Lincoln Limited

Nancy Lancaster, who was born in 1897 into a wealthy Virginian family, became one of the greatest influences on interior decoration and garden design in Great Britain and America in the second half of the 20th century. She created what is known today as the 'English Country House Style' – a mixture of faded colors, chintzes and painted and antique furniture. In the garden, she worked in a formal yet romantic neo-Georgian style, which is still a strong spirit in British garden design. This book examines Nancy's contribution to the arts of interior decoration and garden design by chronicling her own homes and gardens –and her extraordinary life. Mirador, her family's Virginian country house, was to remain her key inspiration throughout her life. Nancy herself, her houses, her gardens and her friends are shown in an intriguing collection of photographs by distinguished photographers of the era, including Horst and Cecil Beaton.

Martin Wood
Frances Lincoln Limited

John Fowler was an interior decorator who set fashions and changed tastes. The English country house style, which he developed with Sibyl Colefax and Nancy Lancaster, his partners in the firm of Colefax & Fowler, has proved a source of continuing inspiration to decorators and home-owners on both sides of the Atlantic and indeed across the world. Today, a hundred years after his birth, his influence is almost as powerful as it was in the mid 20th century, when he was working on many of Britain's finest and most famous houses, including Uppark, Chequers and Buckingham Palace, as well as dozens of more modest projects. Fowler's style has been so widely imitated that it is easy to forget what an innovator he was. In the 1930s and 1940s his style was a breath of fresh country air, sweeping away heavy velvets and damasks in favour of crisp cotton chintzes, replacing glossy mahogany with painted Regency furnishings, elaborate porcelain and glitzy ormolu with modest pottery and painted tin. Even after the war, when he came to specialize in the decoration of architecturally important interiors, he continued to prefer 'humble elegance' and 'romantic disrepair' to pomposity.

Bruno Munari
La giostra

AA.VV.
Galerie Patrick Seguin

AA.VV.
Nuove edizioni Gabriele Mazzotta

Cesare Chiod
Edizioni Unicopli

Gerhard Mack
Verlag Birkhäuser

How to deal with historic buildings has long been a core issue of the international architectural discourse. Herzog & de Meuron began addressing the potential of existing structures very early on: the maintenance and alteration of buildings are among the key strategies of the architects. For the Park Avenue Armory in New York, Herzog & de Meuron have designed a new model for dealing with monuments. The historical building was opened in 1881 on the Upper East Side of Manhattan as a meeting place and training ground for the National Guard, and boasts a rich mixture of different styles. Herzog & de Meuron developed a multifaceted strategy for the transformation of the building, now used as a cultural center, that allows for a combination of restoration, transformation, and innovation. From the exposing of historic structures to the addition of new elements, the architecture gained new vibrancy from the considered entanglement of different aspects. In the current debate, this departure from the practice of historic preservation in the United States is, beyond its value as an actual example, a unique contribution that unfolds in close reference to material. It is exemplary and groundbreaking.

Kenneth Clark
Neri Pozza Editore

Comment Reconnaitre
Troisième édition

Anna Caterina Toni
Multigrafica editrice

Mario De Micheli
B. Mondadori

AA.VV.
Editrice CIPIA

Fitzwilliam Museum Cambridge
Heim

Shigeru Uchida, Ikuyo Mitsuhashi
Rikuyo-sha Publishing

Giuseppe Adami
Fondazione di risparmio

Alessandro Masi
Cassa di risparmio della Repubblica di san Marino

Maurizio Nannucci
stadtische galeri im lenbachhaus

Decio Giulio Riccardo Carugati
Mondadori Electa S.p.A.

Un elegante volume illustrato dedicato a Sanlorenzo, la cui produzione e i cui modi vanno ben oltre la corretta interpretazione delle funzioni primarie ed essenziali attinenti alla navigabilità, ma sono altresì progetto nel progetto, design squisitamente discrezionale, sartoriale. Il volume narra come Sanlorenzo, per ogni singolo armatore, si faccia di volta in volta garante della casa superlativa. Grazie all'attenta, peculiare visione di Massimo Perotti, azionista e CEO, e al fattivo e competente impegno di Sergio Buttiglieri, responsabile dell'interior design, Sanlorenzo è stato il primo cantiere al mondo a portare a bordo dei suoi yacht il design Made in Italy e la personalizzazione degli arredi.

Paolo Piccione
Idea Books

Gio Ponti, figura centrale nella storia del design e dell'architettura italiana del XX secolo, progetta - associandosi all'arredatore Nino Zoncada gli interni di alcune navi che sono il vanto della Marina Mercantile italiana, sostenendo la ricostruzione dell'immagine del nostro paese dopo il conflitto mondiale. Queste navi, con i loro interni moderni ed eleganti, contribuiscono all'affermazione del mito della linea italiana nel mondo. I transatlantici "Conte Grande", "Conte Biancamano", "Giulio Cesare", "Andrea Doria" collegano l'Italia con l'America del Nord e del Sud; le motonavi "Oceania" e "Africa", con gli omonimi continenti, rappresentano la creatività italiana all'estero, presentando artisti di fama come Massimo Campigli, Fausto Melotti, Salvatore Fiume e artigiani di elevato mestiere come Paolo De Poli, Piero Fornasetti e Paolo Venini. La caducità dei progetti navali di Ponti - le navi navigano solo per due decenni presto soppiantate dall'avvento dell'aereo a reazione - ne ha sottratto l'attenzione alla critica; il volume vuole restituire al pubblico una pagina poco conosciuta della storia dell'arredamento, della creatività italiana e dell'opera di Gio Ponti. Con oltre 200 immagini, per la più parte inedite, sono illustrati gli interni delle navi e ricostruite le vicende progettuali in un affascinante revival di una pagina dell'Italia degli anni Cinquanta.

Giampiero Bosoni
Skira

Nella storia che ha visto intrecciarsi nel nostro paese il design con l'architettura secondo un tipico e speciale modo italiano, forse nessuno, anche a livello internazionale, ha attraversato l'intero XX "secolo breve" con la stessa ampiezza evolutiva, sia di progetto sia di tecniche produttive, come l'architetto, designer e imprenditore Osvaldo Borsani (1911 -1985). Una storia densissima che ci porta dal la fine degli anni venti con il disegno del mobile a cavallo tra le esperienze dell'art déco e le prime manifestazioni del razionalismo in Italia (quando Osvaldo Borsani inizia a prendere le redini dell'azienda di famiglia, ABV Arredamenti Borsani di Varedo), al periodo, dalla metà degli anni cinquanta sino ai primi anni ottanta, dove il design di prodotti e di sistemi altamente industriali firmati da Borsani per la "sua" fabbrica di mobiliTecno conquista la riconosciuta fama internazionale. Lungo quei sessant'anni Osvaldo Borsani ha interpretato in maniera autonoma e originale uno dei percorsi più significativi della la storia del design italiano celebrato nel mondo.

Shelley-Maree Cassidy
Taschen

AA.VV.
teNeues Publishing Company

IDEAT, the legendary French lifestyle magazine, celebrates its 100th issue on 560 pages featuring the very best in interior design and introducing ten designers of tomorrow. Including a unique Paris city guide which leads you to the best hotels, restaurants, shops, and galleries. Available in French only.

Mercedes Daguerre
Mondadori Electa S.p.A.

Il volume propone una nutrita selezione di case monofamiliari progettate da giovani architetti sudamericani, attivi principalmente in Brasile, Messico, Cile e Argentina, allievi ed eredi dell'opera di architetti modernisti come Luis Barragán, Ricardo Legorreta, Oscar Niemayer, Juan O'Gorman, Carlos Villanueva. La cura nella selezione di materiali autoctoni, i modi di relazione con il paesaggio circostante, l'attenzione alla modulazione della luce, unite a una ricercata articolazione in pianta fanno di queste abitazioni un'esaustiva e utile rassegna di modelli dell'abitare contemporaneo. Tra le case pubblicate opere di Smiljan Radic, Mathias Klotz, Aleandro Aravena e Paulo Mendes da Rocha, vincitore quest'utimo del Premio Pritzker 2006.

Margherita Azzi Visentini
Edizioni Il Polifilo