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DIPINTI ONLINE | GALLERIA D'ARTE ANTICA E CONTEMPORANEA



Nel nostro catalogo puoi trovare opere d’arte del XVI secolo fino ai giorni nostri. Nella nostra galleria d’arte online è presente un importante e raffinata selezione di quadri antichi, arte contemporanea, dipinti antichi e sculture con cui potrai arricchire la tua casa.

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Paesaggio con Sosta dei Cavalli
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Paesaggio con Sosta dei Cavalli

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Paesaggio con Sosta dei Cavalli

Olio su tela. La grande scena è ambientata all'entrata di un villaggio in prossimità di una sosta per i cavalli: numerosi cavalieri sono fermi con le loro bestie, a cui provvedono i servitori e i villani che riempiono di fieno la mangiatoia; uno dei servitori, sulla destra, fa abbeverare gli animali nel corso d'acqua che scorre lì vicino. Di sfondo, le case del villaggio disposte lungo il fiume, che a destra sfocia poi nel paesaggio collinare. Si tratta di un'opera realizzata con grande probabilità da un autore fiammingo operante in Lombardia. Alcuni richiami del vestiario e della costruzione indicano per certo la contaminazione nord-europea, mentre altri particolari indicano la localizzazione lombarda di realizzazione. Il dipinto proviene da una prestigiosa dimora storica di famiglia nobile lombarda. Ancora in prima tela, presenta nella fascia più bassa alcuni tagli. E' presentato in sottile cornice coeva.

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Grande dipinto attribuito a Tiburzio Passerotti ( 1553 -1612)
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Grande dipinto attribuito a Tiburzio Passerotti ( 1553 -1612)

Madonna con Bambino il Padre Angeli e Santi

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Grande dipinto attribuito a Tiburzio Passerotti ( 1553 -1612)

Madonna con Bambino il Padre Angeli e Santi

Olio su tela. Corredata di scheda attributiva ad opera del dottor Franco Moro. La tela rientra in un'ampia produzione sacra, che esaltava la gloria di Maria e dei santi vicini alla committenza. Al centro Maria siede su un trono con il Figlioletto in braccio, mentre in alto, dai cieli aperti, guarda a Lei benedicente il Padreterno, con il globo terrestre tra le mani, simbolo del suo potere sul mondo; Egli è affiancato da due angeli. Ai lati del trono stanno in piedi due Santi: a sinistra, San Domenico di Guzman, vestito dell'abito da domenicano e che regge tra le mani un giglio e un libro; sulla destra, nel suo caratteristico saio, San Francesco d'Assisi, che regge la croce a forma di Tau e un libro, e sulle cui mani si vedono i segni delle stimmate. Tutta la scena è caratterizzata dalla staticità delle figure tipica ancora del periodo rinascimentale, da colori vivi e da tratti dei visi composti e delicati. Peraltro alcuni tratti, eccentriche rispetto al comune atteggiamento neo raffaellesco del periodo, orientano verso l'ambito bolognese, nel quale si ritrovano in paticolare Bartolomeo e Tiburzio Passerotti. Rimandano in particolare a quest'ultimo alcuni aspetti stravaganti che scorrono in ogni dettaglio della tela: la corrispondenza coloristica di tinte vive e squillanti, gli allungamenti schematici degli arti inferiori, accentuati dal marcato segno di nero che caratterizza i contorni delle ciglia e delle sopracciglia, fino alla suadente forma della bocca. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica.

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Ritratto di Giovane Dama
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Ritratto di Giovane Dama

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Ritratto di Giovane Dama

Matita, carboncino e biacca su carta. Firmato E. Bianchi a sinistra. Molto efficace l'utilizzo dei diversi pigmenti pittorici, che creano giochi di chiaro-scuri e ben sottolineano gli elementi della figura. Il ritratto è presentato in cornice ottocentesca lignea, abbellita da inserti in cuoio a foggia di foglie e fiori, con alcune piccole cadute e mancanze.

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780,00€

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Ritratto di Bimba con Cagnolino
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Ritratto di Bimba con Cagnolino

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Ritratto di Bimba con Cagnolino

Matita, carboncino e biacca su carta. Firmato (Amalia Bianchi?) e datato in basso a destra. Molto efficace l'utilizzo dei diversi pigmenti pittorici, che creano giochi di chiaro-scuri e ben sottolineano gli elementi delle figure. Il ritratto è presentato in cornice ottocentesca lignea, abbellita da inserti in cuoio a foggia di foglie e fiori, con alcune piccole cadute e mancanze.

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'Giudizio di Paride' Domenico Lupini attribuito a
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'Giudizio di Paride' Domenico Lupini attribuito a

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'Giudizio di Paride' Domenico Lupini attribuito a

Il modello deriva da un'incisione di Marcantonio Raimondi su disegno di Raffaello, appositamente realizzato per l'opera grafica, derivandolo da un dipinto posto nella Stanza della Segnatura (1513-1515). Questo modello fu ripreso e variato da Hans von Aachen in una tela datata 1588 e oggi conservata presso il Museo della Certosa di Douai, a sua volta ripreso in una incisione dell'anno successivo di Raphael Sadeler, presso il gabinetto dei Disegni e delle Stampe dell'Accademia Carrara di Bergamo. Da quest'ultima versione è derivata la tela in esame, che mostra le stesse modifiche apportate rispetto all'originale raffaellesco. Al centro della scena, che si svolge immersa in un paesaggio naturale, si trovano le tre dee che si contendevano il titolo di più bella: Giunone con il pavone, suo animale simbolico, Venere accompagnata da Cupido e Minerva accanto alla quale si trovano l'elmo, la lancia e lo scudo. Paride, di spalle, sta dando il pomo d'oro che decreta la vincitrice alla dea dell'amore, sotto lo sguardo del giudice Mercurio. Due putti svolazzano attorno ai protagonisti, mentre in primo piano, sempre di spalle, si trova una figura maschile. Sul prato retrostante si sta invece svolgendo un convitto campestre. L'opera, come attesta un piccolo cartiglio, è attribuita a Domenico Lupini, artista del quale non si sa molto ma per cui si può ipotizzarne l'ambito di attività tra Bergamo e Venezia. Uniche due opere firmate sono una “Maddalena convertita” e un'”Annunciazione”, ma altre opere sono state a lui attribuite dalla studiosa Federica Nurchis e collocate nel monastero di Santa Chiara a Bergamo. Questi dipinti presentano un caldo e raffinato cromatismo che, assieme all'eleganza dei personaggi e alla modalità compositiva, fanno ipotizzare un soggiorno veneziano di Lucini, che pare richiamare le atmosfere di Tintoretto, Veronese e Palma il Giovane. Presentato in cornice dorata del XVII secolo, restaurato e ritelato.

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Busto di Ragazza in Marmo Bianco Luigi Agliati
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Busto di Ragazza in Marmo Bianco Luigi Agliati

Italia 1852

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Busto di Ragazza in Marmo Bianco Luigi Agliati

Italia 1852

Scultura in marmo bianco raffigurante busto di ragazza. Dietro firma incussa dell'artista e data di produzione.

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Dipinto di Paesaggio con Figure
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Dipinto di Paesaggio con Figure

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Dipinto di Paesaggio con Figure

Olio su tela. Scuola nord-europea del XVIII secolo. Una targhetta sulla cornice attribuisce l'opera a Meindert Hobbema (1638 -1709) uno dei massimi paesaggisti olandesi. Pur non confermando l'attribuzione, si apprezza la buona qualità pittorica del paesaggio alberato, animato da figurine e con un grazioso cottage che spicca al centro, ove spiccano i giochi di luci ed ombre creati dal sole tra le fronde degli alberi. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di metà '900.

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Litografia di Giuseppe Capogrossi
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Litografia di Giuseppe Capogrossi

Composizione astratta

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Litografia di Giuseppe Capogrossi

Composizione astratta

Litografia a colori. firmata a matita in basso a destra; in basso a sinistra presenta la dicitura P.A. e il timbro a secco della casa editrice svizzera "Erker - Presse St Gallen". Dopo un primo periodo figurativo, Giuseppe Capogrossi arriva a definire un rigoroso e personale astrattismo caratterizzato da una unica forma-segno che coniugandosi in infinite variazioni, costruisce lo spazio del quadro, rappresentazione simbolica di una interiore organizzazione spaziale. In cornice.

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Acquaforte a Colori di Marino Marini
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Acquaforte a Colori di Marino Marini

Marino from Goethe 1979

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Acquaforte a Colori di Marino Marini

Marino from Goethe 1979

Acquaforte, acquatinta a colori. Firmata con sigla MM a destra; a sinistra la sigla P.A. (prova d'autore). Al retro timbro con i dati dell'opera e firma. Il famoso artista senese Marino Marini è ampiamente noto per la sua importante produzione artistica, che spaziò dal disegno e la pittura, soprattutto dei suoi anni giovanili, alla scultura, che lo fece conoscere al pubblico e alla critica, e gli avvalse i primi riconoscimenti. Sue opere si ritrovano in tutto il mondo. La litografi appartiene alla serie nominate "Marino from Goethe" realizzate dall' artista negli anni '70, e che comprende differenti disegni sullo stesso tema. Quello qui presentato corrisponde al soggetto IV. Presentato in cornice a vista.

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Dipinto Naif di Mario Previ
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Dipinto Naif di Mario Previ

La Semina 1979

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Dipinto Naif di Mario Previ

La Semina 1979

Olio su vetro. Firmato e datato in basso a destra, con il simbolo dell'artista, la figurina stilizzata di un uomo in carrozzina. AL retro etichetta con ulteriore firma e di dati dell'opera. Il dipinto in stile naif propone un momento della vita contadina, ovvero la semina del piccolo campo; il contadino lavora nel piccolo appezzamento di terreno, quasi un orto, con le galline che becchettano intorno a lui, e all'intorno verdi colline, illuminate da un enorme sole sfavillante. E' un'opera su vetro del pittore Mario Previ, che dall'età di diciotto anni vive e dipinge su una carrozzina, per una tetraplegia conseguente ad un tuffo nel suo Taro. Ha detto di sè :" Il mondo, il passare del tempo, da questo punto di vista (la sedia a rotelle) insegnano tante cose. Impari a svegliarti ogni mattina con uno scopo, anche se il tuo corpo è dolente, se ogni gesto genera sofferenza e dipendi dagli altri e mollare potrebbe essere una soluzione facile. E invece, l'arte, la pittura, insieme alla serenità del mio mondo, degli amici, mi danno un'energia incredibile. Mi hanno salvato, dandomi la forza di vivere". Nel 1974, tre anni dopo l'incidente, ispirato da una trasmissione televisiva sui pittori naif jugoslavi, in particolare dalle opere su vetro di Mijo Kovacic, Previ inizia a dipingere e ad imparare l'arte della pittura su vetro da autodidatta, fino ad arrivare a farsi conoscere ed apprezzare per i suoi dipinti. Nei suoi naif Mario Previ racconta una realtà ormai quasi scomparsa, storie reali se pur in tono fiabesco, fa rivivere tradizioni perdute, spaccati di vita appartenuta ad altre generazioni, quelle della civiltà contadina (da cui peraltro lui proviene), ma ciò che più emerge dalle sue visioni sono le “forë”, quelle che si potevano ascoltare un tempo nei “firossi”, le serate tradizionali delle frazioni del parmense dedicate al ritrovarsi per raccontare aneddoti, racconti e curiosità storiche, spesso di fronte al fuoco del caminetto, quando fuori c'era freddo e nevicava. L'opera è presentata in cornice.

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Hieronymus III Francken
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Hieronymus III Francken

La negazione di Pietro

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Disegno di Fausto Melotti
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Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

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Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

Matita su carta filigranata. Firmato in basso a sinistra. Il disegno è corredato di autentica su foto dell'Archivio Fausto Melotti, con codice DIS 36 015, riportante i dati dell'opera. Fausto Melotti, fu un artista poliedrico e molto prolifico e risulta quasi impossibile legare la sua produzione ad una particolare tecnica o tematica, senza fornire una visione solo parziale della sua visione artistica. Le caratteristiche salienti che risultano costanti in Melotti sono il geometrismo, lo studio dell'astrazione, che lo porta ad utilizzare elementi realistici ma non accurati scientificamente, e il disporre gli elementi in modo che ricordino un ritmo musicale, un particolare che rimanda alla sua formazione da musicista Scultore, pittore, musicista, poeta, realizzò numerosi disegni progettuali per le sue opere. Il disegno ha rappresentato per lui un esercizio fondamentale, per trasfondere l' originale tratto grafico dai fogli di carta nelle sculture e nelle ceramiche. Le sculture per cui è maggiormente conosciuto sono costituite da elementi geometrici realizzati con metalli (ottone, ferro e oro) lavorati in filamenti sottili, dando vita a composizioni eteree, senza peso e quasi fragili. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Giuseppe Gabani
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Dipinto di Giuseppe Gabani

Paesaggio con Fiume e Figure

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Dipinto di Giuseppe Gabani

Paesaggio con Fiume e Figure

Acquarello su carta. Firmato in basso a destra. Giuseppe Gabani, che fu ufficiale di Cavalleria e partecipò a molti moti risorgimentali, si distinse in particolare pe i soggetti equestri, le scene di battaglia, l'orientalismo, realizzati con vivacità di colore ed enfasi pittorica. Abbiamo qui invece un suo delicato acquarello, che propone un paesaggio con un fiume che scorre nella campagna e figurine in cammino: nel produzione del Gabani si trovano in realtà molti di questi paesaggi , pacati nei colori e pervasi piuttosto da quiete e tranquillità. In cornice coeva.

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Dipinto Madonna con Bambino
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Dipinto Madonna con Bambino

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Dipinto Madonna con Bambino

Olio su tela. Scuola bolognese del XVII -XVIII secolo. Maria e il Bambin Gesù, che sta in braccio alla madre in piedi, con le braccia allargate già a richiamare la Croce, sono collocati su uno sfondo naturalistico, che sfuma in un cielo rosato in lontananza, mentre sulla destra si erge il fusto di una colonna. I volti delle due figure denotano una forte somiglianza nei tratti somatici, in particolare risaltano gli occhi, fortemente espressivi nella loro serietà. I modi pittorici guardano alla pittura di Elisabetta Sirani (1638 -1665), che influenzò la pittura bolognese introducendo assai precocemente modalità espressive ed emotive negli sguardi dei suoi personaggi. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice antica.

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Paesaggio Nord-Europeo
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Paesaggio Nord-Europeo

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Paesaggio Nord-Europeo

Inchiostro e acquarello su carta. Scuola fiamminga. Al retro etichetta di provenienza da importante collezione privata. Il disegno, abbozzato, propone la veduta di un'ampia vallata dal sentiero sulla collina che entra in un folto d'alberi. Presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Ritratto Femminile
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Dipinto con Ritratto Femminile

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Dipinto con Ritratto Femminile

Olio su cartone. Delicato ritratto di una sobria donna della borghesia, con una parure di gioielli e un delicato merletto sul colletto ad impreziosire e alleggerire il cappotto nero. Il dipinto è presentato in cornice coeva a vassoio.

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Dipinto di Giacomo Micheroux
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Dipinto di Giacomo Micheroux

Paesaggio Campano con Figure ed Edifici

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Dipinto di Giacomo Micheroux

Paesaggio Campano con Figure ed Edifici

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. La veduta paesaggistica propone lo scorcio di un villaggio alle pendici di cime rocciose e brulle, che rimandano all'entroterra campano; alcune figure polari transitano sul ponte che dà accesso al villaggio. Micheroux, appartenente alla scuola di Posillipo, ovvero la scuola ottocentesca di artisti napoletani dediti alla pittura di paesaggio, realizzò diversi scorci dell'entroterra campano, ma poco è rimasto della sua produzione e poco si sa della sua vita. Il dipinto presenta alcune piccole cadute di colore. E' presentato in cornice di fine '800.

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Nikas Safronov
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Nikas Safronov

San Giorgio 1992

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Nikas Safronov

San Giorgio 1992

Olio su tavola. Firmato in basso a destra. Al retro in cirillico presenti il titolo, la data e la localizzazione a Bergamo. L'artista lituano, che attualmente vive e lavora tra Mosca, l'Italia e il Regno Unito, è considerato uno dei più importanti artisti russi contemporanei. Nella sua ampia produzione si trovano paesaggi, nature morte, molti ritratti di personaggi famosi e le sue composizioni surreali, espressione di una sua peculiare "visione onirica" della realtà. Anche in questa tavola, seppur nello stile delle icone tradizionali, viene proposta la raffigurazione del famoso San Giorgio in una chiave surreale che rimanda a De Chirico, ove al drago viene sostituito un'oca, la testa del santo è un uovo, di contorno vi sono figure di maghe..... un'interpretazione chiaramente poco ortodossa! La tavola presenta una fenditura verticale. L'opera è presentata in cornice.

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Composizione con Coppia di Sculture Lignee
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Composizione con Coppia di Sculture Lignee

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Composizione con Coppia di Sculture Lignee

Sculture lignee. Si tratta di un assemblamento in cornice di due testine lignee, una maschile e l'altra femminile, avvitate su una tavola contornata da cornice dorata adattata del XIX secolo. Le due testine erano probabilmente maniglie di un canterano del XVII secolo.

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Grande Tapa della Nuova Guinea
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Grande Tapa della Nuova Guinea

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Grande Tapa della Nuova Guinea

Tessuto ricavato da corteccia e decorato. Splendido esempio di arte-artigianato, che rimanda ad uno dei metodi più antichi per ottenere abiti senza ricorrere alla tessitura o all'intreccio, ma utilizzando la corteccia interna di certe specie di alberi. E' un metodo che è stato praticato in Africa centrale, nel Sudest asiatico, in Giappone, in America settentrionale e dalla Mesoamerica fino alle Ande, all'Amazzonia e alle regioni del Gran Chaco. Il termine Tapa denota in particolare tutti i tessuti di corteccia dell'Oceania, ma in realtà si tratta di un vocabolo originario delle isole Figi. A seconda dell'area in cui questi tessuti di corteccia vengono prodotti, si usano specie di alberi diversi: mentre in Africa si ricorre all'albero di fico, in Indonesia e nelle isole del Pacifico la corteccia più utilizzata è quella dell'albero del gelso da carta, con cui si producono i tessuti di più alta qualità, che rimangono bianchi e possono essere decorati in modi diversi. Se una volta il tessuto di corteccia era indossato quotidianamente, anche semplicemente avvolto intorno al corpo, nel corso dei secoli è stato sostituito dal cotone, ma ancora oggi viene preferito alle stoffe occidentali per occasioni rituali e cerimoniali; soprattutto, queste stoffe continuano ad essere importanti beni di scambio, doni di valore in occasioni di nascite, compleanni, matrimoni (con scambi tra i parenti dello sposo e quelli della sposa), funerali e presentazioni cerimoniali alla famiglia reale. A ciò si aggiunga la produzione alimentata dal fiorente mercato turistico di tale tessuto. La tapa qui presentata è decorata con motivi geometrici ripetuti, che evocano le capanne e la strada del villaggio. Il bordo superiore non è rettilineo, ma sagomato a grosse frange triangolari. E' presentato montato su pannello e chiuso in teca di plexiglass.

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