In evidenza

prezzo

2470 € 14060 € Applica

dimensioni opera


33 cm 253 cm

27 cm 393 cm

2 cm 92 cm
Applica

SELEZIONE ARTE

Sezione Selected Arte: il meglio del nostro catalogo di dipinti, sculture e opere d'arte.

FineArt by di mano in mano
Hai opere simili da vendere? Contattaci! Acquistiamo T Acquistiamo Mail Acquistiamo W

ordina per

Dipinto Olio su Tela di Alessandro Papetti
SELECTED
novità
SELECTED
ARTCON0000751
Dipinto Olio su Tela di Alessandro Papetti

Molo 12, 2014

ARTCON0000751
Dipinto Olio su Tela di Alessandro Papetti

Molo 12, 2014

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Ulteriore firma, data e titolo al retro. Nato e formatosi a Milano, dove tuttora lavora, Alessandro Papetti ha cominciato sin dagli anni '80 e continua tuttora ad esporre in mostre e gallerie prima in Italia e poi all'estero, sia in Europa che negli Stati Uniti. Dal 1995 la sua attività si svolge tra Milano e Parigi. La produzione artistica di Papetti si è svolta per tematiche: partito con la serie di Ritratti negli anni '80 e '90, si è dedicato successivamente, nel XXI secolo, ai Reperti (interni di fabbrica) e all'Archeologia industriale, al ciclo dell'Acqua, per approdare poi ai Paesaggi, agli Interni e alla serie dei Cantieri navali, a cui appartiene l'opera proposta. Porti industriali, bacini di carenaggio e giganteschi scafi, corpi di navi espressi nella loro grandezza e nella loro fragilità, vengono presentati attraverso pennellate frenetiche e pastose, a tratti materiche, con l'intento di "uscire" dalla realtà, di porsi nei confronti del “contenitore” con un atteggiamento psicologico differente, a ricercare una dimensione dell'esistenza inafferrabile. L'opera è presentata in cornice.

Nel Carrello

12.060,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Hieronymus III Francken
SELECTED
SELECTED
ARTPIT0000908
Hieronymus III Francken

La negazione di Pietro

ARTPIT0000908
Hieronymus III Francken

La negazione di Pietro

Olio su tavola di quercia, proveniente da un'importante collezione storica fiorentina. La collezione fu cominciata da un avo della famiglia che fu a Vienna nel 1798 e poi a Wurzburg fino al 1813, come compagno di esilio del Granduca di Toscana Ferdinando III. La collezione fu trasferita con sede definitiva a Firenze alla caduta di Napoleone, e dell'importanza della stessa abbiamo prova attraverso copia di un inventario compilato nel 1881. Al numero 14 dello stesso (corrispondente a quello riportato sul cartiglio presente al retro della tavola) abbiamo la descrizione del compilatore: "...quadro in legno di piedi due e quattro e mezzo pollici di lungo, e piede uno e 8 e mezzo pollici di alto, rappresentante il Pietro che nega Gesù Cristo alla fanciulla in casa di Anna. Si vede il Salvatore da lontano condotto avanti a quel pontefice per essere esaminato,in mezzo a una quantità di marmaglia e di soldati". Negli anni 60 una iniziale attribuzione a Bruegel fu negata e ricondotta al Francken. La composizione ebbe evidentemente successo perché se ne conoscono altre versioni di bottega (vedasi ad esempio un olio su rame di identico soggetto e dimensioni esitato presso l'asta Koller in data 18/09/2015). Presentato in cornice d'epoca riadattata.

Nel Carrello

14.060,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Mosè e le Figlie di Jetro
SELECTED
SELECTED
ARARPI0093373
Mosè e le Figlie di Jetro

ARARPI0093373
Mosè e le Figlie di Jetro

Tempera su carta, applicata a faesite. L'episodio biblico raffigurato, narrato nel libro dell'Esodo, racconta di come il giovane Mosè, ancora alla corte del faraone d'Egitto, difende le sette giovani figlie del sacerdote Jetro, importunate da alcuni pastori madianiti mentre attingono acqua al pozzo. A seguito di questo suo intervento, Mosè riceverà in moglie una delle figlie di Jetro, Sefora. Soggetto ampiamente riproposto nell'arte, è qui presentato con un'attenzione particolare alla componente ritrattistica, con un'esacerbazione particolare dei tratti espressivi, sia nei volti che nelle pose, dei personaggi. La scena è molto movimentata, con la figura di Mosè centrale, vigorosa e combattiva, che divide in due il campo: alla sua sinistra le sette ragazze, ognuna caratterizzata da un comportamento diverso; alla destra i pastori importuni, che subiscono l'ira di Mosè. Di sfondo, un paesaggio tipico delle produzioni dl XVIII secolo, con una rovina architettonica dietro il pozzo. L'opera è presentata in cornice in stile.

Nel Carrello

3.700,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
S. Paolo Eremita e S. Antonio Abate
SELECTED
SELECTED
ARARPI0057281
S. Paolo Eremita e S. Antonio Abate

ARARPI0057281
S. Paolo Eremita e S. Antonio Abate

Olio su tela. Scuola lombarda. Il dipinto raffigura in primo piano sulla sinistra, all'ombra di alberi frondosi, i due santi seduti sopra dei massi, che dividono un pane; S. Paolo rivestito tradizionalmente di pelli d'animale, S. Antonio abate con l'abito dell'ordine e in mano il libro di preghiere. I due santi sono stati spesso raffigurati insieme perchè presentano molti tratti in comune: entrambi vissuti nel terzo secolo, entrambi egiziani, giovanissimi lasciarono tutte le loro proprietà per dedicarsi ad una vita di completa solitudine, vivendo in preghiera e povertà. Sant'Antonio Abate è stato uno dei più famosi eremiti nella storia della Chiesa. Anche San Paolo l'Eremita visse tutta la sua vita nel deserto in completa solitudine, secondo la narrazione agiografica nutrito solo dal pane che un corvo regolarmente gli portava. All'avvicinarsi della sua morte fu visitato da Sant'Antonio Abate, con il quale appunto condivise questo pane. In questa raffigurazione, il contesto paesaggistico non rimanda alle terre desertiche dell'Egitto, ma sono collocati piuttosto in un paesaggio nordico, alpino. Sulla destra un paesaggio eremitico, seppur verdeggiante e con un piccolo corso d'acqua in basso a destra. Il dipinto, già restaurato e ritelato, presenta una crettatura molto evidente. E' presentato in cornice in stile.

Nel Carrello

3.900,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Allegoria dell'Amore
SELECTED
SELECTED
ARARPI0097148
Allegoria dell'Amore

ARARPI0097148
Allegoria dell'Amore

Olio su tela. Scuola nord-europea. Si tratta di una divertente scena allegorica dell'amore profano, che vuole dimostrare come tutte le persone, di qualunque ceto sociale e di tutte le età, possono cadere nella trappola dell'innamoramento. Lo sfondo della tela è occupato da una enorme nassa, la rete a canestro usata in alcuni tipi di pesca, sopra l'imbocco della quale siede un putto violinista, intento a suonare; la nassa è affollata di coppie, mentre una sfilata di altre cammina davanti ad essa per raggiungerne l'entrata. Tra di esse vi sono coppie di anziani e di giovani, coppie di ricchi e di poveri, nobili, borghesi e proletari: tutti hanno espressioni liete e leggere, si lanciano sguardi innamorati o guardano benevolmente alla felicità degli altri. All''interno della nassa è presente addirittura una coppia di reali, che corrispondono per fattezze e abbigliamento all'elettore palatino della Renania, Giovanni Guglielmo del Palatinato-Neuburg e alla seconda moglie Anna Maria Luisa de'Medici. Al retro del dipinto è presente un'etichetta che riporta una storica attribuzione a Jan Frans Douven (1656-1727): l'artista olandese che dal 1682 si trasferì a Düsseldorf come pittore ufficiale alla corte dell'elettore palatino della Renania, realizzando soprattutto scene della vita quotidiana del principe e della sua seconda moglie. L'etichetta confermerebbe quindi l'ambito di attribuzione ad artista del XVII-XVIII secolo del nord-Europa. Il dipinto proviene da collezione storica milanese. Presenta tracce di restauri e un rattoppo. In cornice in stile.

Nel Carrello

7.950,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Ritratto di Bartolomeo De Olevano
SELECTED
SELECTED
ARARPI0097144
Ritratto di Bartolomeo De Olevano

ARARPI0097144
Ritratto di Bartolomeo De Olevano

Olio su tela. Scuola lombarda. E' il ritratto in piedi di un uomo in armatura, in atteggiamento fiero, quasi in movimento, la mano poggiata sull'elsa della spada; in alto a sinistra uno stemma; in basso a destra un cartiglio dipinto con lunga scritta in latino, che identifica l'uomo. Si tratta di Bartolomeo III Olevano, appartenente alla potente famiglia dei nobili Olevano, feudatari di numerose località del pavese e della Lomellina (ove ancora esiste il loro castello), che ebbe gran voce nelle vicende di Pavia e del suo contado fino al secolo XVIII. Bartolomeo III, nato nel 1512, si dedicò all'arte della guerra per quarant'anni, compiendo numerose e onoratissime imprese, fu prefetto di Mortara e Novara durante la dominazione di Carlo V, maestro dei militi e ambasciatore di Filippo II. Nel cartiglio sono riassunte le sue imprese più importanti: è disponibile traduzione del testo. Lo stemma raffigurato presenta a sinistra la pianta dell'ulivo da cui la famiglia prese il nome. Il dipinto proviene da importante collezione di famiglia storica lombarda.

Nel Carrello

6.000,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Giovanni Boni
SELECTED
SELECTED
ARAROT0116058
Giovanni Boni

Scena d'Assedio

ARAROT0116058
Giovanni Boni

Scena d'Assedio

Olio su tela. Al di fuori delle fortificazioni di una città un condottiero, attorniato dai suoi soldati, si accinge ad accendere la miccia del cannone. L'esercito difende la cittadella al di fuori delle mura e i soldati scrutano l'orizzonte guardando verso il basso: ciò induce a collocare la scena sulle fortificazioni di una città, in particolare di quelle di Genova che si ergono sulle montagne retrostanti e dalle quali i genovesi difendevano la città dagli attacchi provenienti dal mare; la collocazione a Genova è avallata dallo stendardo che sventola sulle mura, la Croce di San Giorgio (croce rossa in campo bianco) vessillo della Repubblica di Genova. La foggia delle armature, delle armi e delle vesti rimanderebbe all'assedio di Genova del 1522. Si tratta quindi della rappresentazione ottocentesca di un episodio storico, che rientra perciò in quella produzione pittorica diffusa ampiamente in Italia nel XIX secolo, ispirata al nuovo romanzo storico proposto dalla letteratura. Sul retro del telaio è riportato il nome G. Boni, insieme a un numero che rimanda alla partecipazione a mostra ufficiale. Giovanni Boni fu allievo dell'Accademia di Brera, in particolare seguace di Giuseppe Sogni, artista che tra i primi predilesse la pittura a soggetto storico nelle sue innovative declinazioni romantiche. Del Boni non si conosce molto, nè dal punto di vista biografico nè della sua produzione. Di sua sicura attribuzione si conosce solamente il Nudo d'uomo (Accademia dipinta) con cui vinse il primo premio per la Scuola del Nudo a Brera nel 1852. L'opera rende con efficacia espressiva le figure e il pathos della scena; i personaggi in primo piano sono molto ben caratterizzati nelle pose, nelle espressioni, nei dettagli degli abiti e delle armi, mentre poi le altre figure sfumano in secondo piano, suggerendo la presenza di un esercito numeroso. Il dipinto, ancora in prima tela, presenta piccole diffuse cadute di colore. E' presentato in cornice in stile.

Nel Carrello

2.470,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Soggetto Storico
SELECTED
SELECTED
ARAROT0132005
Soggetto Storico

ARAROT0132005
Soggetto Storico

Olio su tela. Metà XIX secolo. La grande scena racconta un episodio storico, non identificato, ambientato in periodo rinascimentale, in cui un arcivescovo ascolta la supplica di un giovanetto in arme, accompagnato dalla madre, che sostiene la sua supplica. L'ambientazione è all'interno del salone di ricevimento dell'alto prelato, presumibilmente nel palazzo vescovile, che dalla loggia sullo sfondo si affaccia sul Duomo, di cui si intravvede la cupola; il vescovo è circondato dai suoi sottoposti e da guardie, mentre persone diverse del popolo assistono. Particolare è la presenza dell'uomo seduto in primo piano a sinistra, che guarda verso lo spettatore e indica la scena, come se la stesse raccontando. L'atmosfera è giocata sui contrasti tra luci e ombre, tra i colori vivaci dei personaggi dominanti rispetto ai toni spenti e soffusi delle figure di contorno, che tendono letteralmente a sparire nell'ombra ai limiti della scena. L'opera rientra in quell'ampia produzione ottocentesca che si rifaceva al soggetto storico o letterario, riproponendolo in chiave romantica. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in importante cornice della seconda metà dell' 800, con mancanze.

Nel Carrello

5.300,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Ritratto di Monarca Scozzese
SELECTED
SELECTED
ARARPI0096279
Ritratto di Monarca Scozzese

ARARPI0096279
Ritratto di Monarca Scozzese

Olio su tela. Intenso e di qualità, il dipinto raffigura un monarca della casa reale di Scozia. Intorno al ritratto, in cornice ovale dipinta, si trovano alcune scritte: in alto a sinistra compare il nome Rober(t), in basso a sinistra il titolo Rex e a destra l'abbreviazione Scot, che sta per Scotorum; la scritta in alto a destra non è identificabile, ma parrebbe essere un acronimo. L'uomo ritratto indossa un cappello e una giubba ornati di pelliccia d'ermellino, considerata la pelliccia più nobile riservata ai reali. Egli porta al collo un ciondolo dorato, che raffigura due foglie con il frutto del cardo, che in araldica simboleggia la Scozia. La scritta e il ciondolo rimandano pertanto a un Roberto di Scozia, probabilmente della dinastia che regnò nel XIV secolo. Il ritratto è stato peraltro eseguito nel periodo ottocentesco romantico, ricorrendo probabilmente per ispirazione a qualche incisione antica. Restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

Nel Carrello

3.960,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Scultura Angelo Reggivaso Barocco
SELECTED
SELECTED
ARARAR0214259
Scultura Angelo Reggivaso Barocco

Lombardia Inizio XVIII Secolo

ARARAR0214259
Scultura Angelo Reggivaso Barocco

Lombardia Inizio XVIII Secolo

Scultura di angelo reggivaso barocco in legno di tiglio intagliato e completamente ridipinto di nero in epoca successiva, Lombardia inizio XVIII secolo. La figura, abbigliata con veste ornata da lambrecchini, è posta su basamento sorretto da quattro piedi ferini. Gli assaggi eseguiti hanno riportato alla luce le cromie originali.

Nel Carrello

2.950,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Gerrit Van Honthorst Ambito di
SELECTED
SELECTED
ARTPIT0001596
Gerrit Van Honthorst Ambito di

Gesù davanti a Caifa

ARTPIT0001596
Gerrit Van Honthorst Ambito di

Gesù davanti a Caifa

Olio su tela. Il dipinto riprende l'opera del maestro olandese Gerrit Van Honthorst, realizzata nel 1617 e oggi conservata alla National Gallery di Londra. Olandese di nascita, van Honthorst giunse a Roma poco dopo la morte di Caravaggio, di cui assimilò lo stile, che gli valse il soprannome di “Gherardo delle Notti". A Roma l'artista fu ospitato dalla famiglia Giustiniani, che gli commissionò l'opera per la sua collezione privata, ove essa rimase sino al 1804. Portata dapprima a Parigi presso la collezione Bonaparte, dopo ulteriori passaggi di proprietà, giunse infine a Londra nel 1922. Il dipinto racconta l'episodio drammatico dell'incontro tra il sacerdote Caifa e Gesù, durante la sua Passione. Tutta la parte superiore è occupata dal buio: il vuoto, il nulla, fanno concentrare l'attenzione sui due protagonisti e sul dramma che si sta svolgendo. La scena è fortemente statica, quasi bloccata in un momento preciso, l'atto accusatorio del sacerdote nei confronti del Cristo, a sottolineare l'intensità del dramma interiore, profondamente doloroso. Nella scena, Caifa è a sinistra, seduto al tavolo su cui è posato il libro della Legge ebraica, e solleva il dito in tono accusatorio; Gesù è a destra, in piedi, le mani legate, in atteggiamento umile. Al centro una candela, unica fonte di luce, che fa da raccordo tra il volto di Caifa e quello di Gesù, che si incontrano in un gioco di sguardi lungo una linea diagonale, e di cui la luce artificiale sottolinea impietosamente il contrasto espressivo, grottesco e arrabbiato quello del sacerdote, sofferente, ma luminoso e composto quello del Cristo. Sullo sfondo, dietro i due protagonisti, sono presenti le figure di altri sommi sacerdoti. Sono solo ombre nel buio, attendono il giudizio e le loro facce sono avvolte nell'oscurità che aumenta la tensione. Ben si coglie, nel contrasto di luci e ombre, nell'intensità degli sguardi, l'impronta caravaggesca. La tela qui proposta, di dimensioni circa la metà dell'originale, ma fedele nei moduli stilistici e interpretativi, fu probabilmente commissionata in misure ridotta da chi aveva apprezzato l'originale a palazzo Giustiniani. Essa è stata restaurata e ritelata nel XIX secolo. Sul retro sono scritti alcuni nomi, indicazione di proprietà. Cornice in stile.

Nel Carrello

12.150,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Veduta dei Fori Imperiali di Roma
SELECTED
SELECTED
ARARPI0132735
Veduta dei Fori Imperiali di Roma

ARARPI0132735
Veduta dei Fori Imperiali di Roma

Olio su tela. L'ampia veduta dei Fori imperiali di Roma rientra nella vasta produzione vedutistica del periodo del Grand Tour, destinata ai ricchi aristocratici europei in viaggio per l'Europa - e in particolare in Italia, ove Roma era considerata meta obbligata -, che volevano un ricordo dei luoghi visitati. I Fori Imperiali romani sono un complesso architettonico composto da una serie di edifici e piazze monumentali, centro dell'attività politica di Roma antica, edificate in un periodo di circa 150 anni, tra il 46 a.C. e il 113 d.C. Nonostante gli ampliamenti, gli incendi, i restauri e le ricostruzioni, nel corso dell'Antichità i Fori Imperiali mantennero intatte sia la loro conformazione architettonica che la loro funzione. La loro distruzione quasi definitiva avvenne durante il Rinascimento per mano di Papa Giulio II (1503-1513), che sfruttò tutta l'area come cava di materiali da riutilizzare nel progetto di rinnovamento edilizio e artistico della città da lui avviato. A poco valsero le proteste di artisti di primo piano come Raffaello e Michelangelo. Nei secoli successivi furono intraprese varie campagne di scavo, con maggiore vigore a partire dal XIX secolo, ma l'area fu completamente scavata agli inizi del XX secolo e le architetture antiche furono quasi del tutto cancellate per fare spazio alla realizzazione di via dei Fori Imperiali, che collega Piazza Venezia con il Colosseo. Il Foro fu riscoperto a partire dal Cinquecento anche grazie ai pittori di vedute romane che in quel periodo amavano dipingere le rovine affioranti nell'area del pascolo. La veduta qui proposta presenta i Fori Imperiali prima degli scavi iniziati nell'Ottocento, quando appunto ancora non era stata realizzata la via che li attraversa tuttora: essi sono ancora circondati da una verde campagna e sullo sfondo si stagliano i colli romani. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dell' 800 riadattata.

Nel Carrello

7.930,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Adorazione del Bambin Gesù
SELECTED
SELECTED
ARARPI0132216
Adorazione del Bambin Gesù

ARARPI0132216
Adorazione del Bambin Gesù

Olio su tela. Scuola del Nord-Italia. La raffigurazione della Natività è qui vista come momento contemplativo del Sacro Bambino, da parte di Maria e Giuseppe, accompagnati da angioletti. I modi pittorici riprendono quelli di modelli ampiamente replicati, a partire da Correggio, da Barocci, per arrivare alle numerose versioni di Gherardo delle notti, ovvero il pittore fiammingo Gerard Von Honthorst, rappresentante dl tenebrismo, corrente pittorica che giocava sui forti contrasti di buio e luce, di chiaro e scuro. Anche in quest'opera la luce irradiata dal Bambin Gesù illumina le figure intorno a Lui e le fa emergere dal buio circostante. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice del XIX secolo.

Nel Carrello

4.150,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Dipinto di Giovanni Muzzioli
SELECTED
SELECTED
ARAROT0198569
Dipinto di Giovanni Muzzioli

Bacco Ebbro

ARAROT0198569
Dipinto di Giovanni Muzzioli

Bacco Ebbro

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Il dio è raffigurato in piedi a riempire la scena, rivestito solo di un telo che gli cinge i lombi e da foglie d'edera, poste sui fianchi e sulla testa, mentre regge in una mano un calice; lo sguardo è vacuo e stralunato. Alle sue spalle, un putto semisdraiato gioca con dell'edera. All'intorno, nuvole bianche, così come è bianco il terreno d'appoggio, con sprazzi di cielo azzurro e un cespuglio verde a creare gli unici contrasti. Al retro dell'opera è presente etichetta "Mario Galli Collezione d'Arte", con numero di catalogazione 64 e scritta autografa dell'artista. L'opera ben rappresenta la pittura di questo artista modenese d'origine, ma che si formò artisticamente prima a Roma poi a Firenze, ove trascorse gran parte della vita. La sua ricca produzione propose inizialmente soprattutto soggetti storici, ma poi si volse anche al ritratto e infine al paesaggio: la sua unicità si riconosce nella capacità di spaziare dal soggetto storico, spesso collocato in ambientazioni ricavate dall'antica Pompei, al naturalismo di stampo macchiaiolo, del suo secondo periodo, nel quale il Muzzioli ricercava una significativa percezione dell'atmosfera e della luce in soggetti ispirati all'ambiente rurale toscano, spesso collocati nell'antichità. In quest'opera, un ritratto di un personaggio mitologico, traspare fortemente l'intento luministico dell'artista, la ricerca dell'effetto della luce che gioca nei corpi nudi del dio e del putto, a sfumare poi nello sfondo. L'etichetta della Galleria d'arte riconduce al fiorentino Mario Galli (1877 -1946), scultore che fu anche importante collezionista di opere soprattutto di macchiaioli. L'opera presenta un cretto importante ed è stata ritelata. E' presentata in cornice in stile.

Nel Carrello

4.260,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Dipinto di Felice Carena
SELECTED
SELECTED
ARARNO0194913
Dipinto di Felice Carena

I viandanti 1910

ARARNO0194913
Dipinto di Felice Carena

I viandanti 1910

Olio su cartone. In baso a sinistra è presente la scritta autografa "Bozzetto per una copia", con la firma e la data Natale 1910; in basso a destra il titolo. Si tratta di un bozzetto per una replica con variazioni dall'omonimo dipinto realizzato dal Carena nel 1907, di grandi monumentali (159 x 300 cm), esposto alla Biennale di Venezia nel 1909 ed oggi conservato ai Civici Musei, Galleria d'arte moderna di Udine, Nell'opera compaiono alcune figure in movimento, appunto dei viandanti, rappresentanti le diverse categorie dell'umanità, uomini e donne, adulti e bambini, vecchi e giovani, ma tutti in cammino nella stessa direzione. Rispetto all'originale, in questo bozzetto dai tratti dei volti ancora indefiniti, le figure sono collocate in posizioni leggermente diverse, con il giovane avvolto nel mantello rosso al centro, e manca la parte inferiore così come lo sfondo. I colori sono quasi aspri, vivaci, stesi a pennellate rapide e dai contorni non definiti. Il dipinto appartiene alla fase pittorica ancora simbolista del Carena, ispirato al simbolismo francese di Eugène Carrière, periodo conclusosi con la partecipazione alla Biennale del 1912. L'opera è presentata in cornice coeva.

Telefona

Trattativa in sede

Telefona
Paesaggio con Figure e Cavalieri
SELECTED
SELECTED
ARARPI0117715
Paesaggio con Figure e Cavalieri

ARARPI0117715
Paesaggio con Figure e Cavalieri

Olio su tela. Nella grande scena ambientata in esterno spicca nella parte sinistra il laboratorio di un maniscalco, intento con i suoi aiutanti a lavorare i ferri per un cavallo mente il proprietario assiste; al centro sopraggiungono altri cavalieri con i loro servitori che si dirigono dall'artigiano; sulla destra alcune figure popolari a riposo sul ciglio della strada. Di sfondo si apre sulla destra un ampio paesaggio fluviale, mentre sulla sinistra vi è l'accesso al borgo, sovrastato da un palazzetto diroccato, con diverse figure popolari intente alle loro attività: la donna che sta per allattare un bambino, mentre l'altro figlio scappa su per la scalinata, un'altra donna che stende i panni sul balcone della casa edificata a palafitta sul roccione, mentre un uomo si arrampica sulla scala a pioli. Si tratta di un'opera realizzata con grande probabilità da un autore fiammingo operante in Lombardia. Alcuni richiami del vestiario e della costruzione indicano per certo la contaminazione nord-europea, mentre altri particolari indicano la localizzazione lombarda di realizzazione. Il dipinto proviene da una prestigiosa dimora storica di famiglia nobile lombarda. Ancora in prima tela, presenta nella fascia più bassa alcuni tagli e un buco; al retro alcuni rattoppi da vecchio restauro. E' presentata in sottile cornice coeva.

Nel Carrello

12.200,00€

Nel Carrello
Paesaggio con Sosta dei Cavalli
SELECTED
SELECTED
ARARPI0117714
Paesaggio con Sosta dei Cavalli

ARARPI0117714
Paesaggio con Sosta dei Cavalli

Olio su tela. La grande scena è ambientata all'entrata di un villaggio in prossimità di una sosta per i cavalli: numerosi cavalieri sono fermi con le loro bestie, a cui provvedono i servitori e i villani che riempiono di fieno la mangiatoia; uno dei servitori, sulla destra, fa abbeverare gli animali nel corso d'acqua che scorre lì vicino. Di sfondo, le case del villaggio disposte lungo il fiume, che a destra sfocia poi nel paesaggio collinare. Si tratta di un'opera realizzata con grande probabilità da un autore fiammingo operante in Lombardia. Alcuni richiami del vestiario e della costruzione indicano per certo la contaminazione nord-europea, mentre altri particolari indicano la localizzazione lombarda di realizzazione. Il dipinto proviene da una prestigiosa dimora storica di famiglia nobile lombarda. Ancora in prima tela, presenta nella fascia più bassa alcuni tagli. E' presentato in sottile cornice coeva.

Nel Carrello

12.200,00€

Nel Carrello
Disegno di Fausto Melotti
SELECTED
SELECTED
ARARCO0190584
Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

ARARCO0190584
Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

Matita su carta filigranata. Firmato in basso a sinistra. Il disegno è corredato di autentica su foto dell'Archivio Fausto Melotti, con codice DIS 36 015, riportante i dati dell'opera. Fausto Melotti, fu un artista poliedrico e molto prolifico e risulta quasi impossibile legare la sua produzione ad una particolare tecnica o tematica, senza fornire una visione solo parziale della sua visione artistica. Le caratteristiche salienti che risultano costanti in Melotti sono il geometrismo, lo studio dell'astrazione, che lo porta ad utilizzare elementi realistici ma non accurati scientificamente, e il disporre gli elementi in modo che ricordino un ritmo musicale, un particolare che rimanda alla sua formazione da musicista Scultore, pittore, musicista, poeta, realizzò numerosi disegni progettuali per le sue opere. Il disegno ha rappresentato per lui un esercizio fondamentale, per trasfondere l' originale tratto grafico dai fogli di carta nelle sculture e nelle ceramiche. Le sculture per cui è maggiormente conosciuto sono costituite da elementi geometrici realizzati con metalli (ottone, ferro e oro) lavorati in filamenti sottili, dando vita a composizioni eteree, senza peso e quasi fragili. L'opera è presentata in cornice.

Nel Carrello

2.550,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello
Scultura Barocca in Noce
SELECTED
SELECTED
ARARAR0190516
Scultura Barocca in Noce

Italia Centrale XVII Secolo

ARARAR0190516
Scultura Barocca in Noce

Italia Centrale XVII Secolo

Scultura barocca in noce, Italia centrale XVII secolo. La figura maschile, realizzata per essere vista in una posizione elevata rispetto all'osservatore e originariamente parte di un gruppo scultoreo più ampio, è caratterizzata da capigliatura e barba mosse, braccio destro portato al mento mentre il sinistro in posizione avvolgente, nell'atto di sorreggere un oggetto o di aggrapparsi a un qualche elemento di sostegno; abbigliato con un ricco panneggio che lascia scoperto la parte superiore del busto e le gambe, una piegata e l'altra distesa. Il volume e la plasticità del corpo, uniti al senso di movimento trasmesso dalla torsione, guardano alla produzione scultorea del barocco romano.

Nel Carrello

6.500,00€

Nel Carrello
Due disegni di Jean Cocteau
SELECTED
SELECTED
ARARCO0189007
Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

ARARCO0189007
Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

Gouache su carta. Al retro son presenti adesivi di provenienza da Asta Sotheby's con il nome dell'artista e il titolo originale "Three faces eight leaves". Si tratta di due disegni simili, con lo stesso soggetto seppur con piccole differenze, e colorati con tecniche diverse. Jean Cocteau fu artista poliedrico: scrittore, drammaturgo, commediografo, si dilettò anche di arti visive, amando sperimentare tutte le avanguardie del suo secolo. Jean Cocteau pubblicò il suo primo libro di disegni nel 1923, a soli 36 anni. In esso il poeta ha ritratto i suoi amici Raymond Radiguet, Pablo Picasso, Erik Satie, Francis Poulenc, ma anche numerose scene di vita quotidiana parigina, i balletti russi di Nijinski, allegorie, caricature, immagini poetiche. Cocteau si rivela un bozzettista pieno di talento, ma soprattutto un artista capace di cogliere l'essenza dei volti, dei comportamenti, delle debolezze umane. Opera in cornice.

Nel Carrello

5.950,00€

Spedizione: Gratis
Nel Carrello