Gustavo Giovannoni
Unione Tipografico - Editrice Torinese

Mobile contenitore con impiallacciatura in larice e particolari in ottone, con vetrina e ante a battente. In buone condizioni generali, presenta qualche sbeccatura sui vetri come visibile in foto.

s.a.
Arti Grafiche Rizzoli e Pizzio

Austria Fine XIX Secolo

Tavolo in mogano e frassino. Piano rotondo allungabile, con gambe richiudibili sottopiano di rinforzo, due allunghe. Meccanismo metallico all'interno della gamba tornita, che serve per regolare l'altezza del piano. Base sagomata con piedi a ricciolo. Austria, fine XIX Secolo.

Italia Primo Quarto XX Secolo

Gruppo di quattro sculture in argento raffiguranti scene giocose di infanti con animali. Base a plinto in malachite. Marchi dell'argento incussi sotto la base. Marchio dell'argentiere non riconoscibile. Grammi 440 circa.

Veduta a Macugnaga 1930

Olio su tavola. Firma, con dedica, data e localizzazione in basso a sinistra. Giuseppe Gheduzzi, artista figlio d'arte, si distinse come paesaggista ma anche per i suoi interni con figure, stalle, negozi di antiquariato insieme a freschi temi orientalisti ed a efficaci paesaggi marini. ricorrenti nella sua produzione, come in quella del fratello Cesare, gli scorci di Macugnaga, località delle Alpi piemontesi. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

Pastelli su cartone. Elegante figura di donna, ritratta mezzo busto, seduta su poltrona. Il dipinto è presentato in cornice dorata coeva, che presenta lievi mancanze e cadute.

Italia XX Secolo

Cestino in argento sbalzato, cesellato e traforato retto da piedini a volute fogliacee. Merchi dell'argento incussi nel cavetto. Grammi 160.

Italia Metà XIX Secolo

Consolle in noce. Cassetto nella fascia sotto piano, gambe tornite. Piano protettivo in vetro. Italia, metà XIX Secolo.

Arnaldo Momigliano
Giulio Einaudi editore

Elegante tavolo, con gambe in Faggio con puntale in ottone, piano in legno impiallacciato teak, impreziosito da filettatura in ottone e bordo di finitura in massello curvato. Discrete condizioni, necessita di restauro.

Vera Pelle

Minibag in pelle martellata rossa, con tracolla a catenella dorata. Organizzata con una tasca esterna e un vano principale, con cerniera, al cui interno si trovano quattro piccole tasche per carte e tessere.

Olio su tela applicata a tavola (si tratta probabilmente di frazione di un dipinto di dimensioni maggiori). In un paesaggio vasto in cui s intravvede un borgo, una pastorella conduce le sue vacche al pascolo. Le tinte degli animali e della figura umana si confondono con quelle della terra, delle case, sotto un cielo pallido per la luce calante del tramonto. L'opera è presentata in cornice in stile.

Lampadario con struttura in alluminio smaltato rosso e diffusore in vetro.

Diego Mesa
FrancoAngeli

La giovinezza prende forma, come orizzonte di possibilità, dalle condizioni materiali, culturali e sociali nelle quali si svolge la transizione verso la vita adulta. Tuttavia sono le scelte e le condotte dei singoli giovani che vivono tali situazioni a rimodulare confini, identità e significati di quest'età nell'interazione con i pari e con gli adulti, negli spazi pubblici come nella vita privata. Partendo da una ricostruzione delle principali tradizioni di ricerca sulla condizione giovanile, il libro presenta un approccio sociologico che intende dar conto della duplice trasformazione nel tempo (morfogenesi) delle strutture della società e delle persone (giovani) nella società. Alla luce di questo modello si propone un'analisi dei mutamenti della giovinezza nel contesto italiano che va dal baby boom alla crisi economico-politico-sociale odierna ed abbraccia i principali ambiti di vita dei giovani: la famiglia, la carriera scolastico-lavorativa, la partecipazione sociale e il loisir. Al fondo, anche i giovani cresciuti nell'Italia della crisi sembrano avere premure simili a quelle delle generazioni precedenti (coltivare amicizie e affetti, divertirsi, avere un'occupazione, perseguire una missione o una passione personale). A cambiare sono piuttosto i modi riflessivi con i quali tali premure sono combinate e mediate con una realtà sociale sempre più incerta e provvisoria.

Seduta girevole con struttura in legno, seduta e schienale in skai nero.

Elegante borsetta firmata Cèline Paris databile anni 60 circa Esternamente è in pelle verniciata lucida nera, internamente in pelle rossa. La tracolla può essere asportata per trasformare la borsa in pochette a mano. Le condizioni sono molto buone: presenta alcuni lievissimi segni che non ne precludono l'utilizzo.

Italia Anni '70

Scultura raffigurante dromedario rivestita in cuoio.

Ugo Ascoli, Costanzo Ranci
Carocci

Lultimo decennio sarà ricordato come il periodo in cui la privatizzazione ha cominciato a penetrare il campo delle politiche di welfare in tutti i paesi europei. Nonostante le aspettative di alcuni, ciò non ha comportato un semplice "ritiro" dello stato, quanto l'affermazione di un nuovo sistema di welfare mix, attraverso cui molte responsabilità pubbliche sono state assunte anche da soggetti privati e della società civile. Il volume, frutto di un lavoro collettivo che ha impegnato un gruppo di ricercatori di sei paesi europei (Francia, Germania, Italia, Norvegia, Regno Unito e Spagna), affronta la grande complessità dei problemi sollevati da queste trasformazioni, prestando particolare attenzione al nuovo ruolo che le organizzazioni nonprofit assumono nel nuovo sistema di welfare mix e alle principali conseguenze sociali e politiche del nuovo assetto. Qual è il ruolo attuale e futuro dello stato' Quali mutamenti sono prevedibili nella società civile' Quali conseguenze ha il welfare mix sui cittadini più deboli'

Taglia L

Giacca firmata Emanuelle Ungaro per la linea Parellèle databile anni 90 circa. E' in lana Bouclè nera, tessuto strutturato con motivo a pois colorati, allacciatura doppio petto con bottoni lavorati. Le misure sono: lunghezza cm 76, girovita cm 92, spalle cm 45.

Iain Chambers
Meltemi

Nato da un incontro di voci diverse, letterarie, storiche, politiche, interdisciplinari, il libro intende rielaborare e rilanciare l'eredità critica di Antonio Gramsci e Edward Said: il primo relegato nell'ombra dall'inerzia della cultura istituzionale, il secondo uno straniero che ha inciso solo in maniera obliqua su tale formazione. Il grande salto effettuato nel pensiero critico occidentale da Gramsci e poi rielaborato da Said è stato quello di capire che la lotta politica, culturale e storica non consiste nel rapporto tra la tradizione e la modernità, ma tra la parte subalterna e la parte egemonica del mondo.

Gérard Bléandonu
Borla

L'importanza dei lavori di Wilfred Ruprecht Bion è eccezionale. Il nome di questo psicoanalista inglese, dovrebbe comparire nelle enciclopedie, al pari di quello di Sigmund Freud e di Melanie Klein, i suoi grandi maestri Vero iniziatore di una psicoanalisi moderna, W.R. Bion ha proposto, a partire dagli anni '50 una “teoria del gruppo” in psicoterapia analitica. Dotato di notevole senso clinico, fa avanzare le nostre conoscenze dei processi della psicosi e riformula l'epistemologia psicoanalitica. Pur divenendo il leader dei kleiniani, W.R. Bion rimane un solitario il cui pensiero non è stato istituzionalizzato in una Scuola, anche se esso si manifesta in una relazione maestro-allievo per un numero sempre crescente di specialisti. L'obiettivo del libro di Gerard Bléandonu è quello di farci scoprire il contenuto e lo stile di quest'opera gigantesca. Più che di una sintesi teorica, quest'opera propone un'analisi basata su un ricco materiale autobiografico che chiarisce il senso della “nebulosa bioniana”, ne mostra lo sviluppo, l'economia e le conseguenze per la psicoanalisi contemporanea.

Jason Mittell
Minimum fax

Come fanno le serie tv di nuova generazione a tenerci incollati allo schermo, spingendoci a guardare dieci puntate di fila e a parlare dei protagonisti come se fossero i nostri amici più cari? Quasi mai per caso, né per l'idea geniale di un solo showrunner, bensì grazie allo sforzo creativo e collaborativo che avviene nella «stanza degli autori». In "Complex Tv" lo studioso di televisione e media Jason Mittell ci accompagna lungo la filiera delle serie, dall'ideazione alla produzione, dalla ricezione del pubblico alla gemmazione dei paratesti. In questo percorso l'autore ci spiega cosa distingue la «televisione complessa» da quella del passato, con particolare attenzione allo storytelling e alle tecniche peculiari del mezzo. Emancipandosi dalla narratologia tramite un linguaggio nuovo e dedicato, esamina tutti i capisaldi di questo formato e i fenomeni a essi associati: dalla rivoluzione apportata dai "Soprano" al successo irripetibile di "Lost", dalla struttura comica complessa di "Arrested Development" e "How I Met Your Mother" fino alla radicale trasformazione di Walter White in "Breaking Bad". "Complex Tv" non si rivolge soltanto agli appassionati: oltre a essere lo strumento che mancava per analizzare questa nuova arte, può rivelarsi prezioso per chiunque voglia scoprire (e magari imparare) i segreti dello storytelling.