Biblioteca Nazionale Centrale. Firenze

Fondation Marguerit et Aime Maeght
Foundation Maeght

Paolo Giulierini, Marialucia Giacco
Mondadori Electa

Riaprono al pubblico, dopo un lungo lavoro di riorganizzazione degli spazi e del percorso espositivo, le collezioni magnogreche del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il catalogo si articola nelle varie sezioni dell'allestimento, ciascuna dedicata sia gli aspetti museografici legati alla formazione dei diversi nuclei collezionistici sia agli aspetti culturali salienti della colonizzazione greca in Italia meridionale, dagli esordi fino alle conquista romana: la definizione del termine Magna Grecia, gli inizi della colonizzazione, l'urbanistica, l'architettura, la religione e culti, le produzioni artigianali, il processo di sannitizzazione e, infine, quello di romanizzazione. Una parte consistente del catalogo è inoltre dedicata alla presentazione e al racconto delle opere esposte, suddivise per temi, contesti di provenienza e ambiti cronologici differenziati. Una messa a punto e un aggiornamento delle problematiche alla luce dei risultati delle più recenti ricerche archeologiche, con testi di Mario Torelli, Pier Giovanni Guzzo, Raimon Graells i Fabregat, Marina Cipriani, Angela Pontrandolfo e altre autorevoli firme.

AA.VV
Skira

Museo di Etnografia di Ginevra
Priuli & Verlucca

Luigi Mallè
Galleria civica d'arte moderna

Franco Bonvicini
Silvana Editoriale

AA.VV.
Giulio Bolaffi editore

s.a.
s.e.

Michele Bertinotti
UBS

Patrizia Piergiovanni
De Luca Editori d'Arte

Dora Favatella Lo Cascio
Eugenio Maria Falcone Editore

Carlo Pirovano
Leonardo International

La pubblicazione presenta una selezione critica del patrimonio artistico mobile della Camera dei deputati riferibile al secolo ventesimo secondo le categorie convenzionali di pittura e scultura: rispetto alla pittura si precisa che sono state inserite anche opere inizialmente rapportabili alla grafica, ma risolte pittoricamente; per quanto riguarda la tecnica plastica si è fatto riferimento solo alle tematiche libere, escludendo dunque le opere celebrative quali i busti.