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ARTE CONTEMPORANEA

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Dipinto di ORAZI
ARARCO0275294

Dipinto di ORAZI

Tête-Paysage 1970 ca.

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Dipinto di ORAZI

Tête-Paysage 1970 ca.

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Il dipinto appartiene alla produzione degli anni dal 1970 al 1977 di ORAZI. In questa fase l'artista abbandona la pittura completamente astratta e in rilievo e ritorna al figurativo, reso però con linee semplificate e distorte. Realizza in particolare la serie detta delle Lignes Circulaires e quella, cui appartiene quest' opera, dei dipinti chiamati Têtes-Paysage, in cui egli crea composizioni che raffigurano misteriose teste umane o di fauni e di figure mitologiche (talora accompagnati da insetti loro compagni): le linee, in questi dipinti, si intrecciano a formare simultaneamente delle composizioni, degli intrecci di corpi, oppure come in quest' opera, nascondono una testa o un viso, spesso "faunesco". L'opera proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Figure di Amanti 1975

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Dipinto di ORAZI

Figure di Amanti 1975

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Il dipinto appartiene alla produzione degli anni '70 di ORAZI. In questa fase l'artista abbandona la pittura completamente astratta e in rilievo e ritorna al figurativo, reso però con linee semplificate e distorte. Realizza in particolare la serie detta delle Lignes Circulaires e quella, cui appartiene quest' opera, dei dipinti chiamati Têtes-Paysage, in cui egli crea composizioni che raffigurano misteriose teste umane o di fauni e di figure mitologiche (talora accompagnati da insetti loro compagni), spesso coppie di amanti che si baciano: le linee, in questi dipinti, si intrecciano a formare simultaneamente delle composizioni, degli intrecci di corpi, spesso in atteggiamento erotico. L'opera proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Figure, 1975 ca.

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Dipinto di ORAZI

Figure, 1975 ca.

Olio su tela. Il dipinto appartiene alla produzione degli anni '70 di ORAZI. In questa fase l'artista abbandona la pittura completamente astratta e in rilievo e ritorna al figurativo, reso però con linee semplificate e distorte. Realizza in particolare la serie detta delle Lignes Circulaires e quella, cui appartiene quest' opera, dei dipinti chiamati Têtes-Paysage, in cui egli crea composizioni che raffigurano misteriose teste umane o di fauni e di figure mitologiche (talora accompagnati da insetti loro compagni), spesso coppie di amanti che si baciano: le linee, in questi dipinti, si intrecciano a formare simultaneamente delle composizioni, degli intrecci di corpi. Qui si intuiscono alcune figure, umane e animali, probabilmente mitologiche, impegnate in un intreccio erotico. L'opera proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
ARARCO0275292

Dipinto di ORAZI

Composizione 1933

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Dipinto di ORAZI

Composizione 1933

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Sul retro presente parziale etichetta della Galleria Pesaro di Milano. L'opera appartiene al primo periodo dell' artista francese ORAZI (nome che voleva scritto in maiuscolo), periodo ancora legato alla pittura figurativa, influenzata dalle avanguardie storiche in particolare dal post- impressionismo; già in questa prima fase la ricerca sul colore ha un posto dominante nella rappresentazione di personaggi ed oggetti. In questa composizione i colori rosso e blu dei libri, dell'etichetta della bottiglia, della piuma, spiccano sulle cromie tenui e omogenee degli altri oggetti, tra i quali il mascherone in pietra domina l' emicampo sinistro. L'opera proviene dalla famiglia d'origine dell'artista. È presentata in cornice in stile.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Scena con Figure 1950 ca.

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Dipinto di ORAZI

Scena con Figure 1950 ca.

Olio su tela. Essa appartiene ad un gruppo di opere dette Jeux de Symboles, creata dal 1945 al 1950 circa, in cui la pittura dell' ORAZI si avvia verso la produzione della cosiddetta Peinture du Mouvement, caratterizzata dal lavoro sugli effetti dinamici del corpo umano (e degli animali) in movimento, enfatizzati dalla forza del colore. Il colore domina questa scena, colore forte, acido, sgargiante, che delinea figure umane e animali quasi geometriche, dai contorni marcati e netti, in cui paiono riconoscersi due etnie diverse a confronto. La tela presenta piccole cadute di colore. PRviene da collezione della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Lo Scialle Ritratto di Donna Messicana 1950 ca.

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Dipinto di ORAZI

Lo Scialle Ritratto di Donna Messicana 1950 ca.

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Il pittore francese ORAZI nel1955 prima e poi nel 1956-57 soggiornò in Messico, che costituiva un mondo eccezionalmente attrattivo per intellettuali e artisti di allora. Lo scenario naturale, i costumi e le tradizioni della popolazione locale furono i temi che confluirono nella serie di dipinti denominata Peintures sur le Mexique, paesaggi, composizioni e ritratti senza cedimento verso il gusto per l'esoticità, con un lavoro estremamente curato sul colore per rappresentare, senza descrittivismo, gli elementi della natura e le figure di uomini e donne, già proiettati verso l'astrattismo. Tale serie pittorica, composta da 35 pezzi, fu poi esposta nel 1957, al suo ritorno in Francia, presso la Galleria Vendôme di Parigi. Il dipinto proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Ritratto di Donna 1951

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Dipinto di ORAZI

Ritratto di Donna 1951

Olio su tela. Firmato e datato in basso a sinistra. La data dell' opera colloca quest' opera nel periodo in cui ORAZI già si stava proiettando verso una pittura meno realistica, realizzando un ritratto connotato da tratti fisionomici molto marcati, quasi geometrici, e una cromia che gioca sulla variazione di un' unica gamma di colore. La figura ritratta è quella di duna donna anziana, appartenente al mondo contadino.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Figura di Contadina Messicana 1956

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Dipinto di ORAZI

Figura di Contadina Messicana 1956

Olio su tela. Firmato e datato 1956 in basso a sinistra. Il pittore francese ORAZI nel 1955 prima e poi nel 1956-57 soggiornò in Messico, che costituiva un mondo eccezionalmente attrattivo per intellettuali e artisti di allora. Lo scenario naturale, i costumi e le tradizioni della popolazione locale furono i temi che confluirono nella serie di dipinti denominata Peintures sur le Mexique, paesaggi, composizioni e ritratti senza cedimento verso il gusto per l'esoticità, con un lavoro estremamente curato sul colore per rappresentare, senza descrittivismo, gli elementi della natura e le figure di uomini e donne, già proiettati verso l'astrattismo. Tale serie pittorica, composta da 35 pezzi, fu poi esposta nel 1957, al suo ritorno in Francia, presso la Galleria Vendôme di Parigi. Il dipinto proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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Dipinto di Luca Caccioni
ARARCO0273457

Dipinto di Luca Caccioni

Nudo

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Dipinto di Luca Caccioni

Nudo

Tecnica mista su carta. In basso la firma e il titolo dell' opera. Caccioni, artista che è nato, si è formato e vive tuttora a Bologna, è uno dei protagonisti di una generazione che è giunta ormai ad una definitiva maturazione linguistica e occupa uno spazio di rilievo all'interno del panorama artistico contemporaneo. La sua ricerca utilizza principalmente materiali inconsueti come gli acetati, il pvc e, più recentemente, fondali scenici di opere teatrali dell'Ottocento, sui quali interviene dipingendo forme tratte da una memoria personale e dalle suggestioni provenienti da culture e periodi storici diversi. Elemento ricorrente nell'opera di Luca Caccioni è la scrittura, segno autosignificante che disegna l'opera ed è capace di raccontare pensieri; lavorando per sovrapposizione, le immagini sono costruite per addizione o sottrazione del colore sui vari supporti. Opera in cornice.

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Dipinto di Luca Caccioni
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Dipinto di Luca Caccioni

Segnali 1991

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Dipinto di Luca Caccioni

Segnali 1991

Tecnica mista su carta. In basso a sinistra il titolo. Al retro timbro dell'artista con il titolo, la data e la firma. Caccioni, artista che è nato, si è formato e vive tuttora a Bologna, è uno dei protagonisti di una generazione che è giunta ormai ad una definitiva maturazione linguistica e occupa uno spazio di rilievo all'interno del panorama artistico contemporaneo. La sua ricerca utilizza principalmente materiali inconsueti come gli acetati, il pvc e, più recentemente, fondali scenici di opere teatrali dell'Ottocento, sui quali interviene dipingendo forme tratte da una memoria personale e dalle suggestioni provenienti da culture e periodi storici diversi. Elemento ricorrente nell'opera di Luca Caccioni è la scrittura, segno autosignificante che disegna l'opera ed è capace di raccontare pensieri; lavorando per sovrapposizione, le immagini sono costruite per addizione o sottrazione del colore sui vari supporti. Opera in cornice.

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Dipinto di Luca Caccioni
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Dipinto di Luca Caccioni

Studio 1993

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Dipinto di Luca Caccioni

Studio 1993

Tecnica mista su carta. Al retro, la firma dell' artista, il titolo, la data e una dedica ad amico. Caccioni, artista che è nato, si è formato e vive tuttora a Bologna, è uno dei protagonisti di una generazione che è giunta ormai ad una definitiva maturazione linguistica e occupa uno spazio di rilievo all'interno del panorama artistico contemporaneo. La sua ricerca utilizza principalmente materiali inconsueti come gli acetati, il pvc e, più recentemente, fondali scenici di opere teatrali dell'Ottocento, sui quali interviene dipingendo forme tratte da una memoria personale e dalle suggestioni provenienti da culture e periodi storici diversi. Elemento ricorrente nell'opera di Luca Caccioni è la scrittura, segno autosignificante che disegna l'opera ed è capace di raccontare pensieri; lavorando per sovrapposizione, le immagini sono costruite per addizione o sottrazione del colore sui vari supporti. Opera in cornice.

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Dipinto Falso d'Autore Firmato Rognoni
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Dipinto Falso d'Autore Firmato Rognoni

Visione Fantastica con Figure

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Dipinto Falso d'Autore Firmato Rognoni

Visione Fantastica con Figure

Olio su tela. In basso a destra compare la firma del pittore Franco Rognoni, ma l'opera non è stata riconosciuta come autentica dall' Archivio dell' artista. Ben riprende peraltro lo stile pittorico del Rognoni, caratterizzato da figure, sia gli uomini che case disegnate in nero con pochi precisi tratti, e riempite poi di colore che sfuma nello sfondo. Nella tela compare, una elegante figura maschile che si appoggia con fare impassibile e indifferente alla ringhiera fiorita di una terrazza affacciata su un città; sotto di lui, in basso a sinistra, sbuca un altro volto (lo stesso uomo ?) che calza un elmetto militare ed è collocato su uno sfondo cittadino più cupo, meno solare: che sia l'uomo in guerra a ricordare il tempo di pace o viceversa, è evidente comunque il richiamo alla alternanza nella vita di pace e guerra, di serenità e dramma. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Paolo Patelli
ARARCO0271791

Dipinto di Paolo Patelli

Senza Titolo 2003

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Dipinto di Paolo Patelli

Senza Titolo 2003

Tecnica mista su carta. Firmato e numerato al retro. Esemplare N. 40 di edizione di 350, di cui le prime 50 copie numerate e firmate dall'artista. Tali opere sono state realizzate in allegato al Catalogo della 1040 mostra della Galleria del Cavallino -Venezia, tenutasi nell 'ottobre 2003 e dedicata alle opere di Paolo Patelli, come da indicazioni al colophon della brochure, ove si trova ulteriore firma dell'artista e dedica. Paolo Patelli, artista di origini istriane, esprime la gioia di dipingere, creando lavori che sono arricchiti dalla sua passione per la musica. Lo spirito ritmico dello stile dell'artista cattura i movimenti traslandoli in un linguaggio visuale che rompe gli schemi dei modelli artistici tradizionali, rendendo visibile ogni linea ed ogni pennellata lasciando un'ampia esposizione della superficie cartacea.

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Pannello Scultura con Composizione Astratta
ARARCO0272036

Pannello Scultura con Composizione Astratta

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Pannello Scultura con Composizione Astratta

Lastra di rame brunito e lavorato, con decori a macchie più chiare, sbalzi e fori, montato su pannello di compensato tinto di rosso.

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Pannello Scultura in Rame e Ottone Anni  70
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Pannello Scultura in Rame e Ottone Anni 70

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Pannello Scultura in Rame e Ottone Anni 70

Pannello in rame e ottone, lavorato a figure geometriche irregolari. Ispirato alle opere dello scultore e pittore Lino Bersani (Genova 1935). Montato su pannello ligneo laccato bianco.

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Bassorilievo Composizione Astratta Anni  70
ARARCO0272034

Bassorilievo Composizione Astratta Anni 70

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Bassorilievo Composizione Astratta Anni 70

Bassorilievo in legno, stoffa e tempera bianca, evocante un Crocifisso stilizzato. Montato su pannello e presentato in teca.

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Mobile animato Enrico Baj
SELECTED
SELECTED
ARARCO0206630

Mobile animato Enrico Baj

Realizzato da Stefano Bini

Telefona
Scultura in Bronzo di Gino Masciarelli
ARARCO0248107

Scultura in Bronzo di Gino Masciarelli

Volo d'Anatre

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Scultura in Bronzo di Gino Masciarelli

Volo d'Anatre

Scultura in bronzo. Firma incussa sulla base. Gino Masciarelli, scultore d'origine abruzzese ma che ha vissuto nel milanese, dopo aver lavorato anche presso il Centro Sperimentale di Ricerca Scientifica “F. Marinotti” in Lombardia, occupandosi di ripresa cinematografica ad alta frequenza, imparò a cogliere in molte sue opere l'instabilità dei corpi in movimento e la dissoluzione della materia nello spazio. Nelle sculture "Gruppi umani" e "Voli " - alla cui serie appartiene l'opera qui presentata-, si può osservare il dinamismo del volo quasi fosse una sequenza fotografica. Ha detto lo stesso artista :" “Solo 8 secondi impressionavano 300 metri di pellicola, lo scopo era rallentare quello che l'occhio umano non può vedere, volevo catturare il movimento e la proiezione di questi secondi durava un paio d'ore” .

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Dipinto di Mario Previ
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Dipinto di Mario Previ

Il Taglialegna 1980

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Dipinto di Mario Previ

Il Taglialegna 1980

Olio su vetro. In basso a sinistra presenti la firma e la data, accompagnate dal simbolo dell'artista, la figurina stilizzata di un uomo in carrozzina. E' un'opera su vetro del pittore Mario Previ, che dall'età di diciotto anni vive e dipinge su una carrozzina, per una tetraplegia conseguente ad un tuffo nel suo Taro. Ha detto di sè :" Il mondo, il passare del tempo, da questo punto di vista (la sedia a rotelle) insegnano tante cose. Impari a svegliarti ogni mattina con uno scopo, anche se il tuo corpo è dolente, se ogni gesto genera sofferenza e dipendi dagli altri e mollare potrebbe essere una soluzione facile. E invece, l'arte, la pittura, insieme alla serenità del mio mondo, degli amici, mi danno un'energia incredibile. Mi hanno salvato, dandomi la forza di vivere". Nel 1974, tre anni dopo l'incidente, ispirato da una trasmissione televisiva sui pittori naif jugoslavi, in particolare dalle opere su vetro di Mijo Kovacic, Previ inizia a dipingere e ad imparare l'arte della pittura su vetro da autodidatta, fino ad arrivare a farsi conoscere ed apprezzare per i suoi dipinti. Nei suoi naif Mario Previ racconta una realtà ormai quasi scomparsa, storie reali se pur in tono fiabesco, fa rivivere tradizioni perdute, spaccati di vita appartenuta ad altre generazioni, quelle della civiltà contadina (da cui peraltro lui proviene), ma ciò che più emerge dalle sue visioni sono le “forë”, quelle che si potevano ascoltare un tempo nei “firossi”, le serate tradizionali delle frazioni del parmense dedicate al ritrovarsi per raccontare aneddoti, racconti e curiosità storiche, spesso di fronte al fuoco del caminetto, quando fuori c'era freddo e nevicava. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto naif di Mario Previ
ARARCO0241617

Dipinto naif di Mario Previ

Il falò sotto la nevicata, 1979

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Dipinto naif di Mario Previ

Il falò sotto la nevicata, 1979

Olio su vetro. In basso a destra presenti la firma e la data, accompagnate dal simbolo dell'artista, la figurina stilizzata di un uomo in carrozzina. E' un'opera su vetro del pittore Mario Previ, che dall'età di diciotto anni vive e dipinge su una carrozzina, per una tetraplegia conseguente ad un tuffo nel suo Taro. Ha detto di sè :" Il mondo, il passare del tempo, da questo punto di vista (la sedia a rotelle) insegnano tante cose. Impari a svegliarti ogni mattina con uno scopo, anche se il tuo corpo è dolente, se ogni gesto genera sofferenza e dipendi dagli altri e mollare potrebbe essere una soluzione facile. E invece, l'arte, la pittura, insieme alla serenità del mio mondo, degli amici, mi danno un'energia incredibile. Mi hanno salvato, dandomi la forza di vivere". Nel 1974, tre anni dopo l'incidente, ispirato da una trasmissione televisiva sui pittori naif jugoslavi, in particolare dalle opere su vetro di Mijo Kovacic, Previ inizia a dipingere e ad imparare l'arte della pittura su vetro da autodidatta, fino ad arrivare a farsi conoscere ed apprezzare per i suoi dipinti. Nei suoi naif Mario Previ racconta una realtà ormai quasi scomparsa, storie reali se pur in tono fiabesco, fa rivivere tradizioni perdute, spaccati di vita appartenuta ad altre generazioni, quelle della civiltà contadina (da cui peraltro lui proviene), ma ciò che più emerge dalle sue visioni sono le “forë”, quelle che si potevano ascoltare un tempo nei “firossi”, le serate tradizionali delle frazioni del parmense dedicate al ritrovarsi per raccontare aneddoti, racconti e curiosità storiche, spesso di fronte al fuoco del caminetto, quando fuori c'era freddo e nevicava. L'opera è presentata in cornice.

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Opera di Cioni Carpi
ARARCO0202973

Opera di Cioni Carpi

Abbiamo creato Atipici Sistemi 1963/74

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Opera di Cioni Carpi

Abbiamo creato Atipici Sistemi 1963/74

Serigrafie e foto. L'opera è composta da tre cartoni serigrafati (in scatola di cartone) con il testo in inglese (titolo in originale "We have created atypical systems") e da sei foto che ritraggono l'artista, incorniciate singolarmente. Al retro delle tre serigrafie in inglese, numerate in progressione, sono presenti il numero di edizione 13/15, la data 1974 e la firma dell'artista; accompagnano anche tre serigrafie non firmate con il testo in italiano. Cioni Carpi, artista milanese, impegnato nell'arte di matrice concettuale e minimalista, si produsse in lavori in cui l'immaginazione, la sensibilità, l'estro espressivo erano fondamentali. La sua creatività si esplicò anche nella fotografia, nelle installazioni, nel video, nel disegno, nella scrittura, nel libro d'artista, oltre che nella pittura. Le dimensioni segnalate sono quelle della singola cornice.

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Due disegni di Jean Cocteau
SELECTED
SELECTED
ARARCO0189007

Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

ARARCO0189007
Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

Gouache su carta. Al retro son presenti adesivi di provenienza da Asta Sotheby's con il nome dell'artista e il titolo originale "Three faces eight leaves". Si tratta di due disegni simili, con lo stesso soggetto seppur con piccole differenze, e colorati con tecniche diverse. Jean Cocteau fu artista poliedrico: scrittore, drammaturgo, commediografo, si dilettò anche di arti visive, amando sperimentare tutte le avanguardie del suo secolo. Jean Cocteau pubblicò il suo primo libro di disegni nel 1923, a soli 36 anni. In esso il poeta ha ritratto i suoi amici Raymond Radiguet, Pablo Picasso, Erik Satie, Francis Poulenc, ma anche numerose scene di vita quotidiana parigina, i balletti russi di Nijinski, allegorie, caricature, immagini poetiche. Cocteau si rivela un bozzettista pieno di talento, ma soprattutto un artista capace di cogliere l'essenza dei volti, dei comportamenti, delle debolezze umane. Opera in cornice.

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Bill Davis
ARARCO0114448

Bill Davis

Serratura Indiscreta 2019

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Bill Davis

Serratura Indiscreta 2019

Tecnica mista: opera su plexiglas con inserti in tessuto e rifiniti con oli. Firmato e datato al retro. L'artista dice di sè: 'E' il grande amore per l'arte che mi ha spinto a concretizzare emozioni e visioni coloristiche che da sempre vivevano nella mia vivace immaginazione. Suggestioni che derivano da varie influenze pittoriche che ho rivisitato in una personale interpretazione'.

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Bill Davis
ARARCO0114449

Bill Davis

Omaggio a Nannarella 2017

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Bill Davis

Omaggio a Nannarella 2017

Tecnica mista: su base di legno, vernici sgocciolate e carta. Firmato e datato al retro. L'artista dice di sè: "E' il grande amore per l'arte che mi ha spinto a concretizzare emozioni e visioni coloristiche che da sempre vivevano nella mia vivace immaginazione. Suggestioni che derivano da varie influenze pittoriche che ho rivisitato in una personale interpretazione".

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