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17 cm 180 cm

20 cm 202 cm

1 cm 43 cm
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ARTE, DIPINTI, QUADRI E SCULTURE ANTICHE E CONTEMPORANEE - pagina 2

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Gruppo di quattro Foto di Eva Barrett
ARARNO0236829

Gruppo di quattro Foto di Eva Barrett

Ritratti di Bambini 1930

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Gruppo di quattro Foto di Eva Barrett

Ritratti di Bambini 1930

Fotografie ritoccate a pastelli. Firmate in basso a destra. Al retro di tre di esse la data 11 novembre 1930. E' proposta una sequenza fotografica del ritratto di tre bambini, che cambiano leggermente la posa o l'espressione. Sono opera della fotografa britannica Eva Barrett che, dopo una prima esperienza come pittrice, decise di dedicarsi alla fotografia, pensando che "fosse meglio essere una fotografa di prim'ordine che una [pittrice] di seconda qualità". Trasferitasi a Roma nel 1913, stabilì qui il suo laboratorio. Pittorialista, con una macchina di piccole dimensioni, Eva Barrett creò un proprio metodo fotografico che ricordava gli schizzi dei disegni: applicava pochi leggerissimi tratti di matita riuscendo a realizzare immagini sottotono ma dai neri particolarmente densi, mantenendo così le caratteristiche della fotografia e del ritratto. In questo modo ebbe notevole successo e la sua carriera decollò. Eva Barrett fotografò la famiglia reale italiana, le mogli e i figli di ambasciatori stranieri, nonché ricevette numerose commissioni dai reali europei in Belgio, Svezia, Grecia. I quattro ritratti sono presentati in cornici in stile.

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Dipinto con Scena di Genere
ARAROT0233383

Dipinto con Scena di Genere

L'Annuncio della Sconfitta a Waterloo

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Dipinto con Scena di Genere

L'Annuncio della Sconfitta a Waterloo

Olio su tela. Scuola francese del XIX secolo. La scena, ambientata nella povera camera da di un anziano veterano di guerra, che piange nel suo letto, vede i familiari comunicargli la triste notizia della sconfitta di Waterloo, come si deduce dal foglio di giornale tra le mani della donna, su cui spicca il nome della storica località ove fu sconfitto definitivamente Napoleone Bonaparte. La tela presenta segni di restauri precedenti, in particolare è ben visibile il rattoppo in corrispondenza della figura femminile. E' presentato in cornice di inizio '900.

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Soggetto Storico
ARAROT0132005

Soggetto Storico

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Soggetto Storico

Olio su tela. Metà XIX secolo. La grande scena racconta un episodio storico, non identificato, ambientato in periodo rinascimentale, in cui un arcivescovo ascolta la supplica di un giovanetto in arme, accompagnato dalla madre, che sostiene la sua supplica. L'ambientazione è all'interno del salone di ricevimento dell'alto prelato, presumibilmente nel palazzo vescovile, che dalla loggia sullo sfondo si affaccia sul Duomo, di cui si intravvede la cupola; il vescovo è circondato dai suoi sottoposti e da guardie, mentre persone diverse del popolo assistono. Particolare è la presenza dell'uomo seduto in primo piano a sinistra, che guarda verso lo spettatore e indica la scena, come se la stesse raccontando. L'atmosfera è giocata sui contrasti tra luci e ombre, tra i colori vivaci dei personaggi dominanti rispetto ai toni spenti e soffusi delle figure di contorno, che tendono letteralmente a sparire nell'ombra ai limiti della scena. L'opera rientra in quell'ampia produzione ottocentesca che si rifaceva al soggetto storico o letterario, riproponendolo in chiave romantica. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in importante cornice della seconda metà dell' 800, con mancanze.

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Dipinto di Hercules Sanders
ARARPI0220300

Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

Olio su tela. Sulla botte in basso a sinistra è presente la firma H.Sanders. La scena, ambientata in esterno in una via di una città fiamminga, con il canale di sfondo sulla sinistra, vede in primo piano una venditrice di ortaggi dietro il suo banchetto, che è allestito con una variegata composizione di ortaggi invernali, una natura morta composta da cavolfiori, verze, carote, pannocchie; al fianco della donna, un passante che porta in spalla un arpione, le sta offrendo dei pesci, evidentemente il frutto del suo pescato che vuole vendere. L' ambientazione fa pensare ad Amsterdam, città ove nacque e visse il pittore olandese Hercules (o Herkules) Sanders, che si affermò prevalentemente come ritrattista, ma di cui è nota una scena di genere in interno, attualmente presso il Detroit Institute of Arts, datata 1647 e intitolata "Donna che pulisce il pesce", la cui figura femminile molto somiglia alla venditrice dell'opera qui presentata. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Scultura Angelo Reggivaso Barocco
SELECTED
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ARARAR0214259

Scultura Angelo Reggivaso Barocco

Lombardia Inizio XVIII Secolo

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Scultura Angelo Reggivaso Barocco

Lombardia Inizio XVIII Secolo

Scultura di angelo reggivaso barocco in legno di tiglio intagliato e completamente ridipinto di nero in epoca successiva, Lombardia inizio XVIII secolo. La figura, abbigliata con veste ornata da lambrecchini, è posta su basamento sorretto da quattro piedi ferini. Gli assaggi eseguiti hanno riportato alla luce le cromie originali.

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni
ARARPI0209156

Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

Olio su tela. L'episodio biblico raffigurato si riferisce alla storia di Daniele, il profeta alla corte di re Dario il Medo che, per aver pregato il suo Dio, venne condannato ad essere gettato nella fossa dei leoni. Ma Dio salvò Daniele, mandando un angelo a chiudere le fauci delle belve, e il re graziò Daniele facendo invece condannare chi lo aveva denunciato. Il soggetto è stato più volte raffigurato nell'arte, per il fascino legato alla storia ma anche per il suo sapore esotico per la presenza delle belve; in particolare si ricorda la versione di Rubens del 1615, ove il profeta è raffigurato, nudo nella fossa sottoterra, mentre prega ardentemente, circondato da una folla di leoni feroci. L'opera qui presentata propone invece una versione centrata sul dialogo tra il profeta e l'angelo, che si fronteggiano spiccando con i colori vividi delle loro vesti sullo sfondo scuro di una prigione; c'è un solo leone, accucciato mansuetamente ai piedi dell'angelo, e prevale quindi la dimensione spirituale e salvifica dell'evento biblico. Secondo il famoso storico dell'arte Maurizio Marini specialista nella pittura di Caravaggio e dell'arte barocca, che aveva avuto anni fa l' occasione di visionare il dipinto, l'opera potrebbe essere attribuibile ad Antonio Maria Vassallo (1620 -1664) per le scelte compositive e cromatiche. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato con cornice listello.

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Due disegni di Jean Cocteau
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Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

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Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

Gouache su carta. Al retro son presenti adesivi di provenienza da Asta Sotheby's con il nome dell'artista e il titolo originale "Three faces eight leaves". Si tratta di due disegni simili, con lo stesso soggetto seppur con piccole differenze, e colorati con tecniche diverse. Jean Cocteau fu artista poliedrico: scrittore, drammaturgo, commediografo, si dilettò anche di arti visive, amando sperimentare tutte le avanguardie del suo secolo. Jean Cocteau pubblicò il suo primo libro di disegni nel 1923, a soli 36 anni. In esso il poeta ha ritratto i suoi amici Raymond Radiguet, Pablo Picasso, Erik Satie, Francis Poulenc, ma anche numerose scene di vita quotidiana parigina, i balletti russi di Nijinski, allegorie, caricature, immagini poetiche. Cocteau si rivela un bozzettista pieno di talento, ma soprattutto un artista capace di cogliere l'essenza dei volti, dei comportamenti, delle debolezze umane. Opera in cornice.

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Dipinto di Riccardo Pellegrini
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Dipinto di Riccardo Pellegrini

Scorcio di Mandello Lario 1909

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Dipinto di Riccardo Pellegrini

Scorcio di Mandello Lario 1909

Olio su tela. Firma e localizzazione (Mandello) in basso a sinistra. Al retro ulteriore firma, data e il titolo per esteso. Riccardo Pellegrini, pittore milanese, fu allievo di Domenico Morelli e si formò nel clima del romanticismo. Fu paesaggista e pittore di genere, ma realizzò anche pregevoli nature morte, dagli accesi colori e dal disegno preciso e realistico. La sua produzione paesaggistica attinse ai vari luoghi che visitò e visse, in Italia e all'estero, soprattutto in Spagna e Francia. In questo paesaggio, Pellegrini propone uno scorcio della montagna che sovrasta la località sulle rive del lago di Como: una montagna brulla e spoglia, seppur abitata, con la baita sul cucuzzolo e una figurina femminile che riempie i secchi al rivo d'acqua che scorre tra le rocce; i colori sono quelli delle brume invernali, divisi quasi trasversalmente tra i grigio-azzurri della parte superiore, con nuvoloni carichi di pioggia che sovrastano le cime dall'altro lato del lago (che si intuisce, senza vedersi), e il verde-marrone della terra che occupa la metà inferiore, con i rami degli alberi spogli protesi a collegare le due metà. La quiete dei monti, titolo dell'opera, ben traspare e pervade l'animo dell'osservatore. Il dipinto è presentato in cornice coeva.

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