Iørn Korzen
Museum Tusculanum

Bob Haak
Harry N. Abrams

Hailed as a landmark book when it was first published in 1984, "The Golden Age" by Bob Haak remains the seminal book on the subject of Dutch painting in the seventeenth century. Justifiably know as the Golden Age, this was one of the most intensely creative periods of artistic activity the world has ever known. Rembrandt, Vermeer, Hals, Ruisdael, and Jan Steen are a few of the more famous great Dutch painters of this era. Yet also painting in Holland at that time were hundreds of artists of merit who specialized in both traditional subjects and those invented to satisfy the demands of the newly liberated Dutch Republic.

The scope of this volume is extraordinary and remains unrivaled by any subsequent publication. This book includes more than 400 Dutch artists, some with one representative work, some with many. Through these extraordinary works, the rich fabric of seventeenth-century Dutch society comes alive: scenes and portraits of men and women in public office; paired husband-and-wife portraits; domestic scenes; outdoor life on Holland's canals, boating in summer and skating in winter; scenes of grand new buildings and of old churches newly whitewashed inside; the look of the land and the seacoast in all weathers. And in sharper focus are the marvelous still-life paintings, from tiny works showing a pit of bread and an oyster to rich displays of game, fruits, and wine; still lifes of fish and of insects; grand arrangements of flowers, often featuring priceless tulips--all of these imbued with the sense of the passing of time, of fading or evanescent beauty. Dutch painting, so full of life and vitality, has haunting overtones of moral and psychological subtlety which readily find echoes in our own world.

Bob Haak's text is a guide through all the Dutch cities and towns where painters were at work. His familiarity with the historical circumstances of their art is remarkably complete, and he understands how Dutch art forged its own pictorial style as the nation forged its independence; how, in their freedom from the patronage of the Catholic Church, Dutch patrons and artists found a new wealth of subjects to enjoy and explore, subjects close to their life yet enriched by their sense of life's pleasures and obligations. And how they invented a painting style to express this, using light, color, and movement with greater freedom than had ever been done before. The text is lavishly illustrated by 1,117 reproductions from the Golden Age, including 74 in full color. For the first time justice is done to the charms and depths of this art, so approachable yet so quietly revolutionary. A bibliography and an index complete this book, designed for all who care for Holland and for the never-ending beauties of its art.

Mobile bar vintage di manifattura italiana del XX secolo composto da banco con struttura in ottone, corpo in legno con impiallacciatura in mogano e legno esotico, vani contenitori a giorno con ripiani sul retro e formelle decorativo sul fronte in formica rossa con bordo in ottone, piano in vetro retro trattato rosso e alzata in cristallo. Vetrina con struttura in ottone, mensola in vetro, contenitore in legno con impiallacciatura in mogano e legno esotico composto da vano a giorno e vetrinetta con interno specchiato e ante scorrevoli in vetro.

Mantova Inizio XVIII Secolo

Ribalta lastronata in noce e radica di noce, fronte a tre cassetti con movimento a balestra. Ribalta celante scarabattolo interno a cinque cassetti, vano centrale a giorno e segreti. Interni e schienale in pioppo, piedi a mensola, bocchette e maniglie in metallo brunito. Mantova, inizio XVIII Secolo.

Olio su tela. Si tratta di copia del' omonimo dipinto di Giulio Cesare Ferrari (1818-1899) realizzato nel 1863 e acquistato dopo pochi anni dalla Pinacoteca dell' Accademia di Bologna. Il dipinto rappresenta una scena del romanzo "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo: Esmeralda, giovane zingara che incanta con la sua bellezza e il suo ballo, viene perseguitata dall'arcidiacono Frollo a causa della sua ossessione, e viene da lui rinchiusa nella torre della Cattedrale parigina, dove però viene aiutata dal gobbo campanaro Quasimodo. Nella scena la giovane donna sta rannicchiata nell'angusta e buia cella in compagnia della sua inseparabile capretta. L'opera appartiene alla corrente pittorica storico-letteraria sviluppatasi nell' Ottocento parallelamente al Romanticismo e al Realismo, e caratterizzata dalla rappresentazione di scene tratte dalla storia e dalla letteratura, spesso con intenti celebrativi e commemorativi. La copia qui proposta, di buona mano e databile poco dopo l'originale, è presentata in cornice in stile di metà '900, coeva al restauro e alla ritelatura dell' opera.

Set di sedie vintage di manifattura italiana anni 60 con struttura in legno di teak, seduta appena rinnovata con imbottitura in espanso e rivestimento in tessuto nei toni del bianco/grigio. Restaurate nei nostri laboratori.

360 x 270 cm

Tappeto Lilian in cotone e lana; nodo grosso. Fabbricazione manuale.

Tomoki Izumi
Panini Comics - Planet Manga

345 x 265 cm

Tappeto Aubusson in cotone e lana, nodo grosso, fabbricazione manuale.

Franco Briatico
Il Mulino

All'indomani della Resistenza Franco Briatico è stretto collaboratore di Mattei e da quella posizione privilegiata vede evolvere il progetto di ricerca che, applicato alla sfruttamento, raffinazione e distribuzione del petrolio e gas naturale, vuole gettare le basi della politica energetica e industriale nel nostro paese. Eni, Agip, Enichen, Snam, Edison, Montedison: nelle vicende della grande impresa quella che si delinea è una storia di rapporti, di intrecci, di collusione, di interessi tra iniziative imprenditoriali, mondo politico, capitale pubblico e capitale privato, una storia fatta anche di momenti torbidi, operazioni spregiudicate, crisi drammatiche, in cui si dà appuntamento tutta la nomenklatura italiana dal dopoguerra ad oggi.

Italia Primo Quarto XIX Secolo

Gruppo di cinque sedie a gondola degli inizi dell'800. Gambe a sciabola posteriormente e mosse sul fronte, schienale dalla tipica forma avvolgente detta a "gondola" con cartella a giorno intagliata. Realizzate in noce con seduta amovibile.

Italia fine XIX secolo

Servante con piano sagomato e modanato da cui partono due colonnine aggettanti che separano l'anta centrale del fronte dalle due vetrine laterali, di cui la destra con vetro ricurvo mancante. Tutta la struttura è impiallacciata in radica di noce e decorata con legno ebanizzato, intarsi di essenze varie e cornice in bronzo. Italia, fine XIX secolo.

AA.VV.
Guida Editori - Fondazione Amelio

Nord Europa Seconda Metà '900

Meridiana da esterno in ferro battuto con targa in ottone con ore a numeri romani.

Italia XX Secolo

Coppia di lanterne in ferro lavorato, smaltato e brunito. Cinque luci, struttura a quattro archi sospesi da catene. Italia, XX Secolo. Peso 5,2 kg

Portavasi vintage con rotelle, struttura in metallo cromato e lati in vetro fumè.

Cintura databile anni '70 '80 in pelle rossa con originale fibbia in metallo che rappresenta una mela.

David Daiches
Garzanti Editore

210 x 135 cm

Tappeto Kazak in cotone e lana; nodo fine. Fabbricazione manuale.

Stefano Parancola, Ashraf Eskandar
Editoriale Delfino

Questo volume non vuole sostituire la medicina tradizionale ma intende fornire al lettore una visione a completamento del beneficio sulla salute psicofisica. Nel libro si fa un percorso di consapevolezza, portando l'attenzione al concetto di benessere e armonia, attraverso la lettura dei Salmi, antiche poesie e canti, che da sempre hanno ispirato i popoli antichi per risvegliare il corpo e la mente dal torpore.

Maria Venturi
Rizzoli Libri

"Bellissima, ma tremendamente sbagliata." Questo pensa Mattia, quando vede Emi per la prima volta. Sorriso malizioso, una cascata di riccioli rosso fuoco, sembra una contraddizione vivente: di giorno fa volontariato e lavora come cameriera, la notte si trasforma in una provocante artista del burlesque. Ma guai ad avvicinarsi: il suo corpo è un'arma che Emi usa per sedurre e abbandonare tutti gli uomini che provano a conquistarla, il solo modo per dimenticare il passato, le violenze e i tradimenti subiti quando era ancora una bambina. Di innamorarsi non è capace, o almeno cosi crede, perché quando il caso le fa incontrare Mattia, il suo cuore indurito all'improvviso si scioglie. Spesso, però, l'amore da solo non basta: ci vogliono impegno e coraggio per far funzionare una storia, e Mattia non è sicuro di averne. Emi per lui è semplicemente troppo - troppo bella, troppo impulsiva, troppo complicata. Non riesce a lasciarla andare, ma neppure a sceglierla davvero. E lei, che potrebbe avere qualsiasi uomo, si ritrova a sfidare il destino, i pregiudizi e il peso dei ricordi per dimostrargli di non essere un errore. Ma l'unico errore da non commettere mai è provare a cambiare chi si ama, ed è solo quando sta per perderla che Mattia si accorge di quanto Emi sia importante per lui: ora lo sa, ora la vede. E per riaverla è pronto a mettere in gioco lutto se stesso.

Riccardo Notarbartolo di Villarosa
Youcanprint Self-Publishing

Chi avrebbe immaginato che gli ometti o cairns (in inglese) potessero avere capacità di suscitare emozioni e meraviglia. In fondo non sono altro che mucchi di sassi. In realtà queste costruzioni segnaletiche hanno forme diversissime e spesso occupano luoghi dove si percepisce energia e sacralità. L'edificazione di questi manufatti è iniziata nella preistoria, probabilmente in epoca anteriore ai megaliti più di 12.500 anni fa. La cosa straordinaria è che la loro costruzione sembra che sia scaturita contemporaneamente in tutto il mondo: dalle Alpi alla Mongolia, dalle Hawai alla tundra Inuit all'estremo nord del Canada. Gli ometti continuano ad essere costruiti anche nella nostra era così bisognosa di indicazioni. In questo volume si è cercato di esaminare gli ometti da punto di vista architettonico, tecnico e storico. Qui troverete le istruzioni su come costruire ometti da pochi sassi alle gigantesche costruzioni falliche dei templi buddisti coreani.

Mario Fortunato
Giunti Editore S.p.A./Bompiani

Le famiglie felici non sono interessanti; quelle complicate sì. Valentino lascia la Calabria da ragazzo, negli anni settanta del Novecento, ma la maturità, che si annuncia con il balenio a sorpresa del rimpianto, lo costringe a voltarsi indietro per misurarsi con la memoria e le memorie del mondo in cui è cresciuto. E quando torna a guardare e ascoltare scopre che se le persone non ci sono più, e spesso non ci sono più da molto tempo, le loro vite sono lì, e chiedono di essere raccontate. Ecco i patriarchi: il vecchio Notaio con i suoi figli accidentali e il Farmacista col suo violino chiuso nell'armadio, due famiglie parallele due rami che s'incrociano nella famiglia nuova dell'Avvocato e della moglie, l'amatissima Tamara che solo lui chiama Mara; la gente del popolo: Ciccio Bombarda l'autista senza patente, Peppo della posta che ha paura dei figli, Rosa e Cicia le pasionarie, Maria-la-pioggia e Maria del Nilo silenziose come tutte le divinità; e poi zie bizzarre e amici immaginari, domestici fedeli e mogli minuscole come bambine, amicizie che durano dalla soffitta di casa al campo di battaglia, ideali irrinunciabili e inconfessate debolezze; e gli oggetti, le automobili, i due piccoli Gauguin appesi nell'ombra. La storia di un mondo borghese che s'intreccia con la storia dell'Italia che intanto cambia in meglio e in peggio; il ritratto affettuoso e spietato di un luogo che è anche un tempo.