Cassettone a ribalta, Roma, secondo quarto XVIII secolo

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Cassettone a ribalta, Roma, secondo quarto XVIII secolo

Codice: ANMORI0061022

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Caratteristiche

Stile:  Barocco (1630-1730)

Epoca:  XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Origine:  Roma, Italia

Essenza principale:  Palissandro

Descrizione

Cassettone a ribalta, costituito da tre cassetti inseriti nel fronte mosso sormontati da un anta a ribalta. Il mobile, costruito con cura architettonica presenta delle lesene traforate e intagliate a riccioli contrapposti , due poste sui montanti frontali a 45 gradi e altre due a metà dei fianchi dove il mobile si allarga attraverso una lievitazione costruttiva. Il mobile è completamente impiallacciato in palissandro e intarsiato sulla superficie in “giallo angiolino” come veniva indicato negli inventari questo legno esotico simile all'acero, i motivi sono fitomorfi ad intreccio tipici della decorazione dell'epoca e presentano visibile la bulinatura che ancora ombreggia e arricchisce l'intarsio. L'anta a ribalta cela uno scarabattolo con 5 cassetti di cui uno mosso centrale ed uno scomparto celante un vano 5 cassetti segreti, l'intera superficie interna è sempre impiallacciata in palissandro con intarsi in giallo angioilino e alcune campiture in negativo, scuro su chiaro. Le parti intagliate del mobile, cornici e riccioli sono ebanizzati, i piedi terminano a mensola frontalmente. Gli interni sono in pioppo e su alcuni fondi dei cassetti si vede traccia di disegni di prova per gli intarsi. Ferramenta sostituita così come le bocchette, in bronzo dorato sono un aggiunta non coeva.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.

Dimensioni (cm):
Altezza: 115
Larghezza: 140
Profondità: 68

Informazioni aggiuntive

Note storico bibliografiche

La struttura del mobile molto architettonica, così come i motivi ad intarsio con questi intrecci, di gusto orientale, sono tipici del gusto tardo barocco romano. Soprattutto negli arredi non da parata e quindi non legati all'intaglio romano, si fa sentire l'influenza degli intarsiatori olandesi , sia nei disegni alla Berrain ma anche nell'uso di legni esotici. Alvar Gonzales Palacios, nel descrivere una ribalta molto simile a questa la colloca nei primi decenni del XVIII secolo, facendo riferimento anche ad un mobile datato 1758 che pur conservando la stessa tipologia di intarsio presenta delle forme già rococò. Il comodino in questione è fortunatamente firmato e datato, Giovan Battista Barnabei 1758. Si presenta a gamba alta e bombato, ma l'intarsio è molto vicino a quello del mobile in esame. Anche Enrico Colle pubblica una ribalta simile ed un inginocchiatoio con lo stesso movimento architettonico e gli stessi motivi intarsiati. Simile per impianto architettonico vi sono poi due mobili a doppio corpo , un trumeau in collezione Colarossi e uno in collezione Pallavicini, quest'ultimo attribuito ipoteticamente alla bottega di Domenico Calcagni, ebanista attivo per i Pallavicini nel 1743. I vari confronti ci spingono a ritenere pertanto che il mobile in esame sia stato realizzato nel secondo quarto del XVIII sec.

Stile: Barocco (1630-1730)

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Il termine deriva dal fonema barrueco spagnolo o barroco portoghese e letteralmente significa "perla informe".

Già intorno alla metà del Settecento in Francia era sinonimo di ineguale, irregolare, bizzarro, mentre in Italia la dizione era di memoria Medievale e indicava una figura del sillogismo, un'astrazione del pensiero.

Si volle identificare questo periodo storico con il termine dispregiativo di barocco, riconoscendovi in esso stravaganza e contrasto con i criteri di armonia e di rigore espressivo cui si intendeva tornare sotto l'influenza dell'arte greco-romana e del Rinascimento italiano.

Barocco, secentista e secentismo furono sinonimi di cattivo gusto.

Per quanto concerne il mobile, libertà ideazionale, necessità di sfarzo e virtuosismo originarono una sinergia destinata a produrre capolavori insuperati.

I materiali dispiegati furono degni di competere con i più strabilianti racconti di Marco Polo: lapislazzuli, malachite, ambra, avorio, tartaruga, oro, argento, acciai, pregiate essenze lignee e altro ancora vestirono gli arredi che per forma e fantasia diedero vita virtualmente alle mille e una notte di molti potenti nostrani.

Tipiche del periodo furono parti portanti o accessorie risolte con motivi a colonna tortile, chiaramente ispirate al baldacchino berniniano di San Pietro, parti a ricco intaglio scultoreo ad altorilievo e finanche a tutto tondo entro un vortice di volute, cartocci e girali, profili curvi e spezzati, cimase agitate da timpani di articolata sagomatura, grembiuline adorne d ornati, mensoloni, contrafforti e quant'altro d'uopo a movimentare forme e strutture.

Il barocco è peraltro il secolo dell'illusionismo: lacche e tempere magre affollano mobili e apparati d'arredo per imitare con la marezzatura effetti di venature marmoree o giochi di venature di radiche pregiate.

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YouTube - Pillole di storia del mobile ep1: il Barocco

Epoca: XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Essenza principale: Palissandro

Sotto il termine Palissandro sono stati accomunati vari legni esotici, duri e pesanti, caratterizzati da una colorazione che varia dal rosa al violetto. La loro provenienza è solitamente da America Latina, India e Africa e sono comunque considerati legni molto pregiati. Fino a tutto il '700 sotto questo nome si indicava anche il bois de violette. In generale, i legni di Palissandro iniziarono a essere importati in Europa a partire dal 1750 e furono dapprima utilizzati per impiallacciature ed intarsi in Inghilterra, affiancati, per contrasto, con legni più chiari. In un secondo tempo, vennero fabbricati interi mobili di pregio sia in Inghilterra, principalmente in stile Regency, sia in Francia, a partire dal periodo Neoclassico.

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