Sedie Osvaldo Borsani

Sedie Osvaldo Borsani

Codice: MODSED0000184

non disponibile

Caratteristiche

Designer:  Osvaldo Borsani

Produzione:  Arredamenti Borsani Varedo

Modello:  P35

Periodo:  1950 - 1959

Paese produzione:  Varedo, Italia

Descrizione

Coppia di sedie; imbottitura in espanso, rivestimento in tessuto. Discrete condizioni, presentano alcuni segni di usura

Condizione prodotto:
Discrete condizioni.

Dimensioni (cm):
Altezza: 80
Larghezza: 54
Profondità: 55

Informazioni aggiuntive

Designer: Osvaldo Borsani

Osvaldo Borsani è stato un architetto e designer italiano. Suo padre, Gaetano Borsani, fu un famoso artigiano in campo della mobilia e suo fratello gemello Fulgencio è stato il suo collaboratore e socio in affari. Ha studiato presso il Politecnico di Milano e dopo aver ricevuto la laurea, entra a far parte dell'azienda di famiglia, Atelier Varedo (poi Arredamento Borsani) come designer di mobili. Per tutto il 1940 e l'inizio del 1950, Borsani produce un ampia rosa di modelli. Particolarmente degno di nota è stato un modello del 1946 di sistema di scaffalatura a muro. Nel 1953, Osvaldo e Fulgenzio fondano la ditta Tecno che, come suggerisce il nome, è famosa per il suo occhio attento alla tecnologia all'interno del Design. Nel 1955, Tecno rilascia uno dei pezzi più noti, la poltrona P40. E 'caratterizzata da bracci in gomma e può assumere 486 posizioni distinte. Altro pezzo famoso è il D70, un divano che ha velocemente raggiunto fama mondiale. Osvaldo Borsani ha agito come unico progettista della società per oltre 30 anni, solo a metà del 1980 altri autori si sono uniti alla ditta. Oggi, Tecno è nota per i suoi mobili innovativi per uffici ed edifici pubblici.
Scopri di più su Osvaldo Borsani con i nostri approfondimenti:
FineArt: Poltroncine 'P35'
FineArt: Divano 'D70'
FineArt: Archivio Borsani

Produzione: Arredamenti Borsani Varedo

La Villa di Varedo progettata dal primo nel 1943 per il padre Gaetano. Qui negli Anni 20 è iniziata la storia della Fabbrica di Mobili Borsani che, nelle mani dei due fratelli, si è trasformata in Tecno, marchio di arredi per ufficio noto per la qualità della manifattura unita all'eleganza del segno. La stessa della casa, tuttora un gioiello dell'architettura moderna paragonabile per importanza e atmosfera a capolavori da poco riscoperti come Villa Necchi Campiglio. La logica con la quale la residenza è stata realizzata è il marchio di fabbrica dei Borsani: l'attenzione dal generale al particolare, dal fuori al dentro. È sempre stato così. A partire dal progetto per una Casa Minima presentato alla Quinta Triennale di Milano nel 1933 quando Osvaldo era studente. la sperimentazione non si limitava al design. Borsani, nella composizione dei suoi lavori, amava coinvolgere grandi artisti inserendo contributi eccellenti: è così che il camino del salotto è stato finito dalle ceramiche di Lucio Fontana o che la grande scala nell%u2019atrio di ingresso ha accolto le sculture metalliche di Agenore Fabbri. E come non citare, a proposito di certi interventi sugli arredi, la collaborazione con il pittore Adriano Spilimbergo? Per l'epoca - va ricordato - non era un fatto così eccezionale: architettura, arte e design erano solite dialogare tra di loro. La villa per certi versi ne è una testimonianza: racconta in forma concreta una delle storie recenti che hanno creato il mito della Brianza: due anime - come i gemelli Borsani- in equilibrio tra unicità quasi artistica e produzione industriale.

Periodo: 1950 - 1959

Sedie Osvaldo Borsani

Codice: MODSED0000184

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