Clues, Myths, and the Hisotircal Method

Carlo Ginzburg
Einaudi

A study of witchcraft and the ritual of the Witches' Sabbath in West European culture. Analyzes the folkloric and mythical strata of the phenomenon, and the appearance of the stereotype of the devilish and anti-Christian Witches' Sabbath in the 15th century, due to investigations and trials of the Inquisition against witches and heretics. Part I (pp. 5-61) discusses frequent cases of persecutions and massacres of Jews in the 14th-15th centuries, accused (along with lepers) of poisoning the wells and spreading the plague as part of a plot to destroy Christianity. Examines the ideological mechanism of the Inquisition's campaign that led to the alleged association of the Jews with lepers, witches, and magicians, and their connection with diabolical forces.

Carlo Ginzburg
Adelphi Edizioni

Voli notturni verso luoghi solitari, rapporti sessuali con il demonio, orge e infanticidi, profanazione della croce e dei sacramenti: per alcuni secoli, tra Quattro e Settecento, l'immagine del sabba affiorò da un capo all'altro d'Europa (e poi in altri continenti, nei paesi colonizzati dagli europei) descritta da donne e da uomini accusati di stregoneria, di fronte a tribunali laici ed ecclesiastici. Confessioni raramente spontanee, più spesso estorte dalla tortura e dalle sollecitazioni dei giudici: ma che cosa si nascondeva dietro l'immagine del sabba? Questo libro ricostruisce una traiettoria secolare in cui l'ossessione di un complotto contro la società, attribuito a gruppi via via diversi (lebbrosi, ebrei, musulmani, eretici e streghe), s'intrecciò a credenze popolari a sfondo sciamanico. Il complotto immaginario prese forma in un territorio limitato, dalla Francia all'arco alpino. L'indagine sullo strato sciamanico trascina chi legge in un immenso spazio eurasiatico, popolato da uomini e da donne, da personaggi del mito e della fiaba. Benandanti friulani, lupi mannari baltici, sciamani siberiani, zoppi e nati con la camicia, divinità notturne signore degli animali, Edipo e Cenerentola, segnano le tappe di un viaggio che si chiude affacciandosi sulle radici antropologiche del raccontare.

Carlo Ginzburg
Feltrinelli

Esiste una verità storica? Gli storici conoscono il passato o si limitano a proiettare in esso le proprie convinzioni, le proprie passioni, i propri pregiudizi? La riduzione della storiografia a retorica, alimentata dallo scetticismo postmoderno, si è incontrata con le posizioni politiche dei movimenti basati su identità etniche o di genere. Chi ha rivendicato la parzialità della conoscenza lo ha fatto richiamandosi all'analisi della conoscenza in termini di potere proposta da Foucault, oppure all'idea che la versione del passato destinata a prevalere sia quella retoricamente più efficace. Entrambe le prospettive derivano da Nietzsche, a cui l'autore contrappone un'altra retorica, quella fondata da Aristotele.

Carlo Ginzburg
Giangiacomo Feltrinelli Editore

Il libro indaga, da punti di vista diversi, le potenzialità cognitive e morali, costruttive e distruttive dello spaesamento e della distanza. Perché una lunga tradizione ha attribuito allo sguardo dell'estraneo - del selvaggio, del contadino, dell'animale - la capacità di svelare le menzogne della società? Perché la riflessione sul mito serve a distanziare la realtà, mentre il mito è spesso uno strumento politico per controllare gli ignari? Perché il Cristianesimo fece propria la proibizione mosaica delle immagini ma favorì da un certo momento in poi la diffusione di immagini devozionali? Perché ricorriamo così spesso a metafore visive come "prospettive" o "punti di vista"?

Carlo Ginzburg
Giulio Einaudi Editore

Questo è un libro rivolto a chi ama la pittura. Attraverso la lettura di uno storico, il Battesimo di Londra, il ciclo di affreschi di Arezzo sulla Leggenda della vera Croce, la misteriosa Flagellazione di Urbino, rivelano le loro implicazioni politiche e religose ignorate dai critici d'arte, attenti per lo più ai fatti di stile. Indizi apparentemente minimi scatenano congetture, esplorazioni archivistiche, colpi di scena narrativi. Ciò che permette una nuova interpretazione di queste opere è la ricostruzione analitica della rete di relazioni entro cui presero forma. Dall'indagine combinata su iconografia e committenti, emerge un'immagine di Piero assai diversa da quella tracciata dalla tradizione.

Carlo Ginzburg
Verlag Klaus Wagenbach

Die drei wichtigsten Aufsätze des »Querdenkers« unter den Historikern: Indizien als historische Methode. Mentalität und Ereignis. Kunst und soziales Gedächtnis. Von Beginn seiner Forschungen an hat Ginzburg nach Auswegen aus dem Dilemma bloßer Gegenüberstellung von »Irrationalismus« und »Rationalismus« gesucht; seine Untersuchung über die »Spurensicherung« in der Wissenschaft ist dafür der sichtbarste (und folgenreichste) Beleg. Diese Spurensicherung beginnt im 19. Jahrhundert mit dem Kunsthistoriker Morelli, der nebensächliche Details erstmals für die Zuschreibung von Gemälden benutzt. Anschließend beschreibt Ginzburg die beiden entscheidenden neuen geschichtswissenschaftlichen Ansätze der neueren Zeit, die Schulen von Marc Bloch und Aby Warburg.

Carlo Ginzburg
Prometeo Libros

Carlo Ginzburg
Feltrinelli Editore

Il 12 dicembre 1969, la bomba di piazza Fontana a Milano. La polizia arresta Pietro Valpreda. Pino Pinelli è convocato in Questura per accertamenti e vola dalla finestra dell'ufficio del commissario Luigi Calabresi. Lotta Continua comincia una campagna contro Calabresi per l'omicidio Pinelli. Il 17 maggio 1972, Calabresi viene ucciso a colpi di pistola. Nel 1988 Leonardo Marino confessa di aver preso parte all'omicidio Calabresi chiamando come corresponsabili: Giorgio Pietrostefani, Adriano Sofri e, come esecutore materiale, Ovidio Bompressi. Inizia così l'odissea dei processi. Lo storico Carlo Ginzburg ha analizzato i documenti in un pamphlet pubblicato da Einaudi nel 1991 e qui riproposto in un'edizione aggiornata.

Carlo Ginzburg
University of California Press

Carlo Ginzburg's brilliant and timely new essay collection takes a bold stand against naive positivism and allegedly sophisticated neo-skepticism. It looks deeply into questions raised by decades of post-structuralism: What constitutes historical truth? How do we draw a boundary between truth and fiction? What is the relationship between history and memory? How do we grapple with the historical conventions that inform, in different ways, all written documents? In his answers, Ginzburg peels away layers of subsequent readings and interpretations that envelop every text to make a larger argument about history and fiction. Interwoven with compelling autobiographical references, Threads and Traces bears moving witness to Ginzburg's life as a European Jew, the abiding strength of his scholarship, and his deep engagement with the historian's craft.

Carlo Ginzburg
Verlag Klaus Wagenbach

Carlo Ginzburg
Gallimard

La 4ème de couv. indique : "Le lecteur familier de Carlo Ginzburg retrouvera dans ces neufs essais ses thèmes de prédilection : le rapport entre morphologie et histoire, le statut du témoignage et de la preuve, les relations, toujours reformulées, du mot et de l'image. Il y retrouvera ses héros culturels : Warburg et Gombrich, Bloch, Auerbach et Spitzer, mais aussi Tolstoï et Proust. Mais comme l'auteur a l'art de varier ses effets, ses cadrages, ses échelles, ses formats, le dépaysement l'emporte sur le sentiment de familiarité, d'autant que ce sont précisément les procédés de l'«estrangement» qui font l'objet du premier essai et les implications cognitives de l'éloignement qui courent à travers tous les autres, consacrés à la notion de mythe, à celle de représentation, à l'attitude à l'égard des images et à la distinction entre les images et les idoles, à la notion de style, aux métaphores de la distance et de la perspective Le dernier essai, qui porte sur une équivoque d'un discours du pape actuel, peut paraître étranger à cet ensemble. Mettant en cause, de proche en proche, les rapports des chrétiens et des juifs avec, en arrière-plan, les effets meurtriers d'un excessif éloignement et d'une tout aussi excessive proximité, il suggère la clé de ces réflexions ou, pour mieux dire, de ces variations sur la distance."

Carlo Ginzburg
Einaudi

Carlo Ginzburg describe el juicio que el Santo Oficio llevó a cabo contra un molinero del siglo XVI. Domenico Scandella, llamado Menocchio, fue declarado culpable de herejía y murió, quemado vivo, en 1601. Con el estudio de los interrogatorios y conocimientos de Menocchio, el libro reconstruye un fragmento de "cultura popular" o "cultura de las clases subordinadas" condenada, en general, al silencio. Impulsor de la microhistoria, Ginzburg ofrece un fresco de un mundo oscuro del que todavía quedan ramificaciones.