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QUADRI E DIPINTI ANTICHI - pagina 2

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Dipinto di Baldassarre D'Anna
ARARPI0270155

Dipinto di Baldassarre D'Anna

Adorazione dei Pastori, 1620 ca.

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Dipinto di Baldassarre D'Anna

Adorazione dei Pastori, 1620 ca.

Olio su tela. Scuola veneta del XVII secolo. Guardando ai modelli diffusi da Jacopo Bassano, il dipinto presenta una scena ricca di figure e di elementi di contorno propri della vita pastorale, elegante ma con una rustica semplicità. I pastori creano con Maria e Giuseppe un cerchio di figure adoranti il Bambin Gesù, cerchio a cui partecipano anche gli animali, il bue e la pecorella, mentre gli angioletti completano la scena volteggiando in alto. L'opera è riconducibile alla produzione di Baldassarre D'Anna, pittore nato a Venezia che si formò presso Leonardo Corona, di cui ripropose la vivezza cromatica e l'istanza chiaroscurale, e lavorò poi a Venezia, in Dalmazia, in Istria e in tutta l'area friulana. Si colloca nella fase migliore dell' artista, tra il 1610 e il 1620, in particolare si ritrovano le stesse caratteristiche e molti personaggi della serie di otto tele realizzate intorno al 1620 per il Santuario delle Grazie di Cordovado in provincia di Pordenone: analoghi sono i colori vividi stesi con campiture nette e panneggi spigolosi, i contorni energici, le fisionomie severe e marcate che si riscontrano tanto nei pastori che nella Madonna inginocchiata. Si ritrovano peraltro nell'opera le note realistiche "alla Bassano", come il cesto di uova da cui fuoriesce un tovagliolo, le architetture prive di qualsiasi monumentalità. Per le sue piccole dimensioni tale tela è riconducibile ad una committenza privata, destinata alla devozione personale o al collezionismo. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice dorata in stile. Il dipinto è corredato di expertise.

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Dipinto Paesaggio con Figure
ARARPI0270014

Dipinto Paesaggio con Figure

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Dipinto Paesaggio con Figure

Olio su tela. Nell' ampio paesaggio classico di stampo nordico, con una folta vegetazione e un fiume torrentizio, sono raffigurate sul sentiero a sinistra tre figure che evocano i personaggi biblici della Fuga in Egitto: un uomo conduce un asinello, su cui siede una donna, avvolta in un manto azzurro, che tiene in braccio il figlioletto. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto Madonna Orante
ARARPI0270017

Dipinto Madonna Orante

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Dipinto Madonna Orante

Olio su tela. Si tratta di copia antica dell'opera di Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato (1609 -1685), oggi conservata alla Galleria Nazionale dell'Umbria (Palazzo dei Priori), che fu precedentemente esposta a lungo nella chiesa di San Severo di Perugia. I modelli di Madonne del Sassoferrato ebbero molto successo e furono pertanto ampiamente copiati e replicati. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti
ARARPI0270019

Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti

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Dipinto Paesaggio con Figure ed Armenti

Olio su tela. Scuola francese della seconda metà del XVIII secolo. Bucolico è questo paesaggio di campagna verdeggiante, che si apre sullo sfondo in campi e montagne azzurrate. In primo piano, presso una imponente fontana costituita da un monumentale basamento marmoreo su cui poggia un vaso ad anfora, un pastore e una pastorella si intrattengono in conversazione, mentre si riposano insieme alla loro mandria di mucche e pecore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata di fine '800.

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Dipinto Ritratto maschile
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Dipinto Ritratto maschile

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Dipinto Ritratto maschile

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. L'uomo, vestito di nero con un colletto bianco, posa davanti ad una mensola su cui poggiano alcuni oggetti: un crocifisso, una campanella, un calamaio, che identificano l'uomo come un magistrato. Il dipinto è stato restaurato e ritelato. E' presentato in cornice in stile.

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Sacra Famiglia con San Giovannino
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Sacra Famiglia con San Giovannino

Bartolomeo Ramenghi, scuola di, prima metà XVI secolo

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Davide e Abigail
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Davide e Abigail

Vincent Malò ,quarto decennio del XVII secolo

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Dal perduto affresco con allegoria dell'Asia
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Dal perduto affresco con allegoria dell'Asia

Andrea Appiani

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Dipinto Scena di Pentimento di un Re
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Dipinto Scena di Pentimento di un Re

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Dipinto Scena di Pentimento di un Re

Olio su tela. Al centro della scena un re si inginocchia in atteggiamento contrito davanti ad un uomo anziano, che si china verso di lui con atteggiamento di benevola accoglienza; all'intorno i soldati del seguito e altri dignitari assistono partecipi e ossequianti. Potrebbe trattarsi dell'episodio biblico del pentimento di re Davide davanti al profeta Natan, che gli ha aperto gli occhi sul suo peccato di concubinato con Betsabea e di omicidio del marito Uria, e gli assicura poi il perdono del Signore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile, composta con elementi antichi, con diverse mancanze.

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Jefte e la figlia, Girolamo Forabosco e aiuti
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Jefte e la figlia, Girolamo Forabosco e aiuti

XVII secolo

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Dipinto con Scena di Battaglia
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Dipinto con Scena di Battaglia

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Dipinto con Scena di Battaglia

Olio su tela. Scuola lombarda della fine del XVII secolo. Scena di una battaglia combattuta in una piana tra le cavallerie di due eserciti nordici. Al centro due cavalieri si stanno affrontando all'arma bianca, mentre intorno a loro c'è chi spara, chi suona la tromba, chi caduto da cavallo implora aiuto; polvere e nuvole sfumano i contorni del paesaggio circostante. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Il Giudizio di Paride
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Dipinto Il Giudizio di Paride

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Dipinto Il Giudizio di Paride

Olio su tela. Il grande dipinto racconta il famoso episodio mitologico del Giudizio di Paride, l'evento che contribuì a scatenare la guerra di Troia. Paride, principe troiano, fu chiamato a dirimere la controversia tra le tre dee Era, Atena e Afrodite, su chi meritasse l'assegnazione del pomo d'oro da assegnare "alla più bella", gettato dalla dea Discordia sulla mensa degli dei. Ognuna delle tre dee promise a Paride una ricompensa in cambio della mela, ed egli scelse Afrodite, che gli aveva promesso la donna più bella del mondo, ovvero Elena la moglie di Menelao, re di Sparta. Nella grande scena Paride è seduto al centro, tra le gambe della dea Afrodite, alla quale tende la mela con il braccio alzato; Afrodite con una mano sta prendendo il pomo, mentre si volta verso l'alto a indicare al dio Cupido, volteggiante sopra di lei, di svolgere il suo incarico. Sulla sinistra le altre due dee danno le spalle, indignate e corrucciate, mentre in alto il dio Mercurio decreta la vittoria di Afrodite, indicandola con il suo bastone, il caduceo simbolo dell' accordo raggiunto, e il dio Cupido, su indicazione di Afrodite, prepara lo strale infuocato con cui farà innamorare Elena di Paride. Completa la scena un putto che dall'alto rovescia da un vaso dell'acqua, forse una sorta di battesimo, ovvero consacrazione della scelta. Le figure, imponenti e fortemente carnali, riempiono la scena in un intreccio di corpi, che con la variazione dei colori degli incarnati - pallidi quelli delle divinità, più acceso quello del principe pastore, (l'unico mortale del fatto!), ma giocati tutti in un' unica gamma cromatica-, realizzano una omogeneità cromatica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Ritratto Maschile
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Dipinto Ritratto Maschile

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Dipinto Ritratto Maschile

Olio su tela. Scuola olandese del XVII secolo. Il giovane nobiluomo, molto serio, si affaccia da una cornice dipinta ovale, su cui appoggia la mano a ostentare l'anello del casato. Il dipinto, già ritelato e applicato su telaio recente, necessita di ulteriore restauro per cadute di colore nella parte dipinta. Presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Trionfo di Bacco
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Dipinto con Trionfo di Bacco

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Dipinto con Trionfo di Bacco

Olio su tela. Il grande dipinto rappresenta il trionfo del dio Bacco, incarnazione del piacere, che ormai ebbro, se ne sta seduto per terra, tenendo tra le gambe un orcio da cui sgorga il vino, mentre intorno a lui diverse Menadi danzano, suonano, e una donna ingioiellata, forse Arianna di stirpe regale, gli getta sul capo petali di fiori; in alto un angelo suona una tromba in segno di festa, mentre in basso a sinistra dormono, accovacciati per terra, due piccoli satiri . L'intreccio dei corpi e la gamma cromatica piuttosto omogenea, che va dagli incarnati rosa pallido delle ninfe al colore rubizzo terroso di Bacco, sfumante nello sfondo anch'esso rossiccio, conferiscono alla scena uniformità ma ampio movimento. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Paesaggio Invernale con Figure
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Dipinto Paesaggio Invernale con Figure

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Dipinto Paesaggio Invernale con Figure

Olio su tela. L'ampia veduta inquadra un paesaggio montano innevato, con un'ampia vallata sotto cime aguzze, nella quale si apre un laghetto; piccole figure di viandanti percorrono il sentiero che parte dal borgo sulla sinistra. Il candore della neve crea un'atmosfera ovattata e luminosa, in contrasto con il cielo scuro di nubi. Il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900.

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Dipinto di Christian Georg Schütz I
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ARARPI0233328

Dipinto di Christian Georg Schütz I

Paesaggio fluviale con Pastorella e Rovine

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Dipinto di Christian Georg Schütz I

Paesaggio fluviale con Pastorella e Rovine

Olio su tela. Firmato " Schütz fecit" sul rudere a destra della pastorella. Christian Georg Schütz il Vecchio cattura un paesaggio idilliaco e sereno, attraversato da un fiume sinuoso e lento; sulla riva destra si ergono alcune rovine architettoniche di strutture classicheggianti, mentre in primo piano, seduta al centro, serena e composta, una pastorella fila la lana mentre sorveglia il suo piccolo gregge di caprette e vacche. Il dipinto è un inno alla natura, dove gli elementi naturalistici, la terra, il cielo, il fiume si incontrano per formare una scena armoniosa ed equilibrata, pervasa di luce rosata, in cui le figure viventi e i resti architettonici si inseriscono con equilibrio e pacatezza. Schütz realizzò soprattutto scorci fluviali del Reno e del Meno, luoghi da lui abitati, e lavorò per importanti committenti tedeschi, nobili e prelati. Il dipinto ha partecipato a diverse aste d'arte. Restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini
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ARARPI0266288

Dipinto di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini

Venditrice di Ciliegie corteggiata e due Suonatori 1720 ca.

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Dipinto di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini

Venditrice di Ciliegie corteggiata e due Suonatori 1720 ca.

Olio su tela. Il dipinto è corredato di expertise dello storico dell'arte dottor Giuseppe Sava. Protagonista della scena di mercato all'aperto è una venditrice di ciliegie, che indossa un vistoso cappello di paglia e siede al fianco di una cesta di tali frutti posata su una panca di legno, a fianco di un cippo su cui poggia la stadera. Con lo sguardo sorridente, quasi ammiccante, rivolto verso lo spettatore, sta accettando le avances dell' uomo che, alle sue spalle, le sta poggiando una mano sulla spalla, con uno sguardo lascivo, mentre due suonatori sulla sinistra improvvisano un concertino. Il gruppo composito e allegro rimanda alla produzione di Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini (1664 -1736), pittore di origini austriache ma lombardo per formazione e stile pittorico, che fu un "cantore di contadini, venditori ambulanti intenti nelle loro occupazioni quotidiane o negli svaghi", specialista di scene di mercato, concertini all'aperto, giocatori di carte, scene di umile vita quotidiana realizzati con ridenti forzature caricaturali e una ricerca dell'effetto comico. Il Cipper attinse questa stile narrativo dal pittore danese detto Monsù Bernardo, a lungo attivo in Italia tra Bergamo e Milano: in particolare da lui derivò la predilezione per le storie quotidiane e i personaggi umili, così come l'indole impertinente di tali personaggi, che cercano l'attenzione dell' osservatore attraverso un sguardo fisso su di lui. Anche in questo dipinto la donna protagonista appunta il suo sguardo malizioso sull' osservatore, sorridendo con complicità e ironia del gioco del corteggiamento di cui i tre uomini la fanno protagonista, sottintendendo un "mercato" che non è più solo quello delle ciliegie. Nella sua expertise il dottor Sava sottolinea le relazioni stilistiche e tipologiche di questo dipinto con altri personaggi del Cipper, a suffragio della attribuzione; è inoltre spiegata l'evoluzione stilistica negli aspetti formali e tecnici delle sue opere - i colori che si schiariscono, con un' evidente predilezione per gli ocra, i nocciola, il verde salvia, tra cui si insinua l'azzurro polvere; i fondali lattiginosi la luminosità più soffusa e il chiaroscuro meno plastico-, evoluzione che consente di collocare l'opera nella sua produzione degli inizi del '700. Il dipinto è stato restaurato e ritelato. E' presentato in cornice antica adattata.

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Dipinto L'attesa della Battaglia
ARARPI0267775

Dipinto L'attesa della Battaglia

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Dipinto L'attesa della Battaglia

Olio su tela. La scena di grandi dimensioni è ambientata all'esterno di una fortezza rocciosa e presenta una guarnigione di soldati che si sta preparando alla battaglia: in primo piano a sinistra, presso un albero, il gruppo dei comandanti a cavallo osserva i lavori e danno gli ordini, mentre le truppe armano i cannoni sugli spalti, preparano rudimentali lance e affilano le armi bianche. I colori sono tersi e spenti, con gradazioni di grigi che passano dal cielo terso con nuvoloni alla fortezza rocciosa, per perdersi nel terreno virando ad un beige sabbioso; spiccano solo alcune divise degli ufficiali, che spezzano l'uniformità cromatica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900.

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure
ARARPI0267163

Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

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Dipinto Capriccio Architettonico con Figure

Olio su tela. Seconda metà del XVIII secolo. Una porzione di una grande struttura architettonica in rovina riempie tutta la scena: un porticato sormontato da una balaustra, invasa da piante, cinge un cortile ove diverse figure popolari si muovono, impegnati nelle loro attività. Un cielo azzurro e luminoso sormonta la struttura e la luce filtra da uno degli archi a creare un gioco di luce e ombre sotto il porticato. Sul retro del telaio è presente un'attribuzione a Gaetano Vetturali (1701-1783), anche se la qualità delle figure appare qui superiore a quelle dell'artista lucchese, affermatosi nel suo territorio per i capricci architettonici di grande impatto scenografico. Il dipinto è presentato in cornice dorata in stile.

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Dipinto di Michiel Caree
ARARPI0262367

Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

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Dipinto di Michiel Caree

Paesaggio con Pastori ed Armenti

Olio su tela. Firmato in basso a destra. In uno splendido paesaggio classico, con colline verdeggianti che si affacciano su un corso d'acqua, ruscello in primo piano che diventa poi un ampio fiume in lontananza, sono inseriti le figure di un pastore ed una pastorella che portano il loro gregge all'abbeverata. Le scene pastorali di questo tipico hanno caratterizzato la produzione dell'artista olandese Michiel Carree, che fu pittore di corte del re di Prussia nei primi decenni del XVIII secolo. Il dipinto, in prima tela, è presentato in cornice dorata coeva, in legno intagliato e dorato.

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Dipinto Cleopatra scioglie una Perla in una Coppa di Aceto
ARARPI0261673

Dipinto Cleopatra scioglie una Perla in una Coppa di Aceto

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Dipinto Cleopatra scioglie una Perla in una Coppa di Aceto

Olio su tela. Scuola romana della seconda metà del XVII secolo. La scena racconta un episodio della storia d'amore tra la regina d'Egitto e il triumviro romano Antonio: Cleopatra, per dimostrare la sua ricchezza e sedurre il bel generale, allestisce un sontuosissimo banchetto, durante il quale sceglie una perla di inestimabile valore e la scioglie nell'aceto, offrendo poi la bevanda, considerata un potente afrodisiaco, ad Antonio. Nel dipinto la regina si sta accingendo a mettere la perla nella coppa: particolare è il nastro cui è legata la perla, che ricorda quello del dipinto omonimo di Carlo Maratta (1625 -1713). Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice lignea di fine '800.

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Louis Dorigny attribuibile a
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Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

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Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

Olio su tela. La grande tela racconta un episodio tratto dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, in cui la giovane Erminia, principessa d'Antiochia segretamente innamorata di Tancredi, assiste al ferimento in duello dell'amato. Spinta dall'amore indossa quindi le armi della guerriera Clorinda, sua intima amica, e di notte esce per raggiungere l'amato Tancredi e curarlo. Ma al campo cristiano un raggio di luce lunare la illumina e, scambiata per Clorinda dalle sentinelle, è costretta ad una fuga precipitosa: capita così in un villaggio abitato da pastori che vivono lontani dalla guerra in uno spazio idilliaco, dove chiede e ottiene di essere ospitata per qualche tempo nella speranza (vana) di dimenticare il suo amore infelice. L'opera, già attribuito a Carlo Loth, è piuttosto rimandabile alla produzione di Louis Dorigny, il pittore parigino che visse a lungo in Italia, a Roma, a Venezia e infine definitivamente a Verona, ove ottenne numerose commesse da veronesi ma anche da committenti veneti e lombardi, estendendo la sua attività di affrescatore da Bergamo sino a Udine. A Verona fin dall'inizio del secolo, le preferenze in campo pittorico andavano verso un linguaggio classicistico complesso nella composizione, ma pacato ed elegante, anche nelle grandi opere decorative. A questa pittura si uniforma il Dorigny, che in questa tela coniuga l'equilibrato classicismo di Simon Vouet (di cui era nipote) con i chiaroscuri appresi a Roma e la pacata eleganza veneta. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Natura Morta con Fiori Uva e Funghi
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Natura Morta con Fiori Uva e Funghi

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Natura Morta con Fiori Uva e Funghi

Olio su tela. Scuola lombarda di fine '600-inizio '700. La ricca composizione propone un grande mazzo di fiori variopinti in un vaso sbalzato, vicino a un ciotola piena di funghi porcini e ad un grappolo d'uva: con diverse intensità di colore, i vari elementi naturalistici emergono dallo sfondo completamente scuro, creando effetti di luci ed ombre. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino
ARARPI0135936

Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

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Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

Olio su tela. Nella bella composizione si vedono, appoggiati su una credenza di legno intarsiato, un cestino colmo di ciliegie, di cui alcune sparse sul piano, e un piatto colmo di ribes rosso, frammisti a foglie e a qualche fiorellino di ciliegio. Sul manico del cesto è appoggiato un cardellino; a incorniciare la composizione, sulla destra un grande mazzo di fiori variopinti in vaso, sulla sinistra un tendaggio rosso. Spiccano i colori vivaci dei frutti, dei fiori e della tenda, mentre il mobile d'appoggio si confonde con lo sfondo scuro, così come l'uccellino, distinguibile dallo sfondo scuro solo per il piumaggio bianco sulle ali e il contorno rosso degli occhietti. L'opera rientra nell' ampia produzione emiliana del XVII secolo di tale tipologia di soggetto, altamente decorativa. Il dipinto, restaurato e ritelato, presenta un cretto marcato e cadute di colore lungo i bordi.

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