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Dipinto Paesaggio con Grotta e Briganti
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ARAROT0301805

Dipinto Paesaggio con Grotta e Briganti

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Dipinto Paesaggio con Grotta e Briganti

Olio su tela. Paesaggio centrato sull' imbocco di un'ampia grotta, all' interno della quale si svolge un agguato di un gruppo di briganti ai danni di una coppia. Sulla cornice è riportata attribuzione a Massimo D'Azeglio: sicuramente l'autore di tale paesaggio guardava ai modi del politico e patriota che fu anche pittore e scrittore, e che spesso dipinse scene rimandanti alla situazione politica e sociale della sua epoca, come poteva essere il problema del brigantaggio. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Un monde disparu
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Un monde disparu

Roman Vishniac
Seuil

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Un monde disparu

Roman Vishniac
Seuil

"""""""La collection de photographies que Vishniac a rapportée de ses périples en Europe orientale dans les années trente constitue un formidable document historique; elle nous livre en effet un regard de dernière minute sur des êtres humains, juste avant que la fureur nazie ne les anéantisse. Dans cette mission qu'il s'était imposée, Vishniac a su se munir d'une rare profondeur de compréhension et de l'amour chaleureux d'un frère. ... """" Edward Steichen"""

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Olio su Tela, Veduta di Frascati
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Olio su Tela, Veduta di Frascati

Achille Etna Michallon, ambito di

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Les Meubles de la Chine
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LIARAQ0301880

Les Meubles de la Chine

Odilon Roche
Librairie des arts decoratifs A. Calavas Editeur

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Il sintomo di Lacan
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Il sintomo di Lacan

Alex Pagliardini
Galaad Edizioni

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Il sintomo di Lacan

Alex Pagliardini
Galaad Edizioni

La psicoanalisi deve toccare il reale, in caso contrario è una farsa, oppure, detto altrimenti, una psicoterapia. Il sintomo di Lacan si misura - in dieci "incontri" che sono altrettante forzature e scomposizioni della stessa domanda - con questo interrogativo: la pratica analitica può toccare il reale? E se sì, quando e in che modo riesce a farlo? Il reale, comunque lo si voglia intendere - come uno dei registri della vita, come esperienza pura, come insopportabile, come esigenza pulsionale acefala, come problema insolubile, come impossibile, come cosa in sé, come realtà grezza, come nuda vita, come evento -, è senz'altro il "punto" sul quale Lacan ha insistito maggiormente nel corso del suo lavoro. Per questo egli ha concepito l'analisi come una prassi nella quale far accadere il reale, nella quale incontrarlo, per consentire all'analizzante di stabilire con esso, anziché patirlo, un diverso rapporto.

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Respinti
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Respinti

Duccio Facchini, Luca Rondi
Altreconomia

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Respinti

Duccio Facchini, Luca Rondi
Altreconomia

I migranti forzati nel mondo sono oltre 100 milioni: sono in fuga da povertà, guerre, violenze, in cerca d'una vita migliore. L'Europa "democratica", Italia compresa, ha però chiuso occhi e frontiere, delegando ai Paesi terzi il "lavoro sporco", rinnegando i diritti umani, disseminando le rotte di ostacoli. Che cos'ha in comune Madina, bambina afghana, con il giovane curdo Abdul o con Awira, donna siriana? Sono tutti "respinti", persone che la ricca Europa ha relegato ai margini dei propri confini e della storia. Questo libro non si limita a spiegare il significato di parole cupe, come "respingimenti", "riammissioni", "confinamenti", ma ricostruisce con pazienza - dati alla mano e storie nel cuore - i tasselli della "strategia" che i Paesi Ue, Italia in primis, hanno adottato, nel silenzio dei media, per difendere le "sporche frontiere" di mare e di terra. La negazione del diritto di asilo, la vergogna dei campi, la violenza costantemente praticata nei confronti di persone inermi, costrette a vivere sospese e in condizioni inumane, a rischiare la vita nelle traversate, tra le dune, le onde, i boschi, la corrente dei fiumi e il filo spinato. Una decisa denuncia delle ipocrisie dei governi e delle istituzioni europee (inclusa l'Agenzia Frontex), pronti ad accogliere gli ucraini, applicando un odioso "due pesi e due misure". Una nota di speranza grazie all'impegno delle Ong e dei "solidali", singoli od organizzati. Con la prefazione di Gianfranco Schiavone e preziosi testi di Caterina Bove, Anna Brambilla, Riccardo Gatti, Maurizio Veglio, Cristina Molfetta. In copertina: Lipa, Bosnia ed Erzegovina, 3 gennaio 2021 Foto di Michele Lapini/Valerio Muscella.

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Borbonese Mini Bag
ABACIN0301169

Borbonese Mini Bag

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Borbonese Mini Bag

Mini bag della storica Maison torinese, nota per l'iconica texture a occhio di pernice, con cui sono stati realizzati alcuni dettagli di questo accessorio, come il manico e i profili in pelle d'agnello. La lavorazione floreale in paillettes e perline, su tessuto in raso rosa, rende la borsa molto elegante. Interno foderato, con tasca. Dust bag in dotazione. Presenta lievissime mancanze di paillettes, quasi impercettibili.

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Dalle suggestioni del Parco alla Grande Festa del Cinema
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Dalle suggestioni del Parco alla Grande Festa del Cinema

Guglielmo Volonterio
Marsilio Editori s.p.a.

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Dalle suggestioni del Parco alla Grande Festa del Cinema

Guglielmo Volonterio
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Il Festival di Locarno (Svizzera) che celebra quest'anno cinquant'anni di attività, è una delle più antiche e note rassegne del mondo, assieme alla Mostra di Venezia e al Festival di Cannes. In particolare ha contribuito alla riorganizzazione del mercato cinematografico europeo dell'immediato dopoguerra, aprendosi anche alle produzioni emarginate e "proibite", soprattutto ai film dei paesi dell'est. L'autore intende avviare una valutazione dei momenti evolutivi e significativi della rassegna, con uno spirito ben distante dalle celebrazioni ufficiali.

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Les Valdôtains à table
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Les Valdôtains à table

Lucienne Faletto Landi
Musumeci Editeur

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Riche et precieuse collection de livres a figures des XV et XVI siecles
LIENBI0283071

Riche et precieuse collection de livres a figures des XV et XVI siecles

Leo S. Olschki
Casa Editrice Leo S. Olschki

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Dipinto con Scena di Naufragio
ARARPI0288183

Dipinto con Scena di Naufragio

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Dipinto con Scena di Naufragio

Olio su tela. La scena ben esprime il pathos drammatico di un naufragio: sotto un cielo carico di nuvoloni scuri, una barchetta sta affondando al largo, mentre la famiglia del pescatore si mette in salvo sulla costa rocciosa, dove si infrangono bianche onde spumeggianti. L' opera è presentata in cornice dorata coeva.

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Dipinto Caino e Abele
ARARPI0287388

Dipinto Caino e Abele

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Dipinto Caino e Abele

Olio su tela. Scuola nord- italiana del XVII -XVIII secolo. La scena biblica ampiamente conosciuta del diverbio tra i due fratelli, figli di Adamo ed Eva, che sfocia poi nel fratricidio di Abele per mano di Caino, è qui raffigurato all' interno di un paesaggio italiano, ricco di vegetazione, con il complemento di due fuochi particolari. Infatti ai lati delle due figure, che occupano il centro della scena, vi sono due pire del sacrificio con un fuoco acceso: però mentre da quello di Abele, sulla sinistra, si leva un alto fumo che viene risucchiato dalle nubi sopra di esso, a indicare che Dio ha accettato tale sacrificio, invece il fuoco di Caino è basso, quasi schiacciato sulle braci, e no si alza da esso nessun fumo, segno che Dio lo rifiuta. Anche il colore rosso della tunica di Abele vuole sottolineare il suo valore sacrificale, il suo martirio. Il dipinto necessita di pulizia. In cornice in stile.

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La Galerie de La Salle presente quelques idees et gestes de Ben du 31 juillet 1970 a 18 heures au 15 aout 1970
LIARCO0276292

La Galerie de La Salle presente quelques idees et gestes de Ben du 31 juillet 1970 a 18 heures au 15 aout 1970

[Benjamin Vautier]
Galerie de La Salle

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La Galerie de La Salle presente quelques idees et gestes de Ben du 31 juillet 1970 a 18 heures au 15 aout 1970

[Benjamin Vautier]
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Dipinto di ORAZI
ARARCO0275308

Dipinto di ORAZI

Pittura in Rilievo '58-'68

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Dipinto di ORAZI

Pittura in Rilievo '58-'68

Tecnica mista su tela, con applicazioni materiche. Dal 1958 al 1968 ORAZI, che è già passato dalla fase figurativa a quella astratta, si dedica a realizzare composizioni in rilievo: raccoglie e utilizza materie e fibre di diversa tipologia, specialmente materie e fibre naturali come per esempio minuscoli grani di sabbia, semi, filamenti vegetali e frammenti di corteccia, con cui crea forme in rilievo che emergono dalla superficie della tela. Alla base di tale esperienza artistica, chiamata Peinture en Relief, vi è l'esplorazione della natura, delle sue componenti e dei suoi fenomeni (fiori, piante, sabbie, rocce, lave vulcaniche, coste e fondali marini, eruzioni, tempeste, meteoriti pietrificati). Le opere di questo periodo furono inizialmente caratterizzate da un rilievo ancora piuttosto basso; ma successivamente il rilievo divenne sempre più pronunciato, arrivando di frequente a fuoriuscire anche dal perimetro del supporto, al punto da apparire più che pitture quasi statue. L'opera è presentata in cornice. Proveniente da collezione della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
ARARCO0275306

Dipinto di ORAZI

Pittura in Rilievo '58-'68

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Dipinto di ORAZI

Pittura in Rilievo '58-'68

Tecnica mista su tela, con applicazioni materiche e di lastre. Al retro è presente etichetta di un servizio parigino di trasporti di opere d'arte, con il nome dell'artista: le opere di ORAZI parteciparono a numerose mostre della capitale francese, sia personali che collettive. Dal 1958 al 1968 ORAZI, che è già passato dalla fase figurativa a quella astratta, si dedica a realizzare composizioni in rilievo: raccoglie e utilizza materie e fibre di diversa tipologia, specialmente materie e fibre naturali come per esempio minuscoli grani di sabbia, semi, filamenti vegetali e frammenti di corteccia, con cui crea forme in rilievo che emergono dalla superficie della tela. Alla base di tale esperienza artistica, chiamata Peinture en Relief, vi è l'esplorazione della natura, delle sue componenti e dei suoi fenomeni (fiori, piante, sabbie, rocce, lave vulcaniche, coste e fondali marini, eruzioni, tempeste, meteoriti pietrificati). Le opere di questo periodo furono inizialmente caratterizzate da un rilievo ancora piuttosto basso; ma successivamente il rilievo divenne sempre più pronunciato, arrivando di frequente a fuoriuscire anche dal perimetro del supporto, al punto da apparire più che pitture quasi statue. Spesso c'è in queste opere un richiamo alla attività vulcanica e alla materia che essa produce, espressa talvolta in titoli quali "Colata lavica", "Sabbie vulcaniche", Spiagge vulcaniche". L'opera è presentata in cornice. Proveniente da collezione della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Pittura in Rilievo '58-'68

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Dipinto di ORAZI

Pittura in Rilievo '58-'68

Tecnica mista su tela, con applicazioni materiche. Firmato in basso a destra. Dal 1958 al 1968 ORAZI, che è già passato dalla fase figurativa a quella astratta, si dedica a realizzare composizioni in rilievo: raccoglie e utilizza materie e fibre di diversa tipologia, specialmente materie e fibre naturali come per esempio minuscoli grani di sabbia, semi, filamenti vegetali e frammenti di corteccia, con cui crea forme in rilievo che emergono dalla superficie della tela. Alla base di tale esperienza artistica, chiamata Peinture en Relief, vi è l'esplorazione della natura, delle sue componenti e dei suoi fenomeni (fiori, piante, sabbie, rocce, lave vulcaniche, coste e fondali marini, eruzioni, tempeste, meteoriti pietrificati). Le opere di questo periodo furono inizialmente caratterizzate da un rilievo ancora piuttosto basso; ma successivamente il rilievo divenne sempre più pronunciato, arrivando di frequente a fuoriuscire anche dal perimetro del supporto, al punto da apparire più che pitture quasi statue. L'opera è presentata in cornice. Proveniente da collezione della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Lo Scialle Ritratto di Donna Messicana 1950 ca.

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Dipinto di ORAZI

Lo Scialle Ritratto di Donna Messicana 1950 ca.

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Il pittore francese ORAZI nel1955 prima e poi nel 1956-57 soggiornò in Messico, che costituiva un mondo eccezionalmente attrattivo per intellettuali e artisti di allora. Lo scenario naturale, i costumi e le tradizioni della popolazione locale furono i temi che confluirono nella serie di dipinti denominata Peintures sur le Mexique, paesaggi, composizioni e ritratti senza cedimento verso il gusto per l'esoticità, con un lavoro estremamente curato sul colore per rappresentare, senza descrittivismo, gli elementi della natura e le figure di uomini e donne, già proiettati verso l'astrattismo. Tale serie pittorica, composta da 35 pezzi, fu poi esposta nel 1957, al suo ritorno in Francia, presso la Galleria Vendôme di Parigi. Il dipinto proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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Dipinto di ORAZI
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Dipinto di ORAZI

Figura di Contadina Messicana 1956

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Dipinto di ORAZI

Figura di Contadina Messicana 1956

Olio su tela. Firmato e datato 1956 in basso a sinistra. Il pittore francese ORAZI nel 1955 prima e poi nel 1956-57 soggiornò in Messico, che costituiva un mondo eccezionalmente attrattivo per intellettuali e artisti di allora. Lo scenario naturale, i costumi e le tradizioni della popolazione locale furono i temi che confluirono nella serie di dipinti denominata Peintures sur le Mexique, paesaggi, composizioni e ritratti senza cedimento verso il gusto per l'esoticità, con un lavoro estremamente curato sul colore per rappresentare, senza descrittivismo, gli elementi della natura e le figure di uomini e donne, già proiettati verso l'astrattismo. Tale serie pittorica, composta da 35 pezzi, fu poi esposta nel 1957, al suo ritorno in Francia, presso la Galleria Vendôme di Parigi. Il dipinto proviene dalla collezione privata della famiglia dell'artista.

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L'origine des manieres de table
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L'origine des manieres de table

Claude Lévi-Strauss
Libraire Plon

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Claude Lévi-Strauss
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Il volto occulto di Gesù
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Il volto occulto di Gesù

Robert Ambelain
Psiche 2

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Robert Ambelain
Psiche 2

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Caminiera Impero in Mogano
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ANCOSP0279139

Caminiera Impero in Mogano

Italia Primo Quarto XIX Secolo

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Caminiera Impero in Mogano

Italia Primo Quarto XIX Secolo

Specchiera d'appoggio d'epoca Impero, Milano primi decenni del XIX secolo. La specchiera, completamente lastronata in piuma di mogano, è dotata di una cornice in bronzo finemente cesellato, dorato con parti lucide e parti opache, che circonda lo specchio al mercurio, nella cornice superiore sono poste delle applicazioni di bronzi, due finissimi rosoni ai lati con piccole foglie di quercia cesellate con campanule e il motivo centrale ad antemio. La costruzione è realizzata in noce. Tale qualità di bronzi in Milano in quegli anni è riscontrabile solo nella manifattura Manfredini.

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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo
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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo

Copia da David Teniers II

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Dipinto 'Dodicesima Notte il Re Beve' XIX secolo

Copia da David Teniers II

Olio su tavola. Il dipinto è una copia rivisitata della celebre opera di David Teniers il Giovane (1610 -1690), eseguito tra il 1634 ed il 1640 e conservato attualmente al museo del Prado di Madrid. Il titolo della vivace scena fa riferimento alla cosiddetta Dodicesima Notte, festa corrispondente all'Epifania, appunto dodici giorni dopo Natale, che era l'ultima notte di festeggiamenti, in cui si poteva bere oltre i limiti, dedicarsi all'amore, agli scambi di coppia e di genere, una sorta di carnevale, durante il quale veniva eletto il King of Misrule (letteralmente il re del Malgoverno) un sovrano alla rovescia che imponeva le sue leggi, sovvertendo regole e comportamenti. Quest' opera, come molte altre del Teniers, ebbe tale successo legato alle numerose commissioni di reali ed aristocratici nel corso del XVIII secolo, da indurre una ampia produzione postuma di copisti, molti dei quali firmarono addirittura con il nome dell'artista. Il dipinto qui presentato ha diverse cadute di colore, da riprendere. È in cornice di fine '800, adattata per misure.

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Dipinto Ambito di Andrea del Sarto
ARARPI0097215

Dipinto Ambito di Andrea del Sarto

Testa Femminile

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Dipinto Ambito di Andrea del Sarto

Testa Femminile

Tempera su tavola. Il dipinto raffigura una figura femminile a mezzo busto; indossa un abito rosso sopra una tunica chiara, mentre sulla spalla destra è poggiato un drappo verde. I capelli rossi sono raccolti con una scriminatura centrale e sono in parte coperti da un copricapo candido; il viso pieno presenta un'espressione assorta: lo sguardo pensieroso, le sopracciglia arcuate e le labbra lievemente corrucciate. L'opera è una delle numerose derivazioni da un affresco andato perduto di Andrea del Sarto, realizzata nel 1522 per un tabernacolo collocato in prossimità di Porta Pinti a Firenze e di esistenza documentata fino al 1880 seppur in condizioni precarie. Tra le fonti documentarie di tale opera, in particolare il Vasari ricorda l'affresco come una "Madonna con Bambino e San Giovannino" e, assiduo frequentatore della bottega del Sarto, specifichi come il volto della Madonna abbia avuto come modello quello della moglie dell'artista, Lucrezia di Baccio della Fede. Delle numerose derivazioni, molte riproducevano fedelmente le figure e variavano lo sfondo. Qui è riprodotto solo il volto della Madonna, ma fedele nei tratti fisiognomici, nell'espressione, nell'atteggiamento alle altre copie documentate, così come è conservata la tavolozza acida, espressione del gusto manierista cinquecentesco di cui il Del Sarto si fece promotore. L'opera è presentata in cornice antica, modiicata per adattare le dimensioni. maggiori.

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