Italia XX Secolo

Bronzo raffigurante volto di Eduardo De Filippo. Base in marmo verde. Firma incisa sul retro.

Francia Primo Quarto XIX Secolo

Tavolino da lavoro inizi '800, con gambe poggianti su basamento, quelle frontali mosse a ricciolo e terminanti con piedi ferini dorati, piano apribile con specchi e scomparti suddivisi all'interno e cassetto nella fascia. Impiallacciato in piuma di mogano.

Lampada a soffitto in vetro opalino bianco.

220 x 138 cm

Tappeto Jaipur in cotone e lana, nodo fine e fabbricazione manuale.

Ettore Lo Gatto
U. Mursia editore

Repubblica Ceca Seconda Metà '800

Boccale in cristallo blu con decoro inciso e a sfaccettature.

Lombardia Fine XIX Secolo

Specchiera in legno dorato, cornice sagomata abbellita dall'applicazione di intagli sui contorni, in gran parte mancanti. Specchio bisellato. Lombardia, fine XIX Secolo.

170 x 87 cm

Tappeto Beluchi in lana, nodo fine e fabbricazione manuale.

Natale Gallini, Franco Gallini
Comune di Milano

Tonino Guerra
Libri Scheiwiller

Giovanni Felice Azzone
Bollati Boringhieri

William Manchester
Edizioni Frassinelli

Italia, fine XIX Secolo

Coppia di sgabelli in noce, gambe tornite unite da croceraintagliata a motivo fogliaceo, seduta imbottita. Italia, fine XIX Secolo.

Elizabeth R. Leonard
Editrice Antenore

Blaise Pascal
Einaudi Editore

Benedikt Livsic
Editori Laterza

Santo Monti
Edizioni Banca Piccolo Credito Valtellinese

Luciano De Maria
Arnoldo Mondadori Editore

Giorgio Savinelli
Garzanti

Jacqueline de Romilly
Il Mulino

Giovan Giorgio Albriono, Giovan Antonio Rebucco
Fondazione Trivulzio

Plutarco
Fondazione Lorenzo Valla - Arnoldo Mondadori Editore

Carlo M. Cipolla
Il Mulino

Oltre che con i corsari della Barberia, con i turchi, gli spagnuoli, i francesi e gli olandesi, quei grandi dominatori dei mari che erano gli inglesi durante il XVII secolo si trovarono alle prese con gli ostacoli e le idiosincrasie della burocrazia sanitaria toscana impiantata a Livorno, il porto su cui si imperniava la loro attività nel Mediterraneo. Cipolla narra qui un importante capitolo di storia economica europea, mettendo a fuoco nella sua analisi acuta un profondo contrasto culturale.