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ARTE, DIPINTI, QUADRI E SCULTURE ANTICHE E CONTEMPORANEE - pagina 7

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Dipinto La Madonna di San Gerolamo
ARARPI0221741

Dipinto La Madonna di San Gerolamo

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Dipinto La Madonna di San Gerolamo

Olio su tela. Scuola emiliana del XVII-XVIII secolo. Si tratta di copia antica del celebre dipinto su tavola di Correggio, intitolato La Madonna di San Girolamo o Il Giorno, databile al 1528 circa e conservato oggi nella Galleria Nazionale di Parma. Il soggetto della rappresentazione è la presentazione a Gesù, da parte di san Girolamo, della traduzione della Bibbia dall'ebraico al latino popolare, lavoro svolto dal santo su richiesta di Papa Damaso e che egli compì rinchiudendosi in solitudine nella grotta di Betlemme. Nel dipinto, la centralità della scena è occupata da Maria seduta con in braccio il Bambin Gesù. Attorno a loro sono composte a semicerchio diverse figure. Sulla sinistra è collocata in piedi la possente figura del vecchio Girolamo, che guarda al Bambino, mentre stringe nella mano il rotolo della traduzione, con il leone, suo compagno di eremitaggio, accucciato ai piedi. Sullo stesso lato, un angelo sorregge la Bibbia rivolgendosi sorridente alla Madonna e al Bambino. Sull'altro lato giace semisdraiata la Maddalena, che abbraccia affettuosamente il piedino del bimbo, il quale a sua volta le accarezza i capelli, in un gesto intimo che sottolinea l' intenso legame tra le due figure. Dietro la Maddalena, un angioletto arriccia il naso annusando il vasetto degli unguenti della santa penitente. La scena è collocata sotto un tendaggio rosso, aperto su un ampio paesaggio. IL dipinto del Correggio ebbe ampio successo, tanto che ne esistono numerose copie e repliche antiche, tra le quali questa qui presentata. L'opera, restaurata e ritelata., è presentata in cornice antica coeva.

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Dipinto di Paolo Baratella
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Dipinto di Paolo Baratella

Platone e Aristotele

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Dipinto di Paolo Baratella

Platone e Aristotele

Tecnica mista su tela. Al verso presenti firma, titolo, data e dedica. Paolo Baratella, artista ferrarese recentemente scomparso, ha sviluppato la sua arte componendo vasti cicli pittorici ispirati a soggetti contemporanei; di lui si hanno pertanto delle serie di opere riunite sotto titoli significativi. Dalla fmetà degli anni '80 e negli anni Duemila, i suoi apparati scenografici si arricchiscono maggiormente di riferimenti iconografici culturali, pittorici e letterali. In particolare Baratella si rivolge con maggiore attenzione all`iconografia dell`arte, della filosofia e della storia. In quest'opera l'artista presenta i ritratti dei due sommi filosofi greci (presi dalle loro raffigurazioni tradizionali classiche) e li sfuma in una cornice di colori rosa-azzurro. Le due singole tele sono affiancate all'interno di una cornice in legno lavorato, sui cui due traversi orizzontali sono incise le parole "Timeo" opera scritta da Platone, e "Etica" tema ricorrente della filosofia aristotelica.

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Scultura di Marco Cornini
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Scultura di Marco Cornini

Ragazza in poltrona

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Scultura di Marco Cornini

Ragazza in poltrona

Scultura in terracotta. Firmata in basso a destra. Marco Cornini, artista milanese formatosi all'Accademia di Brera, lavora prevalentemente con la terracotta, con cui realizza figure umane, sia maschili che femminili, uomini e donne, o meglio ancora ragazzi e ragazze più o meno della sua stessa generazione, in momenti della loro intimità, spesso di coppia ma anche individuale, con valenze sentimentali, erotiche, passionali. Qui è proposta una donna nuda seduta in poltrona in una stanza, in atteggiamento di intimistica disperazione.

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Dipinto di Hercules Sanders
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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

Olio su tela. Sulla botte in basso a sinistra è presente la firma H.Sanders. La scena, ambientata in esterno in una via di una città fiamminga, con il canale di sfondo sulla sinistra, vede in primo piano una venditrice di ortaggi dietro il suo banchetto, che è allestito con una variegata composizione di ortaggi invernali, una natura morta composta da cavolfiori, verze, carote, pannocchie; al fianco della donna, un passante che porta in spalla un arpione, le sta offrendo dei pesci, evidentemente il frutto del suo pescato che vuole vendere. L' ambientazione fa pensare ad Amsterdam, città ove nacque e visse il pittore olandese Hercules (o Herkules) Sanders, che si affermò prevalentemente come ritrattista, ma di cui è nota una scena di genere in interno, attualmente presso il Detroit Institute of Arts, datata 1647 e intitolata "Donna che pulisce il pesce", la cui figura femminile molto somiglia alla venditrice dell'opera qui presentata. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII-XVIII secolo. La grande scena si svolge in un vasto paesaggio nordico, all'interno di un bosco ricco di piante ritorte, e sulla destra una città sormontata da picchi rocciosi. All'interno del bosco un folto gruppo di figure, figure popolari ma anche altolocate, tutti in abiti orientali, che fanno cerchio intorno a Giovanni Battista, ritratto nel suo costume iconografico tradizionale (vestito di pelli, con il bastone sormontato dalla Croce e avvolto dal cartiglio, un agnellino ai piedi): lo sguardo di Giovanni è rivolto verso l'alto, in linea con un uccello che vola sopra le cime degli alberi, raffigurazione simbolica dello Spirito Santo che ispira le parole del predicatore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800 - inizio '900.

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Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini
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Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini

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Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini

Olio su tela. Scuola napoletana del XVII secolo. Una composizione di fiori variegati, in tonalità chiare è collocata in un vaso, nero come lo sfondo, su una base marmorea, di cui si distingue solo la base, perchè ricoperta da un tessuto anch'esso nero, di cui spicca solo la passamaneria dorata disposta a creare un gioco di curve; sui due lati del piano sono appoggiati due uccelli, un grosso piccione sulla sinistra che tiene nel becco un rametto rubato alla composizione, e un picchio testa rossa a destra. Lungo il margine sinistro si apre uno paesaggio, con un alto albero ricurvo sotto un cielo scuro, e di sfondo una città. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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Dipinto con Il Ratto delle Sabine
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Dipinto con Il Ratto delle Sabine

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Dipinto con Il Ratto delle Sabine

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Scultura Angelo Reggivaso Barocco
SELECTED
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Scultura Angelo Reggivaso Barocco

Lombardia Inizio XVIII Secolo

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Scultura Angelo Reggivaso Barocco

Lombardia Inizio XVIII Secolo

Scultura di angelo reggivaso barocco in legno di tiglio intagliato e completamente ridipinto di nero in epoca successiva, Lombardia inizio XVIII secolo. La figura, abbigliata con veste ornata da lambrecchini, è posta su basamento sorretto da quattro piedi ferini. Gli assaggi eseguiti hanno riportato alla luce le cromie originali.

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Dipinto con Scena di Concertino domestico
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Dipinto con Scena di Concertino domestico

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Dipinto con Scena di Concertino domestico

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. All'interno di una cucina rurale, una famiglia di contadini si concede un momento di festa: il padre suona il mandolino, ascoltato dalla bimba che accenna a voler ballare, assistita dalla mamma, e dalle altre donne della casa, sorridenti mentre svolgono le loro mansioni domestiche. La produzione del pittore napoletano Giuseppe Giardiello guardò sempre al folklore della vita rurale e contadina partenopea, dipingendo, con toni intimistici e delicati, sia scene di vita domestica che scorci paesaggistici animati da figure. L'opera è presentata in cornice coeva.

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Dipinto di Giovanni Sottocornola
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Dipinto di Giovanni Sottocornola

Interno di Stalla

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Dipinto di Giovanni Sottocornola

Interno di Stalla

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. L'opera è stata precedentemente acquisita all'asta Sotheby's di Milano del 10/12/2007. E' stata esposta nel 1991 nella mostra "Giovanni Sottocornola. Immagini da una collezione" tenuta a Milano presso la Galleria Silbernagl. Dopo una prima fase pittorica dedicata ai ritratti e alle nature morte, Giovanni Sottocornola si avvicinò negli anni Ottanta del XIX secolo ai temi sociali, che stavano diventando i soggetti prediletti dai giovani pittori lombardi attenti agli aspetti più miseri della società, legati all'adozione di tecniche artistiche originali. Il Sottocornola abbracciò la pratica della pittura divisionista, della quale scrisse nel 1895 "Per ora è certo, sono convinto non esservi altra pittura più atta a rendere certe sensazioni che questa". Tale tipo di pittura rimase peraltro nell'artista tutta incentrata sulla luce, sulle sue incerte vibrazioni tonali, come accade nell'Interno di stalla, realizzato verso il finire degli anni Ottanta, ove sono i giochi di luci ed ombre a giocare e creare gli effetti visivi nelle pennellate di colore giocate su poche gamme cromatiche, quelle dei bruni, espresse in un'ampia molteplicità di tonalità. L'opea è presentata in cornice in stile.

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Dipinto di Cesare Maggi
ARARNO0211596

Dipinto di Cesare Maggi

Paesaggio con Scorcio Fluviale 1906

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Dipinto di Cesare Maggi

Paesaggio con Scorcio Fluviale 1906

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. L'artista di origine romana Cesare Maggi si affermò come paesaggista di stampo divisionista, ritraendo paesaggi alpini engadinesi e valdostani, spesso vivacizzati dall'inserimento di figure e animali. Diventato amico del pittore Giacomo Grosso a Torino nel 1901, si orientò poi con successo verso il genere del ritratto, accantonando la tecnica divisionista. Pur prediligendo ancora le vedute d'alta montagna, ampliò i propri soggetti impegnandosi anche nelle marine e nelle nature morte. In quest'opera, ancora del primo periodo, il Maggi ritrae uno scorcio di campagna attraversata da un calmo fiume, costeggiato da filari d'alberi spogli e da piccoli rilievi erbosi, dietro cui si affacciano i casolari: già non più legata alle dalle tecniche divisioniste, l'opera è caratterizzata piuttosto da impasti di colore densi e opachi, in cui si vanno a sovrapporre la terra, l'acqua i casolari in un continuum rotto solo dalla fascia del cielo sovrastante. L'opera è presentata in cornice in stile.

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Adorazione del Bambin Gesù
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Adorazione del Bambin Gesù

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Adorazione del Bambin Gesù

Olio su tela. Scuola del Nord-Italia. La raffigurazione della Natività è qui vista come momento contemplativo del Sacro Bambino, da parte di Maria e Giuseppe, accompagnati da angioletti. I modi pittorici riprendono quelli di modelli ampiamente replicati, a partire da Correggio, da Barocci, per arrivare alle numerose versioni di Gherardo delle notti, ovvero il pittore fiammingo Gerard Von Honthorst, rappresentante dl tenebrismo, corrente pittorica che giocava sui forti contrasti di buio e luce, di chiaro e scuro. Anche in quest'opera la luce irradiata dal Bambin Gesù illumina le figure intorno a Lui e le fa emergere dal buio circostante. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice del XIX secolo.

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Dipinto ovale Paesaggio con Figure
ARARPI0208923

Dipinto ovale Paesaggio con Figure

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Dipinto ovale Paesaggio con Figure

Olio su tela, applicata su faesite nella seconda metà del '900. Il dipinto riprende i modi pittorici del XVIII secolo, con un taglio decorativo. In un paesaggio tranquillo, con struttura architettonica sulla destra e la verde vallata con il fiume che si apre sulla sinistra, camminano sul sentiero due figure, una donna con il suo involto di panni e il viandante con la bisaccia e il bastone. L'operaè presentata in cronice in stile.

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Dipinto attribuibile a Gaetano Bellei
ARARNO0208926

Dipinto attribuibile a Gaetano Bellei

Scena di Interno

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Dipinto attribuibile a Gaetano Bellei

Scena di Interno

Olio su tela. Non firmato, ma al retro è presente una dedica "Alla signora Clelia Mazzioli, con stima Gaetano Bellei 23 gennaio 1909". La grande scena, ambientata all'interno di una cucina popolare, vede una donna che legge le carte a due ragazze, che chiedono spiegazioni indicando le figure che compaiono e paiono confrontarle con un testo appoggiato sulla sedia. L'opera richiama la pittura di Gaetano Bellei, per il forte realismo con cui il pittore dipingeva soprattutto scene di vita quotidiana contadina; è considerato un maestro della raffigurazione degli affetti umani e delle reazioni e sensazioni umane. Il dipinto presenta lievi cadute di colore. E' proposto in cornice in stile.

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni
ARARPI0209156

Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

Olio su tela. L'episodio biblico raffigurato si riferisce alla storia di Daniele, il profeta alla corte di re Dario il Medo che, per aver pregato il suo Dio, venne condannato ad essere gettato nella fossa dei leoni. Ma Dio salvò Daniele, mandando un angelo a chiudere le fauci delle belve, e il re graziò Daniele facendo invece condannare chi lo aveva denunciato. Il soggetto è stato più volte raffigurato nell'arte, per il fascino legato alla storia ma anche per il suo sapore esotico per la presenza delle belve; in particolare si ricorda la versione di Rubens del 1615, ove il profeta è raffigurato, nudo nella fossa sottoterra, mentre prega ardentemente, circondato da una folla di leoni feroci. L'opera qui presentata propone invece una versione centrata sul dialogo tra il profeta e l'angelo, che si fronteggiano spiccando con i colori vividi delle loro vesti sullo sfondo scuro di una prigione; c'è un solo leone, accucciato mansuetamente ai piedi dell'angelo, e prevale quindi la dimensione spirituale e salvifica dell'evento biblico. Secondo il famoso storico dell'arte Maurizio Marini specialista nella pittura di Caravaggio e dell'arte barocca, che aveva avuto anni fa l' occasione di visionare il dipinto, l'opera potrebbe essere attribuibile ad Antonio Maria Vassallo (1620 -1664) per le scelte compositive e cromatiche. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato con cornice listello.

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Disegno a Biro di Mario Tozzi
ARARNO0209515

Disegno a Biro di Mario Tozzi

Figura in Riposo 1969

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Disegno a Biro di Mario Tozzi

Figura in Riposo 1969

Biro su carta. Firmato in basso a destra. Corredato di autentica su foto dell' Archivio Mario Tozzi. Nell'ampia produzione del maestro Tozzi si trovano molti disegni, come questo qui presentato, eseguiti con tecniche diverse (inchiostro, pastello, matita, sanguigna), dedicati alla figura umana: nel suo stile asciutto e stilizzato, Mario Tozzi tratteggia figurine stilizzate, raffinate nella loro geometria silenziosa e discreta, favorita dall'assenza del colore, che fa risaltare le forme sulla carta bianca Anche nella produzione pittorica i soggetti preferiti di Mario Tozzi sono, classicamente, le figure e le nature morte, ma sia le figure che le nature morte sono un insieme di elementi geometrici solidi, la sfera, il cilindro, il cono, etc. I corpi sono elementari, essenziali nelle linee e nei particolari, possenti, statuari, composti da solidi appena modellati, mentre le nature morte sono una celebrazione della geometria euclidea come le brocche, le ciotole, i fiaschi che sono paradigmi di volumetria e di rigore geometrico. Le composizioni di Mario Tozzi risentono del Cubismo per certi tagli, della Metafisica per certi inserimenti architettonici e dell'Astrattismo per l'inserimento di figure geometriche. L' opera è presentata in cornice.

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Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori
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Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori

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Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. Nel ritratto di questo gentiluomo spicca in particolare la veste da camera realizzata in un elegante tessuto fiorato, nelle tonalità del rosso mattone che richiama il colore della parrucca. Contrasta quasi la severità della posa e lo sguardo austero del personaggio, con l'eleganza quasi frivola del suo abbigliamento. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini
ARARPI0206730

Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

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Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

Olio su tela. La grande composizione propone un paesaggio che vede centrale un grande albero. a sormontare con le sue rade frasche la campagna sottostante, traversata da un corso d'acqua e animata da diverse figure di popolani intenti ad attività o a riposo; in alto a destra si erge una fortezza, che domina la vallata. Già attribuito al marchigiano Peruzzini, il dipinto si può ricondurre senz'altro al suo ambito, per i tratti pittorici veloci e poco aggregati. Antonio Francesco si specializzò nella pittura di paesaggio, subendo l'influenza di Salvator Rosa e di paesaggisti come Pietro Montanini e Pandolfo Reschi, e ulteriori influssi gli vennero anche da pittori nordici attivi in Italia, soprattutto da Pieter Mulier detto il Tempesta. Nelle sue prime opere si distingue già l'originalità della sua pittura data una stesura rapida e da un timbro cromatico intenso e brillante. Dal principio degli anni Novanta iniziò il lungo legame artistico di Antonio Francesco Peruzzini con Alessandro Magnasco, in seguito al loro incontro avvenuto a Milano, ove il Peruzzini si era stabilito; da questo periodo in poi la sua pittura sembra sfaldarsi, attraverso forme che si fanno più dinamiche e leggere, quasi fantastiche, per approdare infine ad uno stile improntato ad una sempre maggiore disgregazione delle forme della natura ed al loro movimento. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Opera di Cioni Carpi
ARARCO0202973

Opera di Cioni Carpi

Abbiamo creato Atipici Sistemi 1963/74

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Opera di Cioni Carpi

Abbiamo creato Atipici Sistemi 1963/74

Serigrafie e foto. L'opera è composta da tre cartoni serigrafati (in scatola di cartone) con il testo in inglese (titolo in originale "We have created atypical systems") e da sei foto che ritraggono l'artista, incorniciate singolarmente. Al retro delle tre serigrafie in inglese, numerate in progressione, sono presenti il numero di edizione 13/15, la data 1974 e la firma dell'artista; accompagnano anche tre serigrafie non firmate con il testo in italiano. Cioni Carpi, artista milanese, impegnato nell'arte di matrice concettuale e minimalista, si produsse in lavori in cui l'immaginazione, la sensibilità, l'estro espressivo erano fondamentali. La sua creatività si esplicò anche nella fotografia, nelle installazioni, nel video, nel disegno, nella scrittura, nel libro d'artista, oltre che nella pittura. Le dimensioni segnalate sono quelle della singola cornice.

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Grande Dipinto con Scena di Genere
ARARNO0198678

Grande Dipinto con Scena di Genere

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Grande Dipinto con Scena di Genere

Tecnica mista su tela. La grande scena, dipinta nell' unica gamma del rosso-rosa, vede sulla destra due grandi figure, mentre tutta la parte sinistra è occupata da un paesaggio desertico, con le onde delle dune che si perdono in lontananza. Le due figure rappresentano un cavaliere seduto, con turbante ed abito saraceno, rifocillato da una fanciulla in abiti occidentali, che gli sta porgendo un vassoio carico di cibo, mentre sul piano d'appoggio sottostante si trovano un bacile d'acqua, spighe di grano e frutti vari. Potrebbe trattarsi di una tra le tante rappresentazioni della vicenda di Angelica e Medoro, raccontata dall' Ariosto nell' Orlando Furioso, che dice l'amore tra la fanciulla cristiana e il fante saraceno rimasto ferito in uno scontro, che fuggirono poi insieme nel Catai, scatenando così la pazzia di Orlando. L'opera è presentata in cornice.

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Ritratto di Giovane Donna 1858
ARAROT0118961

Ritratto di Giovane Donna 1858

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Ritratto di Giovane Donna 1858

Matita, carboncino e biacca su carta. Firmato (Amalia Bianchi?) e datato in basso a destra. Molto efficace l'utilizzo dei diversi pigmenti pittorici, che creano giochi di chiaro-scuri e ben sottolineano gli elementi della figura. Il ritratto è presentato in cornice ottocentesca lignea, abbellita da inserti in cuoio a foggia di foglie e fiori, con alcune piccole cadute e mancanze.

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Disegno di Fausto Melotti
SELECTED
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ARARCO0190584

Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

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Disegno di Fausto Melotti

Progetto per Scultura

Matita su carta filigranata. Firmato in basso a sinistra. Il disegno è corredato di autentica su foto dell'Archivio Fausto Melotti, con codice DIS 36 015, riportante i dati dell'opera. Fausto Melotti, fu un artista poliedrico e molto prolifico e risulta quasi impossibile legare la sua produzione ad una particolare tecnica o tematica, senza fornire una visione solo parziale della sua visione artistica. Le caratteristiche salienti che risultano costanti in Melotti sono il geometrismo, lo studio dell'astrazione, che lo porta ad utilizzare elementi realistici ma non accurati scientificamente, e il disporre gli elementi in modo che ricordino un ritmo musicale, un particolare che rimanda alla sua formazione da musicista Scultore, pittore, musicista, poeta, realizzò numerosi disegni progettuali per le sue opere. Il disegno ha rappresentato per lui un esercizio fondamentale, per trasfondere l' originale tratto grafico dai fogli di carta nelle sculture e nelle ceramiche. Le sculture per cui è maggiormente conosciuto sono costituite da elementi geometrici realizzati con metalli (ottone, ferro e oro) lavorati in filamenti sottili, dando vita a composizioni eteree, senza peso e quasi fragili. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto di Giacomo Micheroux
ARAROT0190881

Dipinto di Giacomo Micheroux

Paesaggio con Figure e Forno del Pane

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Dipinto di Giacomo Micheroux

Paesaggio con Figure e Forno del Pane

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. La veduta paesaggistica propone in primo piano un sentiero di montagna che conduce ad un forno per il pane, ove una donna prepara le fascine di legna per il fuoco, mentre un viandante si avvicina a dorso d'asino; nella valle il viadotto sul fiume che conduce al villaggio, sormontato da altre cime brulle. Micheroux, appartenente alla scuola di Posillipo, ovvero la scuola ottocentesca di artisti napoletani dediti alla pittura di paesaggio, realizzò diversi scorci dell'entroterra campano, ma poco è rimasto della sua produzione e poco si sa della sua vita. Il dipinto presenta alcune piccole cadute di colore. E' presentato in cornice di fine '800.

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Due disegni di Jean Cocteau
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ARARCO0189007

Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

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Due disegni di Jean Cocteau

Tre Volti otto Foglie

Gouache su carta. Al retro son presenti adesivi di provenienza da Asta Sotheby's con il nome dell'artista e il titolo originale "Three faces eight leaves". Si tratta di due disegni simili, con lo stesso soggetto seppur con piccole differenze, e colorati con tecniche diverse. Jean Cocteau fu artista poliedrico: scrittore, drammaturgo, commediografo, si dilettò anche di arti visive, amando sperimentare tutte le avanguardie del suo secolo. Jean Cocteau pubblicò il suo primo libro di disegni nel 1923, a soli 36 anni. In esso il poeta ha ritratto i suoi amici Raymond Radiguet, Pablo Picasso, Erik Satie, Francis Poulenc, ma anche numerose scene di vita quotidiana parigina, i balletti russi di Nijinski, allegorie, caricature, immagini poetiche. Cocteau si rivela un bozzettista pieno di talento, ma soprattutto un artista capace di cogliere l'essenza dei volti, dei comportamenti, delle debolezze umane. Opera in cornice.

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