Credenza Rinascimentale

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Credenza Rinascimentale

Caratteristiche

Stile:  Rinascimento (1460-1630)

Epoca:  XVII Secolo - dal 1601 al 1700

Origine:  Italia

Essenza principale:  Abete Noce Olmo

Descrizione

Credenza di gusto rinascimentale sorretta da piedini a doppia mensola intagliati, sul fronte presenta due ante inquadrate tra lesene con volute e drappeggio intagliati, a sostenere la fascia sottopiano nella quale si trova un cassetto. In noce, i fianchi sono pannellati in olmo, interni in abete. Ha subito modifiche nella profondità.

Condizione prodotto:
Prodotto che a causa dell'età e dell'usura richiede interventi di restauro e ripresa della lucidatura.

Dimensioni (cm):
Altezza: 109,5
Larghezza: 142,5
Profondità: 49

Informazioni aggiuntive

Stile: Rinascimento (1460-1630)

Con il Rinascimento la mobilia assume forme architettoniche, proporzioni perfette, si orna di decori disposti razionalmente, desunti dall'iconografica greco-romana.
Sostegni e piedi scolpiti a foglia d'acanto o a zampa di leone compaiono almeno fin dai primi Anni Sessanta del XV secolo.
Accanto a cassoni parallelepipedi ne compaiono altri a forma di sarcofago classico, con superfici scandite da metriche ornamentali rigidamente disciplinate entro lesene e cornici.
Trionfa la novità dell'ornato a intaglio scultoreo desunto da vestigia archeologiche, stilemi decodificati e rielaborati in diverse armonie compositive disposte in alternanza di giochi di dentelli, ovuli, volute, girali acantiformi, loricature, strigliature, candelabre a grottesche, e rivive l'intero pantheon della mitologia pagana, a istoriare in particolar modo cassoni, che all'iniziale funzione di contenitore della dote nuziale subentra la nuova istanza di vero e proprio arredo da parata.
E' bene ricordare che la mobilia sfoggiata veniva in genere riccamente impreziosita da doratura a foglia aurea.
Nei primi decenni del Cinquecento tramonta definitivamente l'uso dell'intarsio alla certosina, benché anche nel Rinascimento questa tecnica abbia avuto grande rinomanza, basti pensare all'attività della bottega dei Tasso a Firenze.
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Il dizionario dell'antiquariato - Savonarola

Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700

Essenza principale:

Abete

Legno tenero di conifera, usato per mobili rustici o per costruire la cassa, cioè la struttura, di mobili poi lastronati in essenze più pregiate. Fu usato fin dall'antichità, il suo impiego più pregiato è, nella variante Abete Rosso, negli intarsi di mobili antichi francesi del '700. L'abete rosso, più tipico dell'Europa settentrionale, in Italia cresce soprattutto nelle Alpi Orientali ad altitudini superiori ai 1300 m. L'utilizzo più nobile di quest'essenza fu nella costruzione di violini, chitarre e violoncelli: Stradivari stesso produsse con questo legno i suoi celeberrimi violini.

Noce

Il legno di noce proviene dalla pianta il cui nome botanico è juglans regia, originaria probabilmente dell'Oriente ma molto comune in Europa. Di colore marrone chiaro o scuro, è un legno duro dalla bella venatura, molto usato nei mobili antichi. Fu l'essenza principale in Italia per tutto il Rinascimento e in seguito ebbe buona diffusione in Europa, specialmente in Inghilterra, fino all'avvento del mogano. Venne impiegato per mobili in massello e talvolta intagli e intarsi, l'unico suo grande limite è che soffre molto il tarlo. In Francia si utilizzò largamente più che altro in provincia. Nella seconda metà del '700 il suo impiego diminuì sensibilmente perché gli si preferirono il mogano e altri legni esotici.

Olmo

Legno molto duro e compatto, che proviene dall'ulmus campestris. Si distingue per il suo colore bruno rossastro. Venne usato prevalentemente per mobili rustici in Francia, Olanda e Scandinavia. In Inghilterra, invece, fu impiegato molto anche in lavori d'intarsio.
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